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Streaming illegale, in Francia scatta l’ingiunzione ‘preventiva’ contro siti pirata su Google e Bing. Il commento di Capitanio (Agcom)

Tribunale francese ordina ai motori di ricerca di oscurare i siti di streaming illegale di partite della Ligue 1 e Ligue 2

La Francia segna un punto storico nella lotta allo streaming illegale di partite di calcio. Con una decisione datata 18 settembre, il Tribunale giudiziario di Parigi ha imposto a Google e Microsoft Bing di rimuovere dai risultati di ricerca i siti che trasmettono senza autorizzazione le partite di Ligue 1 McDonald’s e Ligue 2 BKT.

Si tratta della prima volta in assoluto che la Ligue de Football Professionnel (LFP) e la sua controllata commerciale LFP Media ottengono un’ingiunzione preventiva contro i motori di ricerca. Fino ad oggi, le azioni legali si erano concentrate quasi esclusivamente sugli Internet Service Provider (ISP) e sui fornitori di servizi DNS alternativi, costretti a bloccare l’accesso a piattaforme pirata una volta individuate.

La sentenza introduce un cambiamento radicale: la LFP non dovrà più attendere che si verifichi la violazione per muoversi, ma potrà agire in anticipo, chiedendo la rimozione dei siti sospetti ancora prima che inizino lo streaming illegale. Un’arma in più nel contrasto a un fenomeno che in Europa erode ogni anno centinaia di milioni di euro ai campionati nazionali.

In Italia abbiamo già qualcosa di simile, grazie alla legge antipirateria e alla piattaforma Piracy Shield, è possibile intervenire immediatamente a seguito di segnalazione di streaming illegale, senza dover attendere tempi troppo lunghi. La norma stabilisce, infatti, che entro 30 minuti dalla segnalazione, il sito dovrebbe essere oscurato o l’accesso disabilitato.

Capitanio (Agcom): “In Francia è il Tribunale ad ordinare la deindicizzazione, in Italia è l’Autorità ad impartire l’ingiunzione dinamica dei siti pirata”

Quello francese è un ottimo punto nella lotta alla pirateria. Un passo molto importante, soprattutto per il coinvolgimento attivo dei motori di ricerca. Va chiarito che le procedure francesi e quelle italiane presentano differenze significative. In Francia è il Tribunale giudiziario di Parigi a ordinare, in prima istanza, la deindicizzazione dei siti pirata, mentre l’omologo francese di Agcom, ossia Arcom, interviene successivamente segnalando ulteriori siti.
In Italia, invece, in forza della legge 93/2023, l’Autorità impartisce direttamente gli ordini, adottando su istanza di parte le ormai note “ingiunzioni dinamiche”, con un termine massimo di 30 minuti per l’esecuzione. Nei fatti i siti pirata vengono spenti in pochissimi minuti grazie alla tempestività di intervento dei provider
”, ci ha spiegato Massimiliano Capitanio, Commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom).

Inoltre, ha ci ha sottolineato Capitanio, “con Piracy Shield operiamo affinché i siti pirata risultino irraggiungibili dall’Italia, mentre nel caso francese l’ordine mira alla deindicizzazione degli URL illeciti dai motori di ricerca, rendendoli meno visibili e più difficili da raggiungere per gli utenti.
Si tratta comunque di un risultato di grande rilievo, perché la pirateria è un fenomeno globale e può essere contrastata efficacemente solo attraverso un approccio collaborativo e un costante scambio di esperienze e informazioni
”.

È per questa ragione che il prossimo 15 ottobre, all’Università Parthenope di Napoli, Agcom ha organizzato il convegno “Stop Piracy”, al quale parteciperanno stakeholder italiani, francesi e spagnoli coinvolti a vario titolo nel contrasto alla pirateria: dai titolari dei diritti alle istituzioni, passando per i provider. L’obiettivo – ha affermato il Commissario Agcom – è mettere a fattor comune questi intensi anni di lavoro, anche alla luce delle novità introdotte a livello europeo dal Regolamento per i servizi digitali (DSA)”

L’asse della Lega calcistica con Arcom, l’autorità francese di regolazione per l’audiovisivo e il digitale

Il provvedimento si affianca alle misure già in vigore dal luglio 2024, quando gli operatori di rete francesi sono stati obbligati a oscurare le piattaforme illegali di streaming e IPTV.

La LFP ha annunciato che lavorerà a stretto contatto con Arcom, l’autorità francese di regolazione per l’audiovisivo e il digitale, per estendere progressivamente l’elenco dei siti da sanzionare man mano che verranno scoperti durante la stagione.

Pressioni dai broadcaster contro lo streaming illegale

I broadcaster come beIN Sport, uno dei principali partner commerciali della LFP, sono molto sensibili al tema e hanno più volte accusato la lega di non garantire un’adeguata protezione dei diritti televisivi. Le tensioni contrattuali e i cali di ricavi legati alla pirateria hanno reso evidente la necessità di un salto di qualità nelle strategie di difesa.
Con questa sentenza, la LFP diventa il primo soggetto calcistico europeo a ottenere un’ingiunzione preventiva nei confronti dei motori di ricerca: un precedente che potrebbe accelerare la battaglia comune dei campionati di calcio contro lo streaming illegale e le IPTV pirata

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