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Streaming illegale, anche Trump si scaglia contro la nuova forma di pirateria

FILE - In this Jan. 11, 2017 file photo, President-elect Donald Trump speaks during a news conference in the lobby of Trump Tower in New York. China's Foreign Ministry has rejected President-elect Donald Trump's suggestion that he might use support of Taiwan as a bargaining chip in future negotiations between the two sides. (AP Photo/Evan Vucci, File)

La pirateria online segue il trend del mercato legale dell’audiovisivo digitale. Così dai siti Torrent, utilizzati per anni per scaricare illecitamente i contenuti, si è passati allo streaming illegale di film, serie e programmi tv, ecc… addirittura alla vendita di set-top box per la fruizione di abbonamenti premium craccati. Questo fenomeno è stato stigmatizzato anche da Donald Trump, che su Twitter ha scritto: “Gli Stati Uniti stanno agendo rapidamente con un’azione contro il furto di proprietà intellettuale. Non possiamo permettere che ciò accada ancora, come è successo per molti anni!”

Il presidente degli Usa non ha spiegato i dettagli della norma antipirateria, ma il suo annuncio è avvenuto in seguito all’evento (a cui Trump non ha partecipato), dal titolo “Unboxing The Piracy Threat Of Streaming Media Boxes”, organizzato dal think tank Information Technology And Innovation Foundation. I relatori hanno messo in luce l’evoluzione della pirateria online, oggigiorno rappresentata principalmente dallo streaming illegale.

L’ultima conferma di questa tendenza è stata la rivolta sul web animata degli ‘scrocconi’ a cui Spotify ha chiuso gli account premium craccati: “Abbiamo rilevato delle attività anomale sulla app che stai utilizzando, per questo motivo l’abbiamo disabilitata. Se vuoi tornare ad avere accesso al tuo account disinstalla qualunque app non ufficiale di Spotify”, si legge nella mail della società di streaming musicale che di recente ha depositato una domanda di offerta pubblica iniziale (Ipo) da un miliardo di dollari per sbarcare a Wall Street. Il gruppo svedese dichiara 159 milioni di utenti unici al mese, ma il suo bilancio è in rosso: l’anno scorso ha chiuso con una perdita di 324 milioni di euro, molti dei quali non guadagnati anche a causa degli utenti ‘portoghesi’, per i quali 10 euro al mese, il prezzo della versione premium, è troppo per ascoltare in modo legale la musica.

Questo caso dimostra come in Italia, ma non solo, fa ancora fatica ad affermarsi la cultura della legalità per la fruizione online dei contenuti coperti dal diritto d’autore, nonostante la Cassazione abbia condannato al carcere i furbetti del telecomando che vedevano Sky senza avere la relativa smart card.

Quale potrebbe essere una misura più efficace per far rispettare in pieno il diritto d’autore digitale? Bloccare gli indirizzi Ip dei siti che offrono i contenuti illegali in streaming. Il provvedimento è stato adottato in Uk dove il giudice ha obbligato gli Isp di disattivare gli indirizzi Ip di tutti i siti pirati che trasmettevano live le partite di calcio. Risultato? 6mila indirizzi Ip oscurati e calo della pirateria online. Un gol messo a segno dai titolari dei diritti televisivi.

Pirateria online in Italia, i nuovi poteri dell’Agcom quali sono?

L’Agcom ha, da poco, concluso la consultazione pubblica sui nuovi poteri che le ha attribuito il Parlamento per rendere più efficace la battaglia alla pirateria online in Italia. L’Autorità inizierà a sperimentare la notice and stay down, ossia con questo strumento potrà obbligare le piattaforme online a rimuovere contenuti perché violano il diritto d’autore e i diritti connessi e a non caricarli nuovamente sui siti web su cui erano disponibili in precedenza. Questa novità è contenuta nella cosiddetta legge Europea 2017 approvata in via definitiva alla Camera l’anno scorso.

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