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Strage di Las Vegas, La Goldman Sachs vuole entrare nel mondo dei Bitcoin, Referendum Catalogna, La Francia e la tasse dei ricchi

Usa, Trump dopo strage Las Vegas fa appello a “trovare unita’ e pace”

03 ott 10:49 – (Agenzia Nova) – Il presidente Usa Donald Trump ha fatto appello alla nazione perche’ “trovi unita’ e pace” dopo la strage di Las Vegas, nella quale hanno trovato la morte almeno 59 persone, e altre 500 sono rimaste ferite. La sparatoria contro gli spettatori di un concerto da parte di un uomo di 64 anni di nome Stephen Paddock, che si e’ poi suicidato, e’ il piu’ grave episodio del genere mai avvenuto negli Stati Uniti. Parlando in una sala della Casa Bianca, Trump ha definito la strage “un atto di puro male”, ed ha annunciato che mercoledi’ prossimo sara’ a Las Vegas per incontrare i familiari delle vittime, le autorita’ locali e le forze dell’ordine. Non ha detto nulla circa lo sparatore o le circostanze della strage, che la polizia esclude essere stata un atto di terrorismo, anche se lo Stato islamico l’ha prontamente rivendicata. “Preghiamo perche’ venga il giorno in cui il male sara’ bandito e gli innocenti saranno al riparo dall’odio e dalla paura”, ha detto il presidente Usa, secondo quanto riporta il “New York Times”. Frattanto, nel paese si riaccende il dibattito sull’imposizione di nuovi controlli alle armi da fuoco, che tra gli altri e’ stato chiesto con forza dall’ex segretario di Stato e avversaria di Trump alle ultime elezioni presidenziali, Hillary Clinton. Dalla Casa Bianca, pero’, e’ gia’ giunta una chiusura netta: “Non e’ questo il luogo ne’ il momento per parlare di controllo delle armi da fuoco”, ha detto la portavoce della Casa Bianca Sarah Huckabee Sanders, eludendo le domande al riguardo dei giornalisti dopo la strage di Las Vegas. Secondo la Sanders, leggi piu’ restrittive non servirebbero a ostacolare il fenomeno delle sparatorie da parte di folli armati di fucili acquisiti al libero mercato. “Guardate Chicago”, ha detto, “dove hanno una delle leggi piu’ severe sul commercio delle armi da fuoco, eppure l’anno scorso vi sono state oltre quattromila vittime di sparatorie”. Percio’ – ha aggiunto – quando verra’ il momento di discuterne “penso che dovremo cercar di attuare misure che abbiano reale efficacia”.

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Usa, “Wall Street Journal”, Goldman Sachs si prepara a transazioni in bitcoin

03 ott 10:49 – (Agenzia Nova) – La banca d’affari statunitense Goldman Sachs sta valutando la possibilita’ di condurre operazioni in bitcoin e altre valute digitali, preparandosi ad entrare in tale controverso mercato finanziario. Lo riferisce il “Wall Street Journal”, citando fonti a conoscenza del dossier. L’istituto e’ ancora nelle prime fasi di studio, ma il suo interesse nei confronti delle valute elettroniche potrebbe riaccendere l’interesse degli investitori, dopo le polemiche relative all’impiego dei bitcoin per operazioni finanziarie al limite della legalita’, scrive il quotidiano economico statunitense. L’ambizione della banca, scrive il quotidiano, e’ di servire una platea sempre piu’ ampia di investitori istituzionali interessati a operare con bitcoin e piu’ in generale con le criptovalute. I piani di Goldman Sachs potrebbero culminare nella creazione di una squadra di trader e figure commerciali ad hoc. Tenere il passo del frenetico mondo delle criptovalute potrebbe anche posizionare Goldman in modo da trarre il massimo profitto da questo mercato. Gia’ oggi, sottolinea il “Wall Street Journal”, le criptovalute stanno alterando alcune delle tradizionali attivita’ bancarie. Alcune startup che tradizionalmente si sarebbero rivolte alle banche per finanziare le loro attivita’ oggi aggirano Wall Street vendendo al pubblico propri “gettoni” digitali (token), anziche’ azioni, tramite Ico (Initial coin offerings). Soltanto negli ultimi tre mesi le Ico lanciate in tutto il mondo hanno capitalizzato 1,3 miliardi di dollari, senza pagare alcuna commissione o quota a banche sottoscrittrici.

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Catalogna, la Ue non riconosce i risultati del referendum

03 ott 10:49 – (Agenzia Nova) – I separatisti catalani chiedono aiuto all’Unione europea, ma la Commissione reagisce freddamente: il referendum, replica, e’ illegale, una Catalogna indipendente non sarebbe un membro della Ue. “Secondo la Costituzione spagnola il voto di ieri non era legale”, ha detto il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker lunedi’ a Bruxelles. Oltre alle questioni giuridiche, la Commissione ritiene che questo sia “un momento per l’unita’ e la stabilita’, non per spaccature e frammentazioni”. Parole sono state spese anche per le azioni del governo centrale spagnolo: “E’ importante sottolineare che il primo ministro Mariano Rajoy sta tenendo pienamente conto della Costituzione spagnola e dei diritti fondamentali sanciti”, sostiene Juncker. Tuttavia la polizia spagnola ha agito con violenza: il ministro degli Esteri della Catalogna, Raul Romeva, ha parlato di violazioni dei diritti umani e Marie Kapretz, rappresentante della Catalogna in Germania, ha invitato la Ue a mediare tra Madrid e Barcellona. Gabi Zimmer, capo del gruppo di sinistra, ha accusato il governo spagnolo di violazioni dei diritti umani e ha chiesto al presidente della Commissione, Frans Timmermans, di agire come intermediario. E’ probabile che il dibattito avra’ luogo questa settimana nel Parlamento di Strasburgo e la Commissione dell’Unione europea e il Consiglio degli Stati membri dovrebbero intraprenderlo formalmente. “E’ ora necessario preservare la pace e agire nell’ambito dello stato di diritto e della Costituzione spagnola”, ha dichiarato il ministro degli Esteri federale, il socialdemocratico Sigmar Gabriel (Spd). Stesso appello del suo collega britannico Boris Johnson lanciato su Twitter. Il leader del gruppo socialdemocratico al Parlamento europeo, l’italiano Gianni Pittella, ha dichiarato che “l’opinione di tanti catalani che sono scesi in piazza deve essere ascoltata, anche se non c’e’ dubbio che il non-referendum catalano dovrebbe essere considerato illegale e non valido”. Una Repubblica catalana, insomma, pare avere poche possibilita’ di riconoscimento internazionale.

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Referendum Catalogna, Alto Commissario per i diritti umani Onu chiede un rapporto sulle violenze di domenica

03 ott 10:49 – (Agenzia Nova) – Le Nazioni Unite hanno sempre cercato di mantenere una posizione neutrale in merito al referendum sull’indipendenza della Catalogna, considerata una questione di politica interna della Spagna. Tuttavia i numerosi incidenti di domenica hanno spinto l’Alto Commissario per i diritti umani dell’Onu, Zeid Ra’ad Al Hussein, a richiedere alle autorita’ spagnole un’indagine completa, indipendente e imparziale sull’accaduto. Al Hussein ha anche ricordato che gli interventi della polizia dovrebbero verificarsi solo quando strettamente necessari ed essere sempre e comunque proporzionati. Il quotidiano spagnolo “El Pais” riferisce che anche l’Ufficio per i diritti dell’uomo dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) ha richiesto a sua volta un rigoroso rispetto del principio di proporzionalita’, unendosi alle preoccupazioni espresse da Al Hussein. L’Osce ha inoltre chiesto alle autorita’ spagnole di applicare misure di “rilassamento” per ridurre le attuali tensioni politiche e agevolare l’organizzazione di assemblee pacifiche e tavoli di discussione.

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Argentina, ottimismo del governo su futuro ingresso nell’Ocse

3 ottobre 2017 10:4903 ott 10:49 – (Agenzia Nova) – L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) si appresta a migliorare il ranking di ingresso dell’Argentina. Lo ha affermato il sottosegretario Marcelo Scaglione, rappresentante argentino presso l’organismo multilaterale, nel corso del “Congresso latinoamericano delle societa’ di revisione” tenutosi ieri a Buenos Aires. “A fine ottobre potremmo passare dalla classificazione 6 alla 5 dell’Ocse, un fatto che di per se’ migliorera’ le condizioni di accesso al capitale per le imprese straniere che vogliono investire in Argentina”, ha affermato Scaglione. Il sottosegretario ha anche ricordato come Il governo di Mauricio Macri ha sviluppato fin dai primi mesi dall’assunzione, nel dicembre 2015, un piano d’azione denominato “Argentina & Ocse 2016-2017”. Il ranking dell’Ocse prevede una scala dallo zero al sette, dove lo zero e’ assegnato solo ai paesi membri dell’organizzazione. L’Argentina solo nell’ottobre del 2016 e’ riuscita ad abbandonare la valutazione piu’ bassa, e adesso punta a risalire ancora un posto nella scala di accesso. “Si tratta di uno sforzo associato tra il ministero delle Finanze e quello dell’Economia”, ha spiegato Scaglione, che ha poi annunciato che “nei prossimi giorni e’ attesa una missione dell’Ocse per una valutazione approfondita sia del settore pubblico che di quello privato”.

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Regno Unito, fino a 15 anni di carcere per chi visualizza contenuti online di gruppi terroristici

03 ott 10:49 – (Agenzia Nova) – Visionare contenuti online legati a gruppi terroristici potrebbe costare fino a 15 anni di galera. La misura, pensata per contrastare i processi di radicalizzazione, verra’ annunciata oggi dal segretario di stato britannico agli Affari interni, Amber Rudd. Il provvedimento prevede anche 15 anni di galera per i sospetti terroristi che pubblicano informazioni sui membri delle forze armate, della polizia o dei servizi di intelligence con l’obiettivo di preparare un attacco terroristico. Il piano rientra nell’ambito della stratega del governo di Londra volta a contrastare l’aumento di attacchi terroristici su suolo britannico registrato quest’anno. “Voglio fare in modo che coloro che visualizzano contenuti online legati al terrorismo, incluse pagine web jihadiste, propaganda dell’estrema destra, o istruzioni sulla fabbricazione di bombe vengano messi di fronte alla forza della legge”, ha detto Rudd. Al momento, infatti, “esiste un vuoto legislativo sul materiale online che viene visualizzato ma senza essere scaricato”. Secondo un’analisi dell’ufficio per gli Affari interni dal 1 settembre 2016 lo Stato islamico (Is) e i suoi affiliati hanno pubblicato circa 67 mila tweet in inglese diffondendo link alla loro propaganda su una serie di piattaforme online. I dati mostrano anche che nei primi otto mesi di quest’anno piu’ di 44 mila link alla propaganda dell’Is sono stati creati e condivisi.

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Regno Unito, minoranze etniche due volte piu’ esposte al rischio disoccupazione

03 ott 10:49 – (Agenzia Nova) – Uno dei maggiori studi mai pubblicati su come l’etnia incide sulla qualita’ della vita nel Regno Unito rivela come le minoranze abbiano il doppio delle possibilita’ di restare disoccupati. Lo studio era stato commissionato dal primo ministro Theresa May al suo arrivo al governo come parte del suo piano per “fare fronte alle ingiustizie nella societa’”. Tra i dati piu’ rilevanti il dossier mostra come il livello di disoccupazione tra le minoranze etniche sia quasi il doppio rispetto a quello registrato tra i cittadini britannici bianchi, 8 per cento rispetto a 4,6 per cento. Il livello di occupazione e’ pari al 75,5 per cento per i bianchi e al 63,9 per cento per i gruppi etnici minoritari. Ma lo studio mostra anche come gli allievi bianchi delle scuole pubbliche abbiano registrato il piu’ basso livello di accesso all’universita’ lo scorso anno. Tra i dati emerge che nove dirigenti scolastici su 10 sono cittadini britannici bianchi. Questi ultimi sono in maggioranza proprietari della casa in cui vivono (due su tre), a differenza delle minoranze etniche, che sono proprietari della propria abitazione solo in due casi su cinque. Lo studio, che verra’ pubblicato per intero la prossima settimana, mostra anche, tra le altre cose, dove nel Regno Unito gli studenti di colore danno i migliori risultati a scuola, la proporzione dei giudici non bianchi, in quali parti della comunita’ si registra il maggiore livello di paura, e se gli adolescenti bianchi sono piu’ o meno propensi al fumo rispetto ai coetanei di diversa etnia.

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Francia, il rompicapo della “tassa dei ricchi”

03 ott 10:49 – (Agenzia Nova) – Continua la polemica sulla soppressione dell’Imposta di solidarieta’ sulla fortuna (Isf), che verra’ rimpiazzata dal’Imposta sulla fortuna Immobiliare (Ifi). Un vero “rompicapo” secondo Les Echos e Le Figaro, che spiegano come questa manovra stia mettendo in crisi la maggioranza parlamentare. Con l’entrata in vigore dell’Ifi resteranno soggetti a tassazione tutti i beni immobiliari, mentre saranno esonerati quei beni di lusso come yacht, opere d’arte vetture e lingotti d’oro. Una misura che sta creando un aspro dibattito, con la sinistra che denuncia “un Medioevo fiscale con il ritorno di un corteo di privilegi”, e i repubblicani che parlano di una misura volta a colpire solo le piccole fortune. Tensioni anche all’interno della maggioranza della Re’publique en Marche, il partito del presidente Macron. Molti i deputati in disaccordo con la nuova legge che richiedono modifiche sostanziali al testo. Mentre il ministro dell’economia, Bruno Le Maire, si e’ mostrato irremovibile nelle sue posizioni, quello dei conti pubblici, Gerald Darmanin, ha aperto uno spiraglio evocando la “tassazione dei prodotti ostentatori”.

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Francia, il Front National perde i suoi rappresentanti locali

03 ott 10:49 – (Agenzia Nova) – Ampio spazio su Libe’ration alla situazione del Front National, che dopo i deludenti risultati delle ultime elezioni presidenziali e legislative ha perso alcuni rappresentanti locali, delusi dal comportamento dimostrato dalla dirigenza. Lo scorso fine settimana il partito ha organizzato un corso di formazione a Poitiers (centro-ovest) per serrare i ranghi in vista dei prossimi appuntamenti. Secondo quanto riferito dal vicepresidente del Fn, Nicolas Bay, il Fn oggi conta 1300 consiglieri municipali, contro i 1546 nel 2014. Alle tante defezioni arrivate in questi ultimi mesi per motivi personali, si aggiungono i dissidi con il partito. Troppi i consiglieri che hanno lamentato una totale indifferenza da parte del Front National. Nel corso del suo intervento, Marine Le Pen ha annunciato la creazione di “un gruppo di lavoro per modellare un programma municipale comune”. Un’iniziativa giudicata da molti inutile, visto che non riuscira’ a risanare quella frattura che si e’ creata tra il partito e le realta’ territoriali.

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“Der Spiegel”, la Germania non puo’ permettersi divisioni

03 ott 10:49 – (Agenzia Nova) – Oggi, martedi’ 3 ottobre, si celebra in Germania la “Giornata dell’unita’ tedesca”. Tuttavia, dal 3 ottobre del 1990 e’ andato storto, scrive in un editoriale il settimanale tedesco “Der Spiegel”. Il risultato delle recenti elezioni politiche, con l’irruzione in parlamento dei populisti di destra di Alternativa per la Germania (AfD), hanno dimostrato che i tedeschi “non sono mai stati divisi come oggi”. Secondo il settimanale, il paese non puo’ davvero permettersi una simile frattura in seno alla societa’. Ad Est del Paese, ricorda lo “Spiegel”, un tedesco su quattro ha votato di fatto “contro la Repubblica”. “La gente vuole che la Germania rimanga la Germania”, ha detto il primo ministro della Sassonia Stanislaw Tillich, cioe’ vuole tornare al passato, smettere la modernizzazione o almeno rallentarla. In pratica quello che e’ uscito dalle elezioni e’ la fotografia di un Paese lacerato: Est ed Ovest, ricchi e poveri, con il rischio di una progressiva disintegrazione. Uno dei compiti del governo e’ quello di superare le differenze, ma la coalizione “Giamaica” sara’ un governo di scissione. Secondo il sociologo Heinz Bude gli elettori di AfD, “sono come bambini che seguono i propri istinti”. Gli elettori di destra non hanno avuto successo dove ci sono molti migranti, ma tedeschi. Sono persone “che non hanno bei posti di lavoro e computer Apple, ma mangiano cibo da mensa e si sentono marginalizzati dalla globalizzazione”. Gli elettori dei movimenti populisti, insomma, sono ignoranti e frustrati, tendenzialmente proni ai loro istinti, secondo l’editoriale, che pero’ riconosce come dai partiti “tradizionali”, e in particolare dalla sinistra, non siano giunte risposte convincenti. Il numero degli elettori “scontenti”, avverte il settimanale, e’ destinato a crescere, e le conseguenze che ne deriveranno sono al momento soltanto accennate.

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