L'incontro

Storie. Il sogno di Lucio: ‘Una Silicon valley sulle sponde del Liri’

di Fabienne Pallamidessi |

L’ambizione di Lucio, consigliere comunale di Isola del Liri, è fare del suo comune un centro di eccellenza per la nascita di nuove startup grazie a tecnologia e banda larga

Mentre prepara un pollo con i peperoni e due patate al forno, Lucio, avvocato, consigliere comunale di Isola del Liri dal 1993 “senza interruzione”, precisa soddisfatto – “e dal 2014 assessore alla cultura, agricoltura e smart city” – mi racconta l’affascinante storia di quella che per due secoli è stata una “città-fabbrica”.

“Pensa che a Isola, si festeggiava già il 1 maggio nel 1905. Per ricordarlo abbiamo formato un hashtag riprendendo la formula originale: #Imaggioisoladellirisince1905mattinocorteopomeriggiomerendeballiemusica”.

La grande avventura di Isola del Liri in provincia di Frosinone, nasce alla fine del Settecento quando degli industriali del Nord Europa, in particolare dei francesi, l’individuarono come l’unico luogo dove poter collocare delle macchine in legno capaci di trasformare la caduta delle acque in energia utile per le loro cartiere. E così, fino all’Unità d’Italia, Isola del Liri forniva la carta necessaria a tutta l’amministrazione del Regno delle Due Sicilie.

La cittadina gode per decenni di un benessere maggiore a qualsiasi zona circostante: piena occupazione sia maschile che femminile, asili nido aziendali e nel 1862, vi nasce la Società operaia mutuo soccorso. Con l’avento dell’energia elettrica Isola è di nuovo all’avanguardia e la sua pubblica illuminazione precede quella di Roma e Milano.

Dopo la II Guerra mondiale, con la povertà, gli operai fecero ripartire da soli le cartiere producendo la carta delle sigarette; negli anni ‘50, si produce la carta patinata dei settimanali ma nel ‘70, gli alti costi del lavoro e della produzione e la concorrenza di paesi come la Svezia, il Brasile e alcuni paesi asiatici, è la fine: chiudono tutte le cartiere e…

… inizia la riconversione!

Lucio 1

“Oggi, i bar e i ristoranti sono cresciuti a dismisura, ci sono 100 esercizi di ristorazione per 13.000 abitanti che generano un indotto notevole di giovani che lavorano tre sere a settimana, spesso per pagarsi gli studi – racconta Lucio – delle fabbriche sono state trasformate in banche, palestre, supermercati, uffici postali anche con l’aiuto della CEE… nella cartiera più grande oggi ci sono ditte di analisi chimiche, delle tipografie… all’interno del parco del Castello c’è un’azienda che produce feltro… Insomma, adesso ci lavora più gente di prima. Poi c’è il nostro fiore all’occhiello: dal 1997 Isola del Liri è Città della Musica e ufficialmente gemellata con New-Orleans e il Liri Blues Festival è giunto alla sua 28esima edizione… Caffè?”

  • “Con piacere”, rispondo.

Lucio 2

Senza interrompere il ritmo del suo discorso, ma con ancor maggior passione – mentre con naturalezza prende tazzine, cialde e offre il caffè – Lucio va avanti: “Il nostro obiettivo oggi è creare la Liricon valley: come un tempo abbiamo fatto con la carta, vogliamo fare con l’alta tecnologia. Per ora stiamo completando l’arrivo della banda larga per poi iniziare con delle piccole strutture in cui far partire il co-working… e domani…”.

  • “Quindi … you have a dream?”, lo incalzo.
  • “Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni…”, sorride Lucio.
  • “Wow, grande, signor assessore!”,

Dopo il caffè, Marta, la sua “spumeggiante” moglie ci lascia da soli per la seconda parte della nostra intervista…

Fabienne: Se potessi invitare a cena chiunque al mondo, quale sarebbe il tuo ospite?

Lucio: Barack Obama

 

Fabienne: Vorresti essere famoso?

Lucio: Meglio essere famosi, sì…

 

Fabienne: Come sarebbe il tuo giorno perfetto?

Lucio: Una giornata passata dentro casa a cucinare

 

Fabienne: Il tuo giorno più felice?

Lucio: Ce ne sono due: i giorni in cui sono nate le mie figlie

Fabienne: Se domattina potessi avere una qualità o una capacità che non hai, quale sarebbe?

Lucio: Vorrei saper suonare uno strumento o dipingere… far qualcosa di artistico

Fabienne: La cosa che ti piace meno di te?

Lucio: Sono troppo chiuso

 

Fabienne: La cosa di te che ti piace di più?

Lucio: L’ironia

Fabienne: La tua più grande paura?

Lucio: Non ho particolari paure

Fabienne: Il personnaggio storico che ti affascina di più?

Lucio: Winston Churchill

Fabienne: Un uomo o una donna per una banconota?

Lucio: … hm… Brigitte Bardot! (ride)

Fabienne: Qual è la tua canzone preferita?

Lucio: Sparring partner di Paolo Conte

Fabienne: Una parola che non ti piace?

Lucio: Stretta

Fabienne: La tua parola preferita?

Lucio: Strada

 

Fabienne: Un rumore che non ti piace?

Lucio: Detesto il rumore del gesso sulla lavagna

 

Fabienne: Qual è il rumore che ami di più?

Lucio: Il rumore della cascata del Liri verso le otto di sera quando non ci sono altri rumori

Fabienne: Ah… mi hai detto che ti piaceva il cinema, qual è il tuo film preferito?

Lucio: … Casablanca… C’è tutto dentro, la politica, l’amicizia, l’amore… è perfetto!

Grazie Lucio, vedendo l’entusiasmo e la fede con la quale parli di Isola del Liri, avremmo quasi voglia di dire: “Lucio for president!!!!”.