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Storie di cultura del cibo: turismo che non ti aspetti nel cuore del Pollino (parole e immagini)

a cura di Francesca Fassari e Stefania Monaco |

Per la seconda uscita della rubrica “PUNTO Gourmet – Storie di cultura del cibo” a cura di Francesca Fassari e Stefania Monaco, vi raccontiamo una storia che viene dal cuore del Parco Nazionale del Pollino. Lo facciamo con parole e una galleria di immagini, sperando così di aiutare i lettori ad immaginarne profumi e sapori.

È la storia di Stefania Emmanuele. Tutto comincia 12 anni fa, quando Stefania riabita il paese dei nonni in Calabria, acquista una vecchia casa e realizza “Il Comignolo di Sofia”, un bed and breakfast in cui si fondono lo stile di vita di una piccola comunità di origini italo-albanesi e l’offerta di esperienze autentiche.

Stefania pratica l’arte dell’ospitalità per passione e diletto, nella vita fa l’insegnante. “Un po’ casa e un po’ albergo”, Il Comignolo di Sofia, nel giro di qualche anno diventa un piccolo mondo dove s’intrecciano incontri e relazioni tra viaggiatori provenienti soprattutto dall’estero.

‘È un po’ come viaggiare stando qui. Ospitare viaggiatori di diverse nazionalità, mi consente di conoscere altri stili di vita e modi di pensare; mi dà spunti per intraprendere nuovi progetti, mi apre la mente’. Stefania ha una formula di ospitalità molto semplice, ma non scontata: apre la casa ai suoi ospiti, prepara i pasti con loro, li accompagna lungo camminate nella natura raccogliendo con loro erbe officinali, condivide la quotidianità e li fa entrare a contatto con la cultura locale preparando colazioni a base di piatti tipici e di prodotti del posto.

‘Gli ospiti stranieri hanno un concetto di colazione diverso dal nostro; per loro rappresenta il momento della giornata a cui dedicare più tempo anche in termini di portate. Gradiscono molto il salato e ho cercato di soddisfare i loro gusti preparando colazioni con prodotti freschi e rigorosamente locali. Il piatto più apprezzato è l’uovo al tegame con i peperoni cruschi o la frittata con pecorino di montagna e prosciutto. È molto gradita anche la ricotta ancora calda che mi faccio portare da un pastore che vive in montagna a 20 minuti dal paese. Profuma di menta ed erbe medicinali; quelle di cui si nutrono le pecore a Piano Masello, nel cuore del Parco del Pollino. Anche le uova sono freschissime. A Civita molte famiglie hanno una piccola fattoria in campagna dove allevano polli che razzolano liberi e felici, maiali che si nutrono degli scarti alimentari delle famiglie civitesi. Nelle colazioni non manca mai la frutta di stagione e i prodotti lavorati in casa: fichi selvatici, miele di fichi o marmellate di mele cotogne che crescono nel terreno in montagna, di more selvatiche che raccolgo in estate. Il mercato del paese è diventato una tappa obbligata per i miei ospiti che prima di ripartire desiderano acquistare le cose che ho fatto degustare loro in casa, prime fra tutte le olive nere al forno, i capperi che crescono lungo le strade del paese, i peperoni secchi e i fagioli poverelli preparati con polvere di peperone secco, le mandorle e le noci. Molti mi chiedono di acquistare anche l’olio e il vino locale. Credo che sia questa l’unica vera economia per Civita: favorire la conoscenza dei prodotti autoctoni nella propria tavola e invogliare gli ospiti ad acquistarli presso le piccole aziende agricole e le famiglie’.

Come continua ancora nel suo racconto Stefania Emmanuele, in pratica ciò che viene offerto agli ospiti è ‘l’esperienza di vivere quello che è il mio stesso stile di vita: camminare nella natura incontaminata e incontrare greggi al pascolo, silenzi che riconciliano, profumi di menta, finocchio e origano selvatico, nutrirsi di prodotti della terra non trattati, delle castagne della mia tenuta in montagna, degli ortaggi dei piccoli agricoltori, dell’olio dei miei ulivi, dell’amaranto che cresce spontaneo nelle terre intorno a Civita. Queste cose per chi vive qui possono essere scontate, ma per i viaggiatori, invece, sono esperienze uniche che aumentano l’attrattiva del territorio e dell’esperienza turistica. Quando leggo le recensioni dei miei ospiti in cui scrivono di aver gustato la migliore colazione del loro viaggio in Italia e di essersi sentiti a casa, credo di aver fatto un bene a loro e al mio territorio’.