i numeri

Stipendi italiani e tedeschi, agli operai 1.200 euro in meno

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Lo stipendio medio italiano è diminuito del 2,9%. In Germania, nello stesso periodo di tempo, gli stipendi medi sono saliti del 33,7%, più di un terzo. In Francia l’aumento del salario medio è stato di poco inferiore: 31,1%.

Nella manifattura il gap più vistoso di retribuzione. Statali sopra la media Ue

L’Italia, che era sempre stata tra i Paesi dell’Unione Europea con redditi pro capite maggiori della media ma è pian piano scivolata nel gruppo dei Paesi che si ritrova al di sotto del Pil medio della Ue a causa della crescita più limitata del Prodotto interno lordo degli ultimi decenni. Le conseguenze si possono vedere osservando gli stipendi in Italia medi pro capite che sono ormai uguali o più bassi di quelli pagati agli altri cittadini dell’Unione.

Il confronto tra gli stipendi in Italia e in Europa

I dati Eurostat considerano lo stipendio medio in Italia lordo mensile equivalente (prima di ogni tassa, sia sul dipendente che sul datore di lavoro) come sarebbe se fossero pagate 12 mensilità, quindi spalmando 13esima e 14esima che esistono in Italia, ma non in gran parte degli altri Paesi. Ed emerge per esempio come nella manifattura (vedi immagine sopra), quindi l’industria, il salario lordo italiano sia in media di 2.637 euro al mese, contro i 2.635 europei, con un allineamento quasi totale. Ma è molto inferiore ai 3.854 tedeschi e ai 3.094 francesi. Nel caso del confronto con i tedeschi la differenza è di oltre 1.200 euro. Lo stipendio degli operai greci è invece di 1.385 euro lordi e quelli degli spagnoli di 2.189. A fare la differenza poi ci si mettono le tasse, e il cuneo fiscale che in Paesi come Italia e Francia è più alto un po’ per tutti gli scaglioni di reddito e produce stipendi netti decisamente minori degli altri.

I settori in cui si guadagna di più in Europa

Per trovare gli stipendi in Italia più alti si deve andare in una nicchia di mercato, quella del settore minerario, che occupa solo pochi specialisti ma che paga ottimi salari. Che arrivano nel nostro Paese a 4.954 euro lordi al mese. Molto più alti di quelli medi europei dello stesso settore, di 2.359, e persino di quelli tedeschi, che si fermano a 4.020 euro. Ma si tratta di pochi lavoratori. I più sono occupati altrove, per esempio nell’edilizia, dove gli stipendi italiani sono in linea con quelli europei, 2.460 e 2.424 euro rispettivamente. Oppure nel commercio, dove c’è poca differenza tra i salari europei e i nostri.

Lo stipendio di un insegnante

nell’educazione, dove invece troviamo un gap piuttosto rilevante. Gli stipendi degli insegnanti e del resto del personale scolastico italiano ammontano a 2.298 euro al mese, molto meno dei 2.624 pagati mediamente in Europa. Mentre in Germania si arriva a 3.777. Questo non vuol dire che in generale i nostri dipendenti pubblici siano più poveri di quelli europei. Gli stipendi italiani nella pubblica amministrazione infatti superano di 111 euro quelli medi nella Ue, 2.807 euro lordi al mese contro 2.696.

Quanto si guadagna negli altri Paesi?

Un altro settore che vede gli stipendi italiani rimanere indietro rispetto a quelli dei lavoratori degli altri Paesi è quello dell’”information and communication”, ovvero l’Ict. Che in un certo senso è anche un po’ la cartina di tornasole della produttività di un’economia. E i dati confermano come quella italiana sia rimasta indietro rispetto alle aree più dinamiche d’Europa. Infatti i salari in Italia in questo settore ammontano a 3.100 euro lordi mensili, mentre nella Ue mediamente si arriva a 3.596, con gli stipendi tedeschi che arrivano a 4.595 euro e quelli francesi a 4.039.

Quanto guadagna un artista

Sono invece molto più alti di quelli medi europei gli stipendi italiani del settore arte e intrattenimento: arrivano a 3.906 euro lordi al mese contro 2.385. Sono molto maggiori anche di quelli tedeschi e francesi.  Questi dati sono di Eurostat e si riferiscono al 2018, c’è da scommettere che dopo la crisi scatenata dalla pandemia saranno molto diversi, in particolare in quei settori come il commercio e il turismo che sono stati più colpiti, con la creazione di tanti disoccupati che saranno disposti ad accettare offerte di lavoro per stipendi inferiori a quelli attuali.

L’andamento storico degli stipendi italiani

Dopo aver visto lo stato attuale degli stipendi italiani forse è utile alzare lo sguardo e guardare la situazione da una prospettiva più ampia. Lo ha fatto l’Ocse e i risultati non sono affatto confortanti per i lavoratori italiani. L’organizzazione parigina, infatti, afferma che gli stipendi in Italia sono calati del 2,9% tra il 1990 e il 2000.

Lo stipendio medio italiano è diminuito del 2,9%

Se questo dato non allarma forse è bene confrontarlo con l’andamento degli stipendi negli altri Paesi europei, perlomeno con quelli che hanno un’economia più simile alla nostra. In Germania, nello stesso periodo di tempo, gli stipendi medi sono saliti del 33,7%, più di un terzo. In Francia l’aumento del salario medio è stato di poco inferiore: 31,1%. Perfino in Grecia i salari medi sono cresciuti, e di ben il 30%. Più contenuta la crescita in Spagna: più 6,2%.

Gli stipendi italiani sono al tredicesimo posto

Regredendo, invece di avanzare, il livello degli stipendi italiani ha fatto scendere il Paese di diverse posizioni nella classifica europea degli Stati che pagano meglio. All’inizio degli Anni ’90 eravamo settimi nel ranking europeo e, alla fine del 2020, siamo finiti in tredicesima posizione dietro molti Paesi che nel 1990 avevano stipendi più bassi dei nostri. Ci hanno superato, infatti, Irlanda, Francia, Spagna e Svezia.

I dati sono del 2018
Fonte: Eurostat