Unione europea

Stato dell’Unione: Juncker su efficienza energetica, ‘Dà lavoro a 1 milione di persone e vale 130 miliardi’

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Stamattina il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha tenuto il suo primo discorso sullo Stato dell’Ue. Tra i punti chiave da affrontare la sfida dei cambiamenti climatici e dei consumi energetici: ‘Fonti energetiche rinnovabili mercato che in Europa vale 130 miliardi’.

Questa mattina il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha tenuto il suo primo discorso sullo Stato dell’Unione europea. Un momento di riflessione davanti al Parlamento Ue su quanto fatto fino ad ora e, soprattutto, su quanto ancora c’è da fare.

Diversi i punti chiave toccati dal suo ‘discorso’, dall’accoglienza dei migranti alla la crisi greca e quella ucraina, dalla ripresa economica e il lavoro al rapporto con la Gran Bretagna, fino al tema dell’efficienza energetica e dei cambiamenti climatici.

Su quest’ultimo punto Juncker è voluto essere molto chiaro: “Gran parte del mondo vive troppo al di sopra delle proprie possibilità energetiche, Europa compresa”. “I cambiamenti climatici sono una realtà e in alcune regioni sono il motivo di conflitti e tensioni per il controllo delle risorse naturali, in primi dell’acqua e dei combustibili fossili”, ha spiegato il presidente della Commissione, aggiungendo che “I cambiamenti climatici sono anche alla base delle grandi migrazioni in atto a livello globale e nello specifico verso l’Europa”.

Un quadro sintetico e chiaro, in cui è evidenziato il ruolo centrale del clima nella stabilità o meno di tutti i Paesi del mondo, che si spera sarà allargato e affrontato nello specifico al prossimo summit di Parigi di dicembre (Cop 21): “L’Ue è sulla buona strada – ha affermato Juncker nel suo discorso – con l’impegno collettivo ambizioso di ridurre le emissioni inquinanti del 40% entro il 2030, rispetto ai dati del 2009. Chiediamo lo stesso impegno a tutti i Paesi del mondo, per un accordo globale vincolante, duraturo e più coraggioso da raggiungere nel prossimo summit di Parigi”.

Grazie ad una legislazione europea più orientata alla smart energy, all’efficienza energetica, alle fonti energetiche rinnovabili e le tecnologie pulite (smart technologies, clean technologies) applicate a diversi comparti industriali (soprattutto nel settore automobilistico e nell’edilizia), “Oggi l’Unione è leader nella ricerca e l’innovazione nel settore energetico e nell’utilizzo di nuove soluzioni per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici, con oltre 1 milione di persone impiegate nel settore delle fonti energetiche rinnovabili e dell’efficienza energetica, un mercato che ormai vale più di 130 miliardi di euro, di cui 35 miliardi generati dalle esportazioni, e il 40% dei brevetti di tutte le clean tech applicate al mondo delle rinnovabili”.

In conclusione del suo discorso, Juncker ha infine dichiarato che “La lotta contro i cambiamenti climatici non sarà vinta o persa attraverso discussioni istituzioni a Bruxelles o a Parigi, ma sarà vinta o persa sul terreno dell’innovazione e nelle città, dove la maggior parte degli europei vive e vivrà, e dove oggi si consuma l’80% di tutta l’energia disponibile nell’Unione”.