Il progetto

Start City, progetto Anci e TEH-Ambrosetti: ‘Il futuro del Paese è nelle Città metropolitane’

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Anci e TEH-Ambrosetti presentano a Milano il progetto ‘Start city’: le Città metropolitane sono finalmente realtà sociali ed economiche che possono far ripartire l’economia e il lavoro, dando l’impulso definitivo alla nascita delle smart city italiane.

Presentato ieri il nuovo progetto “Start city” dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) e The European House – Ambrosetti per dare vita ad una cornice strategico-operativa per lo sviluppo delle Città metropolitane in Italia (partite il 1° gennaio 2015), con particolare riferimento alla dimensione economica, alla crescita occupazionale e alla capacità dei territori di attrarre nuovi investimenti.

Finalmente dopo 20 anni di attesa le città metropolitane sono una realtà e lo sono in un momento importante, di cambiamento, rappresentando l’occasione per rilanciare le economie dei territori urbani. Con questa iniziativa vogliamo costruire dei veri e propri piani industriali locali che contribuiscano allo sviluppo e al progresso del Sistema Paese”, ha affermato Piero Fassino, presidente Anci e Sindaco di Torino, durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa a Palazzo Isimbardi, sede della Città metropolitana milanese.

Città metropolitane che potrebbero rendere più semplice e rapido anche il percorso delle smart city in Italia: “Le Città Metropolitane sono la spina dorsale dell’Italia – sottolinea Valerio De Molli, Managing partner di The European House – Ambrosetti – Nel complesso, le 14 realtà metropolitane, tra quelle già istituite e in discussione, rappresentano 22 milioni di abitanti, il 36% della popolazione italiana ed oltre il 40% del PIL nazionale”.

Si tratta di aree urbane molto estese, da cui si attendono importanti ricadute in termini di innovazione istituzionale e socio-economica: tra i benefici attesi, legati al nuovo assetto delle Città Metropolitane ci sono una migliore governance del territorio e capacità di programmazione su aree vaste.

Smart city, rigenerazione urbana ed edilizia sostenibile, sono tre fattori guida di un processo sociale ed ecologico che deve essere accompagnato dalla capacità di armonizzare e ri-conciliare i tanti interessi, di migliorare  le aspirazioni economiche, la qualità della vita dei cittadini, la loro felicità e il loro benessere.

I risultati di tale progetto di trasformazione-innovazione determineranno di fatto il futuro del Paese, ha spiegato Juan Alvaro Alayo, componente dell’Advisory board del progetto “Start city”: “Le attuali tendenze demografiche ed economiche globali presentano sfide significative. Ciò implica che le Città – e le loro Aree Metropolitane – dovranno migliorare le loro performance se vogliono mantenere, o migliorare, le loro condizioni di vita”.

In altre parole, “Avranno bisogno di ripensare se stesse strategicamente, in termini fisici e organizzativi, per essere in grado di svolgere la loro funzione primaria: fornire ai loro operatori sociali ed economici l’accesso a persone, conoscenze, beni e servizi, a fronte di una riduzione delle barriere esistenti, in modo da potersi sviluppare, innovare e prosperare”.

Dell’Advisory board fanno parte anche Mario Cucinella (architetto, fondatore e presidente dello Studio MCA-Mario Cucinella Architects) e Ferruccio de Bortoli (direttore del Corriere della Sera).

Oltre a Fassino, hanno partecipato all’evento anche il coordinatore ANCI delle Città metropolitane, Dario Nardella, i sindaci delle Città metropolitane Giuliano Pisapia (Milano), Antonio De Caro (Bari), Massimo Zedda (Cagliari), Enzo Bianco (Catania), Marco Doria (Genova), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria).

Il progetto “Start City” porterà ad un “Libro Bianco delle Città Metropolitane” che verrà presentato e discusso a fine 2015 in occasione di un Forum di alto livello a Firenze (4-5 dicembre) che riunirà i vertici del Governo locale e nazionale, della business community, della società civile, con l’obiettivo di dibattere sulle priorità strategiche per le Città metropolitane italiane e condividere azioni concrete.