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Starlink down, il satellite da solo non basta. Servono reti miste e ridondanti per il backup in caso di guasto

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Il down sofferto da Starlink la scorsa settimana chiama in causa la industry del satellite sull’importanza strategica di reti resilienti, e di percorsi di comunicazione alternativi e complementari in caso di blackout o guasti su larga scala che spengono le comunicazioni satellitari.

E’ vero che Starlink è stato rimesso in funzione il giorno stesso. L’azienda ha detto che il guasto è durato circa due ore e mezza.

Il Vice President dell’Engineering Michael Nicolls ha detto su X che l’interruzione è stata causata “dal guasto di servizi software interni che gestiscono la core network”.

“Ci scusiamo per la temporanea interruzione del nostro servizio; siamo profondamente impegnati a fornire una rete altamente affidabile e risolveremo completamente la causa principale di questo problema per garantire che non si verifichi più”, ha detto Nicolls.

Tra l’altro l’interruzione si è verificata il giorno dopo che il servizio commerciale di T-Satellite di T-Mobile con Starlink era entrato nella sua fase commerciale. Si tratta di un servizio che consente di inviare sms, brevi vocali, immagini e Mms al cellulare via satellite.

Non fidarsi di un solo sistema di comunicazione

Secondo gli esperti, l’interruzione di Starlink richiama l’attenzione sulla necessità di non fare affidamento sempre e comunque su un singolo sistema di comunicazione per garantire comunicazioni davvero resilienti.

I guasti possono capitare

Tanto più che quello di Starlink la scorsa settimana non è il primo caso di un guasto serio a sistemi di comunicazione satellitari. OneWeb, un concorrente di Starlink di proprietà di Eutelsat, ha avuto un guasto di 48 ore a gennaio scorso, dovuto ad un problema software nel segmento di terra con l’anno bisestile 2024.

“Ciò che sembra veramente critico per le applicazioni mission-essential è la connettività multi-player e multi-dominio. L’incidente di Starlink – e uno simile che ha coinvolto Eutelsat OneWeb all’inizio di quest’anno – dimostrano come le interruzioni possano avere effetti di vasta portata, persino globali”, ha detto Carlos Placido, consulente indipendente per le comunicazioni satellitari.

La ridondanza ha un costo

Placido ha osservato che affidarsi a un singolo canale di comunicazione comporta dei rischi, ma la ridondanza ha anche un costo.

“In un ambiente satellitare globale che sta diventando sempre più definito dal software e quindi sempre più soggetto a problemi software e minacce informatiche, è fondamentale che i fornitori di servizi satellitari e gli utenti finali mission-critical costruiscano reti resilienti che funzionino come un sistema immunitario: sistemi che non solo anticipano le interruzioni, ma le rilevano, le isolano e rispondono ad esse in modo efficace”, ha aggiunto Placido.

Anche Rick Bergman, CEO del provider di terminali Kymeta, dice che l’incidente sottolinea l’importanza di disporre di alternative affidabili a Starlink. 

Servono sistemi capaci di saltare dal satellite alle reti terrestri

“Le vulnerabilità evidenziate dai recenti eventi in tutto il mondo hanno dimostrato quanto possano essere fragili le infrastrutture tradizionali. Indipendentemente dalla natura dell’interruzione, la capacità di riorganizzarsi rapidamente e mantenere le comunicazioni è imprescindibile”, ha detto Bergman. “Per governi e imprese, la capacità di passare senza soluzione di continuità dalle orbite satellitari alle reti terrestri è fondamentale per il successo operativo”.

Michaël R.C. De Coninck, manager del fornitore di connettività marittima Satmarin Exoflux, ha detto che l’interruzione di Starlink ha fatto sì che gli operatori marittimi e le aziende energetiche ricordassero i loro failover box 4G, i terminali in banda C e i collegamenti in banda Ka. Si tratta di sistemi di connettività ridondanti e normalmente dormienti, che risultano però fondamentali in caso di down o malfunzionamento della connettività principale.

Failover box 4G

Un failover box 4G è un dispositivo che fornisce una connessione Internet di backup utilizzando la tecnologia mobile 4G. In caso di guasto della connessione Internet principale, il box passa automaticamente alla connessione 4G, garantendo una continuità di servizio ininterrotta.  “Niente di meglio di un’interruzione per far risuonare di nuovo l’idea di ‘connettività di backup'”, ha detto De Coninck. “La vera lezione? Nel mondo della connettività, puntare su una singola orbita, o su un singolo fornitore, è come presentarsi a un combattimento con una spada laser a batteria. Siete calmi finché non si scarica. Poi rimanete lì, sbattendo le palpebre, in attesa del riavvio”.

In altri termini, puntare soltanto sull’orbita bassa LEO per le comunicazioni strategiche non è la soluzione più sicura per garantire la continuità delle trasmissioni in caso di emergenza. Ciò non toglie che la connettività LEO sia di gran lunga la più affidabile, anche se la tradizionale connettività garantita da satelliti in orbita geostazionaria continua ad essere attuale, come dimostra peraltro in casa nostra il via libera al progetto Sicral 3.

La soluzione migliore è di gran lunga un mix di tecnologie complementari, che tenga conto della necessità di garantire eventuali ripristini e disaster recovery in tempi stretti.

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