Economia Digitale

Nuovi standard open source in arrivo per le smart city

di |

Promuovere in Europa e nel mondo standard smart city comuni basati sulla piattaforma FIWARE, per lo sviluppo di servizi avanzati al cittadino e di un’economia digitale urbana accessibile alle startup, semplice e open.

 

Il futuro dei servizi smart city in Europa dovrà essere accessibile a tutti, semplice, open e gratuito. È l’obiettivo della comunità FIWARE che da anni sostiene e si impegna nello sviluppo di una piattaforma tecnologica che integra numerosi componenti per sviluppare applicazioni intelligenti in diversi campi dell’economia, del sapere, dell’amministrazione pubblica e della creatività.

L’annuncio è arrivato nei giorni scorsi da Telefónica, Orange, Engineering e Atos, che hanno deciso di operare congiuntamente per la creazione di una comunità Open Source che, a partire dalla fine del 2015, promuoverà e sosterrà l’evoluzione di standard comuni per le smart cities in tutta Europa e nel mondo.

A partire dalla diffusione straordinaria degli smartphone e dei dispositivi di connessione mobile alla rete, l’integrazione delle tecnologie Internet of Things, cloud e big data, insieme al supporto delle politiche sull’open data, creeranno le condizioni per un nuovo periodo di forte trasformazione delle città in smart city. Per Bruno Fabre, Vice Presidente Esecutivo di Telcos, Media & Utilities di Atos, “l’insieme di soluzioni open source e un nuovo approccio verso modelli di business servirà per uscire dalla crisi e dare vita alla Terza Rivoluzione Digitale”.

La piattaforma FIWARE, in tal senso, favorirà la trasformazione delle città in piattaforme digitali col fine di consentire lo sviluppo di servizi innovativi ai cittadini e aperti a tutti, dando ossigeno ad una nuova spinta economica in chiave digitale (digital economy), promuovendo la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro.

Come spiega la nota stampa di Engineering, le caratteristiche open source della piattaforma FIWARE consentono ai numerosi fornitori di “sviluppare delle soluzioni senza che i clienti e le aziende partner ne rimangano vincolati, assicurando indipendenza nelle innovazioni”. Nel contempo, “la decisione di scegliere tra un fornitore e un altro sarà dettata non solo dal costo ma anche dal rapporto di fiducia che si instaurerà tra il cliente e l’azienda stessa che svilupperà le applicazioni”. Questo punto è particolarmente rilevante nei casi in cui, ad esempio, “ci sia la necessità di proteggere dei dati o si debbano osservare determinate normative locali o requisiti di sicurezza e di privacy” (soprattutto quando le applicazioni o i dati sono gestiti in modalità cloud).

Gli standard sulle interfacce di programmazione delle applicazioni (API) di FIWARE, insieme a modelli standard di dati messi a punto con città e sviluppatori, spiegano le 4 aziende, “assicureranno portabilità e interoperabilità nelle applicazioni per le smart cities”. Condizioni, queste, che consentiranno agli amministratori pubblici e alle aziende coinvolte nei progetti sul territorio,  “di sviluppare applicazioni contestualmente per molte città intelligenti, creando un mercato grande abbastanza da attrarre startup e piccole imprese che svilupperanno nuovi servizi innovativi per cittadini e attività commerciali nelle zone urbane”.