Stampa 3D per costruire case, in Emilia-Romagna nasce il primo villaggio ecosostenibile

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Una smart city verde e stampata in 3D, a bassissimo costo, sostenibile a livello ambientale e sociale, che sorgerà a Massa Lombarda grazie a WASP per lanciare la ‘Maker Economy’, modello di sviluppo etico e green replicabile ovunque, soprattutto nei Paesi più poveri.

A Massa Lombarda (Ravenna) prenderà vita un parco tecnologico dedicato alla stampa in 3D. Un’area verde nella zona industriale del Paese, in cui far nascere un grande villaggio ecosostenibile smart e a basso costo. Al centro dell’area sarà installata la BigDelta “12m”, stampante alta 12 metri, che materialmente costruirà case.

Un’esperienza tecnologica e culturale probabilmente unica nel suo genere in Europa e nel mondo, frutto del lavoro dell’italiana WASP (World’s Advanced Saving Project), azienda innovativa nel settore del 3D printing, che con l’occasione ha voluto lanciare il nuovo progetto “Maker Economy”.

I lavori di costruzione del ‘villaggio’ prenderanno il via ad aprile, hanno affermato in sede di presentazione del progetto, che durerà tre anni, il sindaco del Comune di Massa Lombarda, Daniele Bassi, e Massimo Moretti, fondatore di WASP.

Nel villaggio stamperemo case – ha dichiarato Moretti – ma anche sistemi di coltivazione verticale di diverse dimensioni. Inoltre ci sarà un laboratorio con stampanti compatte per creare oggetti – dal complemento d’arredo al biomedicale, all’oreficeria, alla ceramica – e grazie alla collaborazione di alcuni artisti intendiamo sviluppare anche un progetto culturale”.

L’unione di energie, impegno e creatività, tra l’amministrazione comunale e imprenditori privati particolarmente capaci come Massimo Moretti, rappresenta un elemento decisivo di crescita a beneficio della nostra città e dei giovani a cui intendiamo consegnare un futuro adeguato, che possa corrispondere alle loro speranze”, ha sottolineato il sindaco Bassi.

Maker Economy’ è modello di crescita orientato fortemente alla sostenibilità, sia a livello ambientale, sia economico, “in cui tutto può essere autoprodotto”, dove esiste la possibilità di “non dipendere da entità che detengono il monopolio produttivo”.

La Maker Economy è infatti modello esportabile ovunque, pensato per le aree del pianeta più povere e depresse, dove ancora non esistono un tessuto produttivo e una rete di infrastrutture ben funzionanti.

Le Big Delta sono macchine modulari, componibili sia in altezza che in larghezza. La “12m”, presentata in anteprima proprio a Massa Lombarda a settembre 2015 e successivamente allestita alla Maker Faire 2015 di Roma, è alta 12 metri e larga 7, monta dei bracci di 6 metri, anch’essi modulari.  Tutti i sistemi che compongono la macchina sono entro i 3 metri, in modo tale da poter essere caricati su un camion.

Come spiegano nelle pagine del sito web del progetto WASP: “Per ‘salvare il mondo’ occorre recarsi in zone del pianeta che non dispongono di tutte le strutture a cui siamo abituati, sia per quanto riguarda il trasporto che il rifornimento di energia. Questi due punti sono stati cruciali nello sviluppo della macchina e ognuno di questi richiede soluzioni tecniche specifiche. La trasportabilità implica che il materiale sia leggero e che la macchina possa essere tarata in base alle caratteristiche del territorio. La questione del consumo di energia è determinante perché in vaste aree del pianeta manca l’elettricità, occorre quindi utilizzare sole, vento ed energie rinnovabili”.

La BigDelta 12m lavora a 220 volt, ma può funzionare anche a 60, perché i motori e l’elettronica sono stati realizzati per poter essere alimentati da fonti energetiche rinnovabili, nello specifico da pannelli solari. Al momento la macchina lavora ad una velocità massima di 400 mm/s.