il caso pegasus

Spyware, Snowden: “L’industria va fermata. Diffondono virus, non vaccini”

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“L’industria degli spyware vende prodotti vettori di infezione. Non sono prodotti per la sicurezza. Non forniscono alcun tipo di protezione e non producono vaccino, l’unica cosa che vendono è il virus. Il settore va fermato subito”.

Per Edward Snowden, l’informatico statunitense che ha rivelato al mondo lo scandalo dei programmi di sorveglianza di massa della NSA, “questa fuga di notizie sarà la storia dell’anno”. Ma a cosa si riferisce? Procediamo con ordine.   

Decine di politici, attivisti e giornalisti in tutto il mondo sono stati spiati grazie ad un spyware installato nei loro cellulari. Si chiama Pegasus e lo ha sviluppato un’azienda israeliana, la NSO, che poi l’ha venduto a numerosi paesi, tra cui vari regimi autoritari. Tra gli acquirenti figura anche l’Ungheria di Viktor Orban.

La NSO Group è l’organizzazione di hacker su commissione più famigerata al mondo, e Pegasus è lo spyware di punta del gruppo. Il software di livello militare, nato per per consentire ai governi di penetrare le reti di terroristi e criminali, è un malware che infetta gli iPhone e gli smartphone Android per consentire a chi lo opera di accedere ai dispositivi ed estrarre messaggi, foto, email e anche per attivare segretamente il microfono e la telecamera del dispositivo. NSO Group nega che i dati siano trapelati dai suoi server e definisce il rapporto di Forbidden Stories “pieno di ipotesi errate e teorie non confermate”.

Snowden: “Presto gli obiettivi non saranno più 50mila ma 50 milioni”

Intervistato dal Guardian, una delle testate che ha realizzato lo scoop su Pegasus, il cyber attivista tuona contro la l’assenza di regolamentazione dell’intero settore. “Se non si fa nulla per fermare la vendita di questi software, gli obiettivi non saranno più 50mila ma 50 milioni. E questo avverrà molto rapidamente”, spiega al quotidiano inglese…

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