“L’intelligenza artificiale non spaventa gli italiani, purché sia regolata e orientata al bene comune“. È la conclusione emersa da “Sprint Room – L’innovazione amica delle persone”, l’evento organizzato oggi alla Camera dei Deputati da Sprint-Italia con il patrocinio di Unione Nazionale Consumatori, nell’ambito della Rome Future Week, di cui Key4Biz è media partner.
Il convegno, ospitato dalla Vicepresidente della Camera Anna Ascani e introdotto da Massimiliano Dona (Presidente UNC), ha rappresentato un dialogo strutturato tra diversi stakeholder dell’innovazione.

Ascani: ‘Tecnologia deve aiutare le persone. Ma un fondo di paura resta’
“Si sente tanto parlare del ruolo sempre più pervasivo dell’AI nelle nostre vite – ha detto Anna Ascani, vice presidente della Camera – ma un fondo di paura resta sempre. L’AI ci può rubare il lavoro e l’innovazione, a volte ci può fregare, con tutte le truffe che si sentono. E’ per questo che bisogna parlare e usare la tecnologia sempre in modo trasparente anche per quanto riguarda gli algoritmi. La tecnologia va sempre usata come mezzo e mai come fine, soltanto a scopo di business”.
“Il progetto Sprint, promosso dall’Unione Nazionale Consumatori, esce dalla mera dimensione digitale e e valorizza contenuti ad alto impatto sociale”, ha detto il Presidente della UNC Massimiliano Dona, che ha fatto della tutela dei consumatori e della trasparenza digitale e nella lotta alle truffe digitali una battaglia di civiltà.
La ricerca: Gli italiani promuovono il digitale soprattutto in ambito di Sanità e Ambiente
E’ quanto emerge dalla ricerca “INNOVAZIONE AMICA Gli italiani promuovono l’innovazione quando supporta sanità e ambiente”, presentata da Gianni Bientinesi (Presidente Business Intelligence Group). “Attenzione al cosiddetto dislivello prometeico, vale a dire quando l’uomo, che ha creato la tecnologia, ne perde il controllo”, dice Bientinesi.
Dalla ricerca emerge che gli italiani promuovono l’innovazione quando supporta la sanità e l’ambiente.

I giovani sono più propensi all’ambiente, mentre gli adulti guardano di più alla salute per evidenti motivi anagrafici.
Nei prossimi 5 anni l’impatto positivo più evidente dell’Intelligenza Artificiale riguarderà il lavoro.

Fra i maggiori timori la perdita del lavoro per il 26% del campione
C’è da dire che accanto all’uso improprio dei dati e alle fake news, un buon 26% degli intervistati, uno su quattro, teme di perdere il lavoro a causa dell’AI. Un dato tutto sommato inferiore alle aspettative, ma pur sempre da considerare.
C’è infine un tema importante che riguarda l’inclusione sociale dell’innovazione, con la necessità di non tagliare fuori nessuno. Non sarà facile.
Parola agli esperti
Per Jacopo Ierussi, Presidente Assoinfluencer, “l’innovazione è un dato sociale che ha dato vita alla content creation economy, migliaia di professionisti che hanno trasformato la creatività e l’uso delle piattaforme in una leva di crescita spesso anche culturale. La tecnologia non è un fine in sé, ma deve servire le persone”. Ierussi sottolinea poi l’importanza di avere un quadro di regole chiaro. “la certezza del diritto è importante, soprattutto con la crescita impetuosa nel contesto della content creation. Per molti l’influencer è un hobby, ma non è così. Per me è il contrario e quindi ben venga il codice Ateco e i codice di condotta Agcom, che per quanto non ve ne fosse bisogno (potevamo autoregolarci) ha comunque aperto la strada da percorrere che è ancora lunga”.
Per Fjona Cakalli, tech reporter e conduttrice Tv, “la tecnologia serve per darci una mano, è la tecnica evoluta attraverso la scienza – dice – di solito la proiettiamo nel futuro, ma in realtà è già presente fra noi. Ma la tecnologia è complessa. Bisogna darle il giusto peso, anche all’AI perché il rischio è di venirne investiti”. E questo vale a maggior ragione per il rischio di truffe. “Però faccio notre che le truffe ci sono da sempre, al tempo del Medioevo ad esempio c’era il fenomeno delle false reliquie. Oggi chi truffa conosce bene la psicologia delle persone e agisce sull’aspetto emozionale”.
Conferma Massimilano Dona, “oggi le truffe hacker sono più psicologiche che tecnologiche”, il tutto però arricchito dalla possibilità di falsificare in digitale voci e volti in modo molto semplice.
Stefano Rossi: ‘Noi non dobbiamo essere amici della tecnologia. Oggi c’è una fuga dalla realtà per il virtuale’
Critico l’intervento di Stefano Rossi Psicopedagogista, scrittore e divulgatore: “Noi non dobbiamo essere amici della tecnologia. Il virtuale e la tecnica si mangiano la realtà. La tecnologia non è neutra, il suo obiettivo è mangiarsi fette sempre più grosse della realtà. La tecnologia cambia il cervello dei bambini e quello degli adulti”. Il rischio di un abuso delle tecnologie è la fuga dalla realtà perché il virtuale “è più morbido, meno conflittuale”. Ma questo incide negativamente soprattutto sui ragazzi che perdono empatia e l’autostima crolla senza un consenso online. “Se fa tutto ChatGPT, che fine farà la creatività dei ragazzi?”, domanda Rossi. Attenzione quindi a idolatrare la tecnologia.
Sulla necessità di trovare una strategia condivisa per regolare l’uso dell’AI ha puntato il suo intervento Giulia Pastorella, deputata di Azione che ha parlato della nuova legge sull’AI, approvata ieri. “Ieri sono state approvate le regole in Parlamento con il via libera al DDL AI – ha detto – ma invece la strategia giace come lettera morta. Arginare la tecnologia in maniera preventiva è sbagliato, è anche una questione culturale”.
Del ruolo ambivalente dell’AI ha parlato Valerio Rosso, medico-chirurgo, psichiatra e psicoterapeuta: “Cos’è che rende un oggetto pericoloso? L’oggetto in sé non è pericoloso, ma l’uso che se ne fa”, ha detto facendo l’esempio della chetamina, inizialmente demonizzata per divenire poi un medicinale usatissimo se utilizzato nella maniera corretta. Lo stesso vale per il fentanyl. Ma lo stesso ragionamento vale anche per l’AI.
Parola alle aziende
Per Anastasia Buda, Corporate Social Responsibility & Internal Communication Manager di Samsung Electronics Italia, “l’importanza del fattore umano resta centrale” anche nell’uso dell’AI. Molto spesso le persone non conoscono le tecnologie ed è per questo che Samsung, insieme con l’UNC, ha realizzato un progetto che si chiama 5 Tech Tips per aiutare ed includere le persone all’uso più consapevole del digitale. “L’ignoranza digitale è trasversale, l’unica soluzione è studiare e riflettere”, aggiunge Buda.
Attenzione profonda per la comunicazione da parte di Coca Cola, che dal 1956 ha una policy di marketing responsabile che, al netto dell’evoluzione dei media, mette al centro la tutela dei più piccoli. “Coca Cola non fa comunicazione ai minori di 13 anni, per loro serve l’intermediazione dei genitori, e noi non vendiamo i nostri prodotti nelle scuole elementari”, dice Cristina Camilli, Public Affairs, Communication and Sustainability Senior Director di Coca-Cola per l’Italia e l’Albania. Camilli ha poi raccontato del ruolo dei creator per la comunicazione Corporate, che l’azienda ha adottato per raccontare il cambiamento delle bottiglie fatte di materiale soltanto riciclato.
E mentre il presidente della Fondazione Pensiero Solido, l’ex parlamentare Antonio Palmieri, elogia la lentezza “Noi siamo schiacciati dalla tecnologia, dobbiamo trovare il tempo di fermarci” e di mettere sempre il fattoee umano al centro dello sviluppo tecnologico, Filippo De Caterina, Director of Corporate Communications, Sustainability & Public Affairs L’Oréal Italia, racconta degli investimenti del maggior gruppo mondiale della cosmetica in innovazione, con il beauty tech e diversi device specifici: “il virtual try on e l’investimento in una startup che produce un doccino che consente di risparmiare il 30% di acqua. C’è anche un fondo di venture capital e un incubatore”.
iliad e la guerra al CLI spoofing
Dal canto suo, anche iliad è impegnata nella battaglia quotidiana alle truffe. “Noi siamo impegnati per dare strumenti di difesa alle persone, ad esempio contro lo spoofing – dice Michele Rillo, Chief of Staff and External Affairs Director di iliad Italia – la tecnologia è uno strumento in questo senso, ma la tecnica non è agnostica, la differenza la fanno sempre gli uomini anche con ChatGPT”.
Il caso dello spoofing è eclatante, si tratta della falsificazione dell’identità del chiamante. “AGCOM sta intervenendo, ha già bloccato le chiamate da fisso che arrivano dall’estero con prefisso italiano. Il filtro sulla linea mobile entrerà in vigore il 19 novembre, è più complicato che con il fisso”, aggiunge Rillo. “I truffatori poi si inventeranno qualcosa per aggirare i filtri, qualche escamotage tecnologico”. La battaglia continua.
Le piattaforme
Luana Lavecchia, responsabile delle relazioni pubbliche e istituzionali di Tik Tok per l’Italia, ha raccontato delle opportunità per le PMI date dalla piattaforma di eCommerce TikTok Shop. “Da noi non serve fare un video da influencer, ma basta fare dei contenuti da content creator”, ha detto Lavecchia. “Nel 2023 abbiamo lanciato un progetto con Confartigianato che è andato grazie al dietro le quinte e il come è fatto”, ha aggiunto. Dall’incontro fra creator e brand è nato il cosiddetto “discovery commerce”, un ibrido fra intrattenimento e business.
Dal canto suo, Facebook si è soffermato sull’impegno della piattaforma per la age verification, che deve essere centralizzata e non applicata soltanto ai social. Ma il filtro devono essere i genitori e la regolamentazione deve essere quanto meno a livello europeo. Facebook ha lanciato lo scorso anno il “teen account” destinato agli under 16 con tanto di limitazioni di interazione e contenuti. I genitori hanno la facoltà di sospendere l’attività dei figli e possono intervenire sullo screen time.
Mattia Tarelli, Government Affairs and Public Policy Manager di Google, ha parlato dei risultati di Youtube, che può persino fregiarsi del progetto di una collaborazione attiva con il Quirinale “Costituzione in shorts”. Si tratta di alcune video pillole su altrettanti articoli della Costituzione al quale ha partecipato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha commentato l’articolo 1 consultabile sul canale Youtube del Quirinale.
Le conclusioni
Ha tirato le somme della giornata la senatrice Dolores Bevilacqua: “La tecnologia è nello stesso tempo amica per alcuni e nemica per altri e non è poi tanto neutra – ha detto – l’AI usata per la diagnosi precoce del tumore è fantastica, è una conquista fenomenale. Ma i ragazzi che si affidano all’AI per avere un consulto psicologico o che chiedono diagnosi allora non va bene. E’ per questo che servono le regole della politica. I ragazzi che usano ChatGPT per fare i compiti rischiano di perdere il loro pensiero critico. Bisogna adattarsi al cambiamento e il compito della politica è accompagnare le persone nel cambiamento”.