Sprechi nella sanità italiana, in lista nera anche risonanze magnetiche e kit di laboratorio

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Troppe risonanze magnetiche alla colonna vertebrale per un semplice mal di schiena, cosi’ come al ginocchio dopo i 65 anni; ma anche sprechi per l’acquisto dei costosi kit che servono per gli esami di laboratorio che incidono in modo pesante sui bilanci delle Asl e che poi scadono e restano inutilizzati.

Sono alcune delle indicazioni che i tecnici del ministero della Salute assieme ad altre otto istituzioni – fra le quali l’Aifa, la Ragioneria Generale dello Stato, la Banca d’Italia e la Consip – hanno gia’ individuato nei mesi scorsi in un documento che servira’ da base per la preparazione del decreto che il ministro della Salute Beatrice Lorenzin dovra’ emanare con l’indicazione dei criteri delle prestazioni improprie.

Il decreto arrivera’ successivamente all’attesa approvazione del Dl Enti Locali che contiene gli emendamenti del governo sulla Sanita’. L’ossatura della lotta agli sprechi attraverso l’abuso di prestazioni di esami e visite specialistiche sarebbe di fatto quindi gia’ scritta ma la black list che servira’ a mettere un freno alla cosiddetta medicina difensiva non e’ ancora definitiva. Un voluminoso documento con le prime indicazioni elaborate dai tecnici nell’ ‘Era Cottarelli’ sono a disposizione del Ministro che gia’ da molto tempo aveva annunciato la sua intenzione di mettere mano alla questione. Il decreto del ministro deve arrivare entro 30 giorni dall’approvazione del dl Enti Locali e diventera’ nei fatti un provvedimento che dettera’ le ”condizioni di erogabilita”’ con le indicazioni prioritarie per la prescrizione appropriata delle prestazioni per l’assistenza specialistica ambulatoriale ad altro rischio di inappropriatezza.

Al di fuori di queste indicazioni la prescrizione va a carico dei cittadini con una rivalsa sul medico che subira’ una riduzione di quanto dovuto dal servizio sanitario nazionale. ”Il nodo e’ come il decreto sara’ scritto – spiega Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale dei Diritti del Malato – e per questo le associazioni dei cittadini chiedono di essere ascoltate per evitare un razionamento delle prestazioni”. (Fonte Ansa)