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Spot&Social: Villa Annoni, quando il jazz unisce promozione del territorio, amicizia e musica

di Alberto Contri |

Note jazz e country accompagnano lo spot di Villa Annoni di Cuggiono. Una storia che mette insieme promozione del territorio, amicizia, musica, pensionati attivi e creatività.

Creatività è guardare al lato non banale della realtà.

Tenendo in mente questo aforisma, qualche mese fa è stato creato un progetto virale per promuovere come location Villa Annoni di Cuggiono, che sta girando su YouTube.

La Rubrica Spot&Social è curata da Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicità Progresso. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Giuseppe Biassoni è stato per molti anni responsabile dell’ICT della Rai, e lì ci siamo conosciuti, frequentandoci più da vicino quando diventò consigliere di Rainet quando io ne ero A.D.

Una volta andato in pensione, tornato a Cuggiono non se ne poteva certo stare con le mani in mano, e così si è dedicato ad animare una associazione che ha l’obiettivo di promuovere la bellissima Villa Annoni di Cuggiono, con annesso museo storico degli antichi mestieri rurali.

Quando venne a trovarmi chiedendo il supporto di Lombardia Film Commission per promuovere la villa e il museo, siamo andati a fare un sopralluogo, scoprendo che nella villa c’era un camion dei pompieri del 1918 perfettamente restaurato.

Bisogna sapere che da tempo stavo cercando un mezzo il cui motore scandisse un ritmo adatto a sostenere al posto della batteria un gruppo di musicisti, come avevo visto fare in un video americano che aveva spopolato sulla rete.

Così, approfittando della presenza a Milano di alcuni musicisti con cui ogni tanto ho la fortuna di suonare (Daniela Velli, Lino Patruno, Enrico Cresci, Danilo Cartìa) siamo andati a Cuggiono e seduti sul predellino del mitico camion, abbiamo suonato supportati dell’imperturbabile “beat” (124 di metronomo) di un vecchio trattore Landini d’anteguerra.

Così After you’ve gone e Just because (due famosi standard del jazz e del country), sono diventati la colonna sonora di un videoclip che mostra i musicisti impegnati nelle insolite performance insieme alle immagini della villa e del museo.

E dato che quest’anno ricorre il cinquantenario dei Gufi, approfittando della presenza di Lino Patruno ci siamo divertiti a suonare “Crapa Pelada”, in cui Lino impugna un raro banjo Paramount del 1923 della mia collezione.