guerra e sensibilizzazione

Spot&Social. Guerre e traffico di armi, due video per contrastarli

di Alberto Contri |

L'ultima campagna di sensibilizzazione di Save the Children è passata davanti ai riflettori come se  nulla fosse.

 La rubrica Spot&Social ha lo scopo di illustrare ogni settimana una o più campagne pubblicitarie di particolare interesse sociale. Rubrica a cura di Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicità ProgressoPer consultare gli articoli precedenti, clicca qui. 

Man mano che i tamburi di guerra si fanno sempre più forti con le minacce del terrorismo nel cuore dell’Europa e ai confini dell’Italia come in Libia, scopriamo come abbiamo lasciato passare con una certa indifferenza, come se si trattasse di una fiction televisiva, campagne sociali ben realizzate come quella di ‘Save the Children’ sul problema dei rifugiati, o, più in generale, di chi inaspettatamente si trova ad essere vittima di un conflitto.

In questo caso veniamo colpiti dal confronto tra un compleanno celebrato in una affettuosa atmosfera familiare, e un altro – per la stessa bambina – rimasta orfana e ferita per cause belliche.

Dietro a molte di queste guerre e in particolare dietro ad un dilagare del terrorismo, c’è anche il traffico d’armi, cui possono accedere facilmente anche le ‘teste calde’ presenti nella nostra società.

Rimarchevole sull’argomento questo spot, appartenente a una serie realizzata da McCann Erickson nel 2006 per Ballarò, che li usava per introdurre la serata. Ideati e prodotti gratuitamente in pochi giorni, dimostravano che ci sono buone idee che colpiscono anche se realizzate con pochi mezzi: guarda caso, su un tema così duro, l’ironia si prestava e si presta a fare riflettere: ci sono luoghi in cui è più difficile procurarsi un aspirapolvere che una mitraglietta.