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Spot&Social. Expo 2015, forse meglio ripartire dall’educazione alimentare

L’Expo 2015 si avvicina a grandi passi, con grandi discussioni sui possibili ritardi e le polemiche sugli appalti.

Complessivamente del tema si è parlato poco, anche a causa di una comunicazione che perlopiù è parsa privilegiare l’aspetto fieristico di una manifestazione sul cibo.
La Rubrica Spot&Social è curata da Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicità Progresso. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Difficile da capire tutta questa enfasi sui gourmet, che certamente non propongono d’abitudine pranzi e cene a basso costo “per nutrire il mondo”.

A parte questo, c’è tuttora un gran bisogno di educazione alimentare, anche perché, se c’è una considerevole parte dell’umanità (800 milioni di persone) che non ha nulla o poco da mangiare, ce n’è una assai più grande che ne ha tanto e mangia pure troppo.

E’ noto, inoltre, che i buoni propositi nei confronti di una dieta svaniscono molto in fretta.

Ben venga quindi una campagna (peraltro una iniziativa promozionale a favore di una palestra!) che con molta ironia ci mette davanti a situazioni penosamente ridicole causate da un eccesso di pinguedine…

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