Si fa sempre più caldo il dibattito intorno alle spese per la Difesa e la sicurezza, che dopo l’accordo della scorsa settimana al vertice Nato all’Aja saliranno al 5% del Pil entro il 2035.
A suscitare le curiosità e gli appetiti del mercato è soprattutto la quota dell’1,5% dedicato alla sicurezza in senso lato, a fronte del 3,5% della spesa che è destinato invece agli armamenti.
Meloni: Nel 2025 2% in difesa inserendo in computo spesa voci in linea con parametri NATO
Il nuovo quadro tecnologico della guerra ibrida
Accanto alle armi, il nuovo quadro tecnologico della guerra ibrida consiglia i paesi Ue di approntare una strategia multidimensionale di Difesa, che abbracci anche cybersicurezza e infrastrutture critiche. C’è da dire, come ha precisato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che l’utilizzo dell’1,5% destinato alla sicurezza resterà in capo ai singoli Stati membri della Nato che hanno sottoscritto il patto. Ogni Stato sarà quindi responsabile diretto di decidere le priorità di investimento per garantire una difesa integrata del Paese.
Interesse del mercato per l’1,5% destinato alla sicurezza
E’ nelle pieghe di questa discrezionalità che diversi settori stanno guardando con interesse a questa nuova opportunità di investimenti. In un precedente articolo ci eravamo domandati se fra le infrastrutture critiche per la Difesa si possano annoverare anche la fibra, il 5G, il 6G, i sistemi satellitari (su quest’ultimo particolare capitolo Giorgia Meloni si è già espressa positivamente).
Cloud, Data Center e AI nel perimetro?
Oggi, la domanda che sorge spontanea dal mercato è se nel novero delle spese per la sicurezza si possano annoverare anche i Data Center, il Cloud e l’Intelligenza Artificiale.
Meloni: ‘La Difesa non è soltanto armamenti’
Difficile per il momento prevedere quali voci di spesa potranno rientrare nel novero di quelle che il Governo considera nel perimetro della Difesa. Non più tardi dello scorso 7 maggio, rispondendo alla Camera durante un question time al Senato sulle spese per la Difesa, Giorgia Meloni ha detto che “La Difesa non è soltanto armamenti. Ma anche difesa dei confini, lotta al terrorismo, controllo del cyberspazio, presidio del mondo sottomarino e delle infrastrutture critiche, protezione delle catene del valore, attenzione al dominio spaziale”.
Occasione per le tecnologie dual use: ma il Nucleare?
Un approccio, aggiunge Meloni, “multidimensionale della Difesa, che è proprio sia del piano strategico Nato, sia del libro bianco della Ue sia del Piano Readiness 2030”. Si tratta del piano di investimenti fino a 800 miliardi di euro per rafforzare l’autonomia strategica della Ue, con una particolare attenzione sulle tecnologie dual-use. A questo proposito, un altro quesito riguarda il ruolo del nucleare: rientrerebbe o meno nel perimetro delle spese per la sicurezza?
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