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Spazio. Ferrazzani (Esa): “A novembre proposte su settori strategici, per l’autonomia e la resilienza dell’Europa”

Space Economy in forte crescita, ma l’Europa deve aumentare rispetto a Usa e Cina

Lo Spazio è tornato protagonista della storia, con la rinnovata corsa all’esplorazione e allo sfruttamento economico e commerciale di questo dominio strategico, che pone l’Europa in competizione con altri attori chiave, dagli Stati Uniti alla Russia, passando per la Cina e player emergenti come India e Giappone.

Se ne è parlato con il direttore degli affari interni dell’Esa (l’Agenzia spaziale europea), Marco Ferrazzani, durante il nuovo appuntamento di “Voci dal futuro“, organizzato dall’Ansa e dall’Asvis-Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, in occasione del Festival dello Sviluppo sostenibile, che ha spiegato le nuove potenzialità della Space Economy per le telecomunicazioni e per l’osservazione terrestre.

Un settore strategico dove anche “le aziende private sono diventate essenziali per fornire nuovi servizi, nuove capacità, sia per le telecomunicazioni, sia per l’osservazione terrestre. Da un sistema di attori pubblici si è passato a un sistema di molti attori, molto composito e questo allarga le risorse.
La prova è che i budget spaziali sono aumentati. Oggi siamo a livello record nel totale mondiale, con 122 miliardi di euro e un incremento annuale di circa il 9% in ognuno degli ultimi 25 anni
”.

Rimane il fatto, ha sottolineato Ferrazzani, che “la più forte componente della Space Economy e il principale motore rimane l’interesse pubblico, quindi la Difesa. Il budget spaziale pubblico è aumentato molto a livello globale. In questo quadro le grandi potenze, come Cina, Russia e Stati Uniti, hanno aumentato la loro capacità e di conseguenza il gap con l’Europa. L’Europa è passata dal 15% della fetta globale a circa solamente il 10%, perché l’incremento europeo è stato inferiore a quello degli altri Stati”.

Da sinistra il Direttore scientifico dell’Asvis, Enrico Giovannini, e il Direttore degli Affari interni dell’Esa, Marco Ferrazzani

Accesso autonomo e uso dello spazio. Ferrazzani: “L’Europa si sta attrezzando”

I Paesi europei si stanno attrezzandosi, sia a livello di budget che a livello normativo, perché lo Spazio è strategico, sia dal punto di vista economico che geopolitico, che della sovranità nazionale. Eventi recenti, come per esempio il conflitto in Ucraina, hanno dimostrato il ruolo cruciale che giocano sia la tecnologia, sia lo Spazio”, ha affermato il direttore dell’Agenzia.

A livello dell’Agenzia spaziale europea stiamo preparando delle proposte da presentare agli Stati membri in modo tale che l’Europa sia ben attrezzata, con l’obiettivo di completare le capacità europee di quello che noi chiamiamo accesso autonomo e uso dello spazio, in modo che gli europei possano avere accesso a tutte le nuove tecnologie, come il posizionamento, le telecomunicazioni, l’osservazione della Terra e quindi aumentare gli investimenti, andando a coinvolgere anche il settore privato”, ha precisato Ferrazzani.

Il direttore degli Affari interni dell’Esa ha annunciato che “misure su settori strategici, soprattutto per quanto riguarda l’autonomia e la resilienza dell’Europa, saranno esaminate nella prossima conferenza dei ministri europei dello spazio, nel novembre prossimo”.

Un concetto quest’ultimo particolarmente rilevante.
La tecnologia spaziale è parte integrante della nostra vita quotidiana. Le telecomunicazioni, la meteorologia e i servizi di navigazione sono servizi invisibili ma essenziali che utilizziamo ogni giorno e che dipendono dall’uso dei satelliti europei.
L’Esa mira quindi a garantire all’Europa la capacità di raggiungere lo spazio in modo indipendente, senza dipendere da altre agenzie spaziali. Ciò si traduce in una maggiore autonomia strategica, economica e scientifica per l’Europa, permettendo di pianificare missioni spaziali e sviluppare tecnologie in modo indipendente.

Space debris, la centralità della sostenibilità anche nello Spazio

Poi c’è il tema della sostenibilità ambientale spaziale. Un argomento relativamente nuovo, di cui però ci si preoccupa sempre più proprio per il rinnovato interesse economico, scientifico e commerciale di questo dominio.

Lo Spazio sostenibile è un obiettivo primario – ha precisato Ferrazzani – Tutto quello che lanciamo nello spazio deve tornare giù e deve mantenere la risorsa spaziale utile e sfruttabile per il futuro e per le future generazioni“.

 “Abbiamo dei programmi per andare a ritirare dalle orbite alcuni debris, cioè alcuni rifiuti che sono rimasti lì. Quindi c’è una missione Esa che dimostrerà la capacità di andare a ritirare alcuni oggetti che sono rimasti nello spazio“, ha aggiunto Ferrazzani, ricordando l’obiettivo dell’agenzia europea “Zero debris 2030” e che in questo “non vediamo lo stesso livello di impegno nelle altre potenze spaziali, soprattutto Paesi come Russia e Cina“.

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