Dimensione spaziale sempre più centrale nell’economia e nel futuro dell’Unione Europea, anche alla luce dell’esito in chiaroscuro dei negoziati sui dazi che hanno visto l’Europa pagare a caro prezzo l’accordo al 15% sulle nostre esportazioni verso gli Usa. Ma l’Europa, sul fronte dello Spazio, non vuole perdere terreno nella corsa globale a un dominio che promette di aprire notevoli prospettive di crescita nel prossimo futuro. Ne abbiamo parlato con L’eurodeputata Elena Donazzan (FdI-Ecr), vicepresidente della commissione Industria al Parlamento europeo, relatrice dello Space Act.
Key4biz. Cos’è lo Space Act europeo e perché è importante?
Elena Donazzan. Lo Space Act è la prima legge europea in materia di Spazio e mira a creare un quadro normativo unico e armonizzato in tutta l’UE per quanto concerne le attività spaziali. La sua importanza e rilevanza risiede proprio nel fatto che per la prima volta l’Unione si doterà di uno strumento legislativo per un settore spaziale più sicuro, resiliente, sostenibile e competitivo, con l’obiettivo di ridurre la frammentazione legislativa e creare un mercato unico per lo Spazio a livello europeo. Questo non potrà far altro che giovare alle nostre imprese, che in ambito spaziale sono per la maggior parte piccole e medie imprese e startup.
Key4biz. Qual è il ruolo dello Spazio nel nuovo quadro geopolitico globale e nel quadro della Difesa e di Rearm Europe?
Elena Donazzan. Lo Spazio è un ambito sempre più conteso e congestionato, con diversi attori statali e non che si contendono un accesso sicuro e immediato. Sta crescendo esponenzialmente anche il tema della militarizzazione dello Spazio, perché le infrastrutture spaziali rappresentano sempre di più infrastrutture critiche da cui dipende gran parte delle nostre attività in terra. USA, Cina, Russia e India hanno investito massicciamente nello Spazio sia in ambito civile che in ambito militare, ora tocca all’Europa. Nonostante un budget limitato, a livello europeo siamo riusciti a ottenere ottimi risultati tramite l’uso dei dati spaziali. Allo Space Act dovrà necessariamente accompagnarsi un ragionamento di protezione e messa in sicurezza di tutto ciò che abbiamo in orbita, per garantire un accesso alle nostre infrastrutture spaziali sicuro e continuo. Questo tema è ben inserito nel dibattito europeo, non a caso il Commissario di riferimento, Andrius Kubilius, Commissario allo Spazio e alla Difesa, due ambiti strettamente correlati.
Key4biz. La Commissione Ue vuole aumentare il budget per lo Spazio. Quali prospettive per la industry?
Elena Donazzan. L’industria europea della nuova Space Economy è in costante crescita, in Europa si parla di un giro d’affari di 80 miliardi e le prospettive parlano di 700 miliardi di mercato entro il 2031. Lo Space Act vuole in primis favorire un mercato unico dello Spazio più semplice e accessibile per tutte le imprese, per questo sarà determinante nel favorire la crescita dell’industria. Sicuramente molto altro dovrà essere fatto per accompagnare questo processo, a partire dal prossimo MFF, che dovrà puntare in maniera determinante sull’economia spaziale europea.
Key4biz. Come la legge italiana sulla Space Economy appena approvata dal Parlamento può essere da stimolo o può fare scuola per lo Space Act?
Elena Donazzan. La legge nazionale italiana recentemente approvata si inserisce in un contesto più ampio di una chiara strategia del nostro Governo che ha sin dall’inizio puntato sul tema spaziale come ambito prioritario e strategico. Questo approccio non potrà che giovare al lavoro dello Space Act europeo: nel creare un mercato unico e uniformare le regole per gli attori del settore, dovremo prestare grande attenzione alle peculiarità dei singoli stati, nel rispetto delle prerogative nazionali nel settore.
Key4biz. Perché l’indipendenza digitale dell’Europa in campo spaziale e l’accesso allo Spazio sempre più autonomo per l’Ue può essere una opportunità per le aziende italiane/europee del settore?
Elena Donazzan. L’Italia ha storicamente una lunga e consolidata tradizione di grandi industrie aerospaziali, capaci di una produzione unica e all’avanguardia. Allo stesso tempo, ha una fitta rete di piccole e medie imprese attive in ambito difesa e Spazio che sono da un lato tasselli fondamentali della supply chain europea, dall’altro sono esse stesse creatrici di valore e motore di innovazione. Una crescente attenzione al tema spaziale in ambito europeo non potrà che giovare ad una già consolidata realtà industriale come quella italiana. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che le nostre aziende hanno già creato importanti sinergie con altri attori europei, preparando di fatto già il terreno per una politica spaziale sempre più basata sulla cooperazione europea.
Key4biz. In che modo la spinta di Elon Musk all’economia spaziale ha contribuito a spingere l’Europa a dotarsi di un suo Space Act?
Elena Donazzan. Se fino a qualche anno fa l’accesso allo Spazio era una prerogativa pubblica e i maggiori finanziatori erano i governi, Elon Musk ha ribaltato il paradigma, aprendo di fatto l’accesso allo Spazio agli attori privati e al moltiplicarsi dei soggetti attivi in terra e in orbita. Ciò ha creato la consapevolezza che delle regole fossero necessarie e non più rimandabili, per sostenere le imprese che sempre di più si dedicano a questo mondo e per regolare l’accesso ad un dominio, quello spaziale, che conterà oltre 300 mila satelliti in orbita nel prossimo decennio e con 128 milioni di detriti che circolano sopra le nostre teste. Lo Space Act dovrà dare delle risposte a qualcosa che fino a pochi anni fa era “spazio” di nessuno, ma oggi lo è di tutti.
Space & Underwater, il videoreportage della 1^ edizione della Conferenza internazionale dedicata ai domìni Spazio e Subacqueo, promossa e organizzata dal giornale Cybersecurity Italia.
La 2^ edizione si terrà il 3 dicembre 2025.