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SosTech. Smartphone: il caso Cina, tra luci e ombre

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Torna a crescere il mercato cinese degli smartphone dopo la flessione del primo trimestre e le voci di una crisi.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Anche chi non si intende particolarmente dell’evoluzione nel mercato degli smartphone sa che il presente, oggi più che mai, è cinese. Una nazione-continente in cui le differenze sociali sono, com’è noto, decisamente ampie, dalla povertà della Cina rurale alle metropoli futuristiche dove le ultime tecnologie arrivano per prime, come la città più grande del mondo, Shanghai. Non stupisce che anche l’esperienza con uno dei simboli del mondo digitale sia complessa. A una partenza un po’ lenta nella produzione di smartphone che fossero in grado di tenere testa ai modelli di Apple o Samsung fa eco oggi un successo tale che ben 8 telefonini tra i 10 più venduti al mondo sono cinesi, spesso con innovazioni che qua non si sono ancora viste.

Un esempio è costituito da due marche, come Vivo e Oppo, che stanno spopolando soprattutto tra i giovanissimi, grazie a una strategia di marketing che riserva grande attenzione agli influencer e agli attori delle teen soap come testimonial. Sia il Vivo Nex che l’Oppo Find X ad esempio presentano la novità della fotocamera motorizzata, che in meno di un secondo riconosce quando l’utente sta osservando lo schermo e spunta fuori, una soluzione forse non elegantissima ma sicuramente efficiente per chi vuole evitare il famoso “trapezio nero” degli iPhone X in favore di un display davvero bezel-less (ormai praticamente un tablet, visto che si parla di 6.6 pollici senza ombra di cornice). Altre case, tra cui Honor (la “low cost” di Huawei) puntano soprattutto sul gaming (l’ultimo Honor Play, un po’ come un controller da console di gioco, vibra in particolari momenti dell’esperienza di gioco), mentre la stessa Huawei si è ormai fatta un nome per quanto riguarda la fotocamera: l’ultimo P20 è forse il migliore sulla piazza per chi vuole scattare fotografie notturne nitide e pienamente soddisfacenti. Xiaomi è la scelta di chi vuole il miglior GPS possibile e Smartisan arriva addirittura a offrire 1 TB di memoria interna: insomma, ormai la specializzazione sembra aver preso piede negli smartphone cinesi, anche per eliminare del tutto quella nomea di “imitazioni” che all’inizio ha reso difficile affermarsi (come nel caso di Xiaomi con l’iPhone).

Un mercato che torna a crescere

Il risultato è che sono già state stroncate sul nascere le voci di una crisi del mercato cinese, visto che nei primi mesi del 2018 c’era stata una flessione del 20%. Ora il mercato trimestrale è ritornato sopra i 100 milioni di unità, per l’esattezza 104 milioni di pezzi consegnati tra aprile e giugno, non sufficienti per cancellare il calo su base annua rispetto al 2017 (ora all’8%) ma comunque dato di grande salute, soprattutto grazie a Huawei e Vivo. Proprio Huawei ha continuato a veder crescere la propria quota di mercato, che ora è addirittura del 27% (+22% rispetto al secondo trimestre del 2017), mentre Vivo è salita del 30% ed è sempre più vicina a Oppo, al secondo posto. In quarta e quinta posizione ci sono Xiaomi e Apple, che ormai da anni punta con convinzione su questo immenso mercato, comunque non facile proprio per la presenza di colossi sempre più sicuri dei propri mezzi. I grandi marchi si sono aggiudicati il 90% del mercato, il che significa che difficilmente ci sarà ancora posto per un newcomer: a meno di fusioni e acquisizioni in grado di sparigliare le carte, la situazione del mercato cinese che vediamo oggi con tutta probabilità è destinata a riproporsi in modo molto simile nei prossimi anni.

Il successo di Huawei

È quindi Huawei, sempre più orientata a diventare il secondo produttore di smartphone al mondo dopo Samsung e prima di Apple, a essere sul trono cinese, almeno per ora. Per capire i ritmi che sta seguendo l’azienda, basti pensare che il 18 luglio c’è stato l’annuncio della produzione dello smartphone numero 100.000.000 (tra Huawei e Honor) nel 2018; il medesimo traguardo l’anno scorso era stato raggiunto dopo l’estate, il 12 settembre. Ecco perché il responsabile del segmento mobilità di Huawei, Richard Yu Chengdong, ha dichiarato che il colosso cinese arriverà a superare entro la fine dell’anno la soglia dei 200 milioni di smartphone venduti per la prima volta.

Un risultato che fa ancora più scalpore se viene paragonato a quello del primatista, Samsung, che al momento fa registrare un -2,4% nelle consegne, più o meno la stessa crescita di Apple (+2,8%). Variazioni comunque minime se paragonate a quelle di Huawei, che dopo aver spopolato in patria ora mira a espandersi anche in altri Paesi, in particolar modo in India, sempre più considerata la prossima frontiera visto il suo immenso potenziale. Oggi è tutto molto più a portata di mano anche di chi non ha redditi alti, considerando che a 150-200 euro si possono trovare smartphone ormai molto vicini ai top di gamma, e che il fenomeno della diminuzione delle tariffe relative alla telefonia mobile (su SosTariffe.it, come sempre, si possono trovare le proposte attualmente più convenienti per il proprio smartphone) non è semplicemente italiano, ma globale, anche se ogni mercato presenta le sue peculiarità specifiche.

Le differenze che rimangono ancora oggi

Eppure si tratta di una rivoluzione che non riguarda tutti. Per molti milioni di cinesi, a dispetto di tutti gli altri dati, lo smartphone rimane un’entità poco familiare, in particolar modo se di ultimo modello. Una ricerca condotta dal PEW Research Center ha infatti mostrato di recente dei dati che possono sorprendere: solo il 68% dei cinesi, infatti, è in possesso di uno smartphone, mentre la vicinissima Corea del Sud (com’è noto, la patria di un colosso come Samsung) è al primo posto per penetrazione dei cellulari di ultima generazione, considerando che quasi la totalità della popolazione ne ha almeno (il 94%, ma il restante 6% ha comunque almeno un cellulare). C’è da dire che l’Italia, in questa speciale classifica, è più o meno allo stesso punto (67% di popolazione con uno smartphone e un altro 23% con un cellulare di altro tipo), ma naturalmente non ci sono produzioni locali paragonabili a quelle di Vivo e Oppo.

Fonti: https://www.whatsonweibo.com/top-10-most-popular-smartphone-brands-and-models-in-china-summer-2018/

http://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/hitech/2018/07/26/smartphone-mercato-cinese-in-ripresa_8c378386-d59e-4568-9fbf-5fb9490fbd2f.html

http://www.koreaherald.com/view.php?ud=20180624000197