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SosTech. Roaming, ci siamo: ecco i piani degli operatori

Manca pochissimo alla scomparsa, più o meno definitiva, di uno degli aspetti del mondo della telefonia più detestati da chiunque viaggi, sia per lavoro, per studio o per svago. Il roaming internazionale Ue verrà infatti abolito in Europa il prossimo 15 giugno. Addio alle bollette salatissime, quindi? In gran parte sì, ma la situazione è più complessa. Ogni operatore di telefonia mobile ha infatti elaborato la sua strategia per questo passaggio, che non è poi così chiaro come si potrebbe credere. È necessario non dare per scontato che ovunque nel Vecchio continente si possa chiamare senza sovrapprezzo, per non avere brutte sorprese su SosTariffe.it si possono comunque trovare tutte le occasioni più convenienti da confrontare.

 

La difficile questione delle chiamate dall’estero

La storia del roaming in Europa è piuttosto articolata. Nel 2006 fu la Commissione Europea a presentare una proposta di regolamento comunitario il cui obiettivo era ridurre fino al 70% le tariffe di roaming relative alla telefonia mobile praticate dall’Unione Europea, per un libero mercato che potesse essere tale anche per quanto riguardava il telefonino, senza gabelle e sovrapprezzi altissimi. Nel 2007 c’è stato il primo abbassamento delle tariffe per il traffico vocale, a cui è seguito un paio d’anni dopo la diminuzione sugli SMS. Non sono mancati alcuni paradossi, cioè situazioni in cui con l’Eurotariffa alcuni servizi (ad esempio proprio gli SMS) finivano col costare di più sul territorio nazionale che in roaming.

Per permettere agli operatori un’uscita più “soft” possibile, ovviamente l’Europa ha permesso una diminuzione progressiva del sovrapprezzo, passando da un massimo di 49 centesimi al minuto per le chiamate in uscita fino ai 5 centesimi (sempre massimi) in più in vigore dallo scorso aprile. Per il traffico dati, invece, è stata fissata una spesa mensile massima di 50 euro a partire dal luglio 2011, come si può vedere dalla seguente tabella:

Chi è toccato dall’abolizione del roaming

L’ultimo ostacolo era rappresentato dai limiti ai prezzi all’ingrosso per la telefonia mobile, risolto con l’approvazione dello scorso aprile del Parlamento europeo di una serie di tetti e limiti sui costi che gli operatori telefonici potranno reciprocamente addebitarsi per l’utilizzo delle loro reti. Questi costi hanno, ovviamente, un immediato riflesso nelle tariffe proposte ai consumatori, visto che le aziende devono rifarsi del proprio prezzo di fornitura.

Superato anche questo scoglio, quindi, il piano dell’Unione europea può finalmente concretizzarsi nell’abolizione a partire dal 15 giugno 2017 dei sovrapprezzi dovuti al roaming in Europa, anche se – come stiamo per vedere – ci sono delle eccezioni.

Per prima cosa, è forse banale ricordarlo ma l’abolizione del roaming non riguarda tutto il continente europeo, ma i 28 paesi dell’Unione – da cui tra poco si distaccherà anche il Regno Unito, causa Brexit. In questi paesi, sarà possibile chiamare l’Italia e i numeri del Paese europeo in cui ci troviamo, oltre a mandare SMS e navigare su tablet e smartphone, con la stessa tariffa valida in patria, facendo scalare normalmente il traffico dei “pacchetti” previsti dall’offerta e senza dover fare nulla, poiché il procedimento è del tutto automatico.

Roaming in Europa: quali sono le eccezioni

Le eccezioni ci sono, anche se limitate: chi usa la SIM in roaming più che in patria e per un periodo superiore ai 4 mesi (e quindi si è nei fatti trasferito all’estero) non può usare la SIM italiana alle stesse condizioni, ma ci sarà un sovrapprezzo di 19 centesimi al minuto, più 6 centesimi di maggiorazione per gli SMS e 20 centesimi per ogni MB di traffico dati. Rimane però l’obbligo per l’operatore di avvertire il cliente che il suo periodo di accesso alla tariffa agevolata è terminato.

Inoltre è possibile dimostrare di avere rapporti forti in entrambi i Paesi e, quindi, diritto a non pagare alcun sovrapprezzo (ad esempio chi lavora 6 mesi in una nazione e per 6 mesi è in Italia).

Inoltre possono esserci delle limitazioni sul traffico dati dall’estero se si ha un’offerta Internet mobile particolarmente ricca: in questo caso potrebbe esserci una percentuale (comunque minoritaria) “tagliata” dall’ammontare totale disponibile, anche qui con l’avvertimento da parte dell’operatore che è finito l’accesso a Internet gratuito. Infine – come stiamo per vedere – la normativa europea consente agli operatori di stabilire un limite alla quantità di roaming che gli utenti possono fare, per limitare abusi o usi anomali.

Le mosse degli operatori

Per quanto riguarda questo aspetto, in genere gli operatori italiani hanno detto che faranno valere i limiti al roaming solo in caso di un utilizzo davvero eccessivo, facendo quindi scattare un sovrapprezzo, ma mancano ancora indicazioni precise su questi tetti. C’è da ricordare anche che il roaming gratuito garantito è tale solo sull’offerta “base”: se attiviamo un’opzione per avere dei Giga di traffico in più (ad esempio con Wind 3, che utilizza molto questa possibilità di personalizzare le tariffe) non potremmo contare su tali dati all’estero.

Già da maggio Wind ha tagliato il roaming per le sue offerte, al tempo stesso proponendo – ed è una strategia seguita da molti – tariffe vantaggiose per chi va all’estero ma in Paesi non Ue; l’idea, insomma, è quella di rendere appetibile le tariffe dall’estero in modo da rifarsi della perdita dei costi del roaming. Ad esempio All Travel Weekly Ue&USA propone, per 10 euro alla settimana, 300 minuti dall’estero, 300 SMS dall’estero e 500 MB dall’estero (Ue, USA e Turchia), mentre Web Travel Weekly Europa e USA costa 9 euro alla settimana per 1 Giga di traffico dati (anche con Paesi non comunitari, in questo caso).

TIM punta invece su TIM In Viaggio Pass (20 euro ogni 10 giorni per 500 minuti, 500 SMS e 10 GB di Internet 4G, in Europa e USA) e TIM in Viaggio Pass Mondo per i Paesi extraeuropei (100 minuti, 100 SMS e 500 MB a 30 euro ogni 10 giorni). Vodafone, infine, che ha addirittura rimosso il roaming per alcune sue offerte nel 2016 (i piani in abbonamento Red, che già da tempo includono chiamate, SMS e Giga inclusi anche all’estero). L’opzione Smart Passport Europa e USA, che include anche i Paesi non comunitari, costa 3 euro al giorno solo quando utilizzata e dà diritto a 60 minuti e 200 MB di Internet.

Fonti: https://techcrunch.com/2017/04/26/europe-passes-last-hurdle-to-end-mobile-roaming-fees-on-june-15/

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