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#SosTech. La Qualità di Servizio in ambito di Internet mobile (Seconda Parte)

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Rubrica settimanale #SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe.

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Nella prima parte de La Qualità di Servizio in ambito di Internet mobile, è stata fornita una sintesi del progetto Misura Internet avviato da AGCOM, con riferimento agli obiettivi che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha inteso perseguire e agli strumenti predisposti per raggiungere gli obiettivi medesimi.

È stato evidenziato che, mentre il certificato Ne.Me.Sys. attestante la qualità della propria connessione ADSL può essere allegato a un reclamo per chiedere il ripristino degli standard minimi o il recesso senza costi, i dati ricavati dalle misurazioni della qualità dell’accesso a Internet da postazione mobile non costituiscono prova di inadempienza contrattuale.

Si ricorda che è possibile affidarsi al servizio di comparazione curato dagli esperti di SosTariffe.it per fruire di un prospetto e un confronto nel dettaglio di tutte le offerte confezionate in Italia dagli ISP (Internet Service Provider) per l’accesso alla Rete in mobilità.

Con l’aiuto di Guido Riva, ricercatore FUB (Fondazione Ugo Bordoni), sono state inoltre affrontate le due prospettive che possono essere assunte in materia di qualità: l’una riguardante le reti (QoE, Quality of Experience), l’altra inerente ai servizi (QoS).

Sono state descritte in breve le prove sperimentali attraverso cui si tenta di misurare la QoE ed è stato rilevato come le stesse possano condurre a risposte fuorvianti e semplicistiche. Si prosegue ora con la seconda prospettiva, per analizzare la quale è opportuno tenere a mente le caratteristiche e le specificità della rete radiomobile.

La rete radiomobile: caratteristiche e specificità

 

Il canale radiomobile è una risorsa radio condivisa tra diversi utenti mobili nello spazio e nel tempo, ricorda innanzitutto Riva. L’area di servizio di una rete radiomobile è divisa in un certo numero di celle di diversa tipologia e dimensione (macrocelle, microcelle, picocelle, femtocelle).

Ogni cella è in grado di servire un determinato numero di utenti. Quest’ultimo dipende da molteplici fattori, quali:

La risorsa radio è condivisa e limitata e non è egualitaria

Se la risorsa radio è condivisa fra più utenti, “in un certo punto, ad un certo istante e con un certo terminale, ciò che ci accade non dipende solo da noi (da dove ci siamo posti, da che momento o che cellulare stiamo usando), ma anche da quello che stanno facendo gli altri utenti”, spiega Riva.

Le risorse radio sono limitate e, quindi, “se le devo condividere con altri significa che quanto mi viene reso possibile dalla rete mobile dipende anche dalle richieste di tutti gli altri”. Le prestazioni offerte a un determinato utente, inoltre, sono limitate dalle interferenze che gli altri producono sul medesimo. E le interferenze stesse dipendono dalla posizione di questi utenti “altri” e da quanto stanno chiedendo alla rete.

Una rete mobile è inoltre per sua natura non egualitaria. “[…] chi si trova lontano dalla propria stazione base verrà inevitabilmente trattato peggio di chi si trova vicino ad essa. La rete ovviamente cercherà di compensare queste differenze, ma non riuscirà a farlo più di tanto: una certa differenza fra i due permarrà”.

Le condizioni ambientali e la propagazione del segnale radio

Occorrere anche tenere presente un altro aspetto tipico dei sistemi mobili. “[…] si tratta del mutare delle condizioni ambientali intorno al nostro utente (ad esempio, un autobus oppure un autocarro che transita se siamo in strada; oppure il movimento delle altre persone, se ci troviamo in ufficio o a casa)”.

Un altro aspetto tipico del mobile è legato alla propagazione del segnale radio, perché “ci sono condizioni in cui ciò che mi viene inviato dalla stazione base incontra più difficoltà che in altre”. Un esempio evidente è costituito dalle condizioni outdoor e indoor: “quando mi trovo all’esterno di un edificio, il segnale incontra meno ostacoli rispetto a quando sono all’interno di esso, perché i muri operano un filtraggio ed una attenuazione del segnale a me destinato e questo degrada le prestazioni che riuscirò ad ottenere”, prosegue l’esperto.

Gli standard tecnologici e le bande di frequenza

Non bisogna poi dimenticare che all’interno di una stessa rete coesistono più standard tecnologici (GMS/GPRS, EDGE, UMTS, HSPA, LTE, LTE-A). “Ovviamente i sistemi più datati, come il GSM, sono anche quelli meno efficienti nel gestire la risorsa radio e sono anche in grado di offrire prestazioni in termini di velocità di accesso nettamente inferiori a quelle offerte dai sistemi più recenti”.

Un’altra variabile da considerare va ricercata nella crescente rilevanza, anche economica e industriale, che hanno i sistemi mobili e che porta alla ricerca di sempre nuove bande di frequenza, aggiunge Riva. “L’introduzione di nuove bande di frequenza ha un impatto sulle prestazioni delle reti mobili non solo perché vengono rese disponibili più risorse radio, ma anche perché tutti i fattori precedentemente richiamati dipendono strettamente anche dalla banda di frequenza di lavoro, per cui certi effetti vengono amplificati o contenuti”.

La varietà e la qualità tecnologica dei terminali

 

A rendere ancora più complessa l’analisi della Qualità di Servizio in ambito di Internet mobile contribuisce la varietà del parco terminali in uso presso consumatori e aziende, con riferimento sia agli standard supportati sia alle bande impiegate. “[…] la qualità che viene offerta dalla rete mobile a due utenti anche in condizioni omologhe potrà risultare decisamente differenziata per effetto del tipo di terminale che essi stanno utilizzando […]”, evidenzia infatti Riva.

E c’è dell’altro ancora, perché si deve tenere in considerazione anche “l’intrinseca qualità tecnologica che differenzia un cellulare dall’altro” e quindi il fatto che “due cellulari simili come standard o bande impiegate possono offrire però prestazioni e livelli di qualità abbastanza diversi fra loro”.

I parametri per la valutazione della QoS

 

La complessità della rete radiomobile rende difficile individuare parametri comuni che siano al contempo oggettivi e diretti, vale a dire indipendenti da aspetti soggettivi associabili alle preferenze dell’utente e che sappiano esprimere con immediatezza l’effetto sulla qualità percepita di uno specifico servizio.

In ambito di Internet mobile, inoltre, ci si trova di fronte a una molteplicità di servizi fruibili da parte dell’utente, e “il numero e la tipologia di servizi basati sull’accesso ad Internet è cresciuto in modo vertiginoso negli ultimi anni e per il futuro sembra sia destinato a crescere”.

Ecco perché, sostiene Riva, “piuttosto che inseguire questa rapida evoluzione e differenziazione dei servizi, andando a definire parametri specifici per il singolo servizio”, risulta preferibile individuare un set di parametri comuni e oggettivi sulla base dei quali dedurre a posteriori una valutazione qualitativa del singolo servizio.

KPI (Key Performance Indicator)

Gli indicatori funzionali prescelti per rappresentare in maniera adeguata la qualità delle prestazioni di una rete di comunicazione mobile e dei relativi servizi sono:

Si tratta di KPI (Key Performance Indicator) “misurabili con relativa facilità e con un buon grado di oggettività” e che, sulla base di una loro descrizione statistica, permettono di “ricostruire il comportamento in termini di qualità dei singoli servizi, anche da un ottica utente”.

L’impiego del jitter tra gli indicatori oggetto di misurazioni costituisce un elemento di novità rispetto alla qualità di accesso a Internet da postazione fissa e assume importanza rilevante per tutti i servizi con caratterizzazione real-time, le cui prestazioni sono influenzate dalla variazione del ritardo.

[continua]

Fonti:

Quaderni di Telèma n. 279 e n. 280, a cura di Guido Riva

Quaderni di Telèma n. 289, a cura di Federico Flaviano, Sergio Del Grosso e Mariano Baldi (Direzione Tutela dei Consumatori AGCOM)

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