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SosTech. Latenza, app ed esperienza utente: uno studio di STL Partners e Crittercism

Latenza, app ed esperienza utente in ambito di Internet Mobile sono i protagonisti di uno studio condotto da STL Partners e Crittercism nei mercati di Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna.

Gli operatori di settore, si tratti di ISP (Internet Service Provider) che propongono servizi di accesso a banda larga fissa o di fornitori di soluzioni a banda larga mobile, e anche la stampa specializzata, tendono spesso a riservare particolare attenzione alla velocità di connessione, rilevano gli autori dello studio.

Le prestazioni di una rete in termini di velocità di connessione hanno senza dubbio un impatto notevole sull’esperienza utente sperimentata in ambito di download (e upload) e di streaming, ma un impatto ancora maggiore può essere generato dalla latenza, in particolare dalla cosiddetta total roundtrip latency, si sostiene nella ricerca.

Perché la latenza ha un ruolo di primo piano in materia di esperienza utente? Perché le app e le pagine web si compongono di molteplici “micro-servizi”, ognuno dei quali, in base ai tempi di risposta forniti, concorre a determinare la bontà dell’offerta complessiva finale, rispondono STL Partners e Crittercism.

La latenza, in senso proprio, è il tempo impiegato da un pacchetto di dati per percorrere il tragitto compreso tra un punto e un altro di una rete, e viceversa. Il punto critico – evidenziano gli autori dello studio – è individuare il punto di partenza e quello di arrivo.

Per valutare l’esperienza utente sperimentata da chi utilizza app in ambito di Internet Mobile, STL Partners e Crittercism propongono di misurare il tempo che intercorre tra il momento in cui l’utente compie una determinata azione, per esempio la pressione di un pulsante a schermo, e quello di effettiva ricezione della risposta correlata all’azione medesima.

Si tratta, appunto, della cosiddetta total roundtrip latency, misurata su base aggregata e anonima da Crittercism attraverso un codice incorporato in seno alle stesse app. Una misurazione che permette di ottenere informazioni sulla latenza con riferimento all’intero percorso e non soltanto a una parte di quest’ultimo.

Gli autori dello studio hanno preso a riferimento una latenza pari a 500 ms (millisecondi) quale soglia sopra la quale si sperimentano ritardi che hanno maggiore probabilità di impattare in maniera negativa sull’esperienza utente in ambito di Internet Mobile. Le misurazioni sono state condotte nel mese di agosto 2015.

Prima di illustrare i risultati, si ricorda che è possibile affidarsi al servizio di comparazione delle offerte Internet Mobile curato dagli esperti di SosTariffe.it per confrontare tutte le soluzioni di accesso alla Rete confezionate dagli operatori di telefonia mobile attivi in Italia.

Sono proprio gli operatori di telefonia mobile attivi in Italia, insieme a quelli attivi in Spagna, a uscire meno bene dalle misurazioni condotte da Crittercism. I risultati, nei cinque mercati europei presi in esame, non sono omogenei, ma le prestazioni migliori in termini di latenza si registrano nel Regno Unito e in Francia, mentre le peggiori, appunto in Spagna e in Italia.

Per spiegare, almeno in parte, i risultati mostrati nelle figure di cui sopra e di seguito, STL Partners chiama in causa le distanze più lunghe che devono essere percorse dall’Italia e dalla Spagna per raggiungere alcuni server chiave quali quelli di Google, situati nei Paesi Bassi, in Irlanda, in Belgio e in Finlandia, e quelli di Amazon, situati a Dublino e a Francoforte.

Fonti e risorse:

Mobile app latency in Europe: French operators lead; Italian & Spanish lag (STL Partners)

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