Consigli per l'estate

SosTech. Dati personali? Attenzione anche in vacanza

di Giordano Rodda |

Quando si è al mare o in montagna i pericoli per la nostra privacy non diminuiscono, tutt’altro. Ecco perché si moltiplicano i consigli per chi non vuole correre rischi quando è in vacanza.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Se in vacanza è normale volersi divertire e rilassare, un calo d’attenzione per la nostra privacy può costare caro. Anzi, determinati comportamenti – seguiti senza pensare troppo alle conseguenze – diventano ancora più gravi mentre si è sdraiati in riva al mare, con selfie tattico e una nuvola di hasthag e indicare dove siamo, con chi siamo e magari per quanto ancora rimarremo lontani da casa. Un invito a nozze per i topi d’appartamento che – soprattutto se la nostra bacheca Facebook o l’account Instagram sono visibili a tutti – non aspettavano altro che sapere di avere via libera per una rapina senza il rischio di essere disturbati dai legittimi inquilini.

È solo uno dei tanti esempi che si possono fare, ma serve a capire quanto il problema della privacy, cronicamente sottovalutato più o meno da tutti noi, convinti che “non succederà mica a me”, richieda la massima attenzione anche quando si crede di essere al sicuro.

Oggi, con la telefonia mobile e Internet mobile diffusi anche in vacanza, e tecnologie come 4G e addirittura 4.5G disponibili per gli utenti anche in buona parte delle più gettonate località di villeggiatura, la tentazione alla condivisione immediata dei nostri momenti di relax – anche per suscitare un po’ di invidia in chi è rimasto a casa – è anche molto economica (su SosTariffe.it potete trovare tutte le offerte più convenienti per il traffico dati). In più, la recente abolizione del roaming nell’Unione Europea ha allargato le frontiere per quanto riguarda l’accesso alla Rete.

Il vademecum del Garante della Privacy

Proprio per scongiurare di rovinarsi il viaggio, il Garante della Privacy ha pubblicato un decalogo di buone pratiche da seguire quando si è in vacanza. Prima di tutto, no a troppe foto e selfie, soprattutto se dicono dove siamo, ma con un occhio di riguardo anche alla privacy degli altri: prima di taggare qualcuno in una foto, e ancora meglio prima di condividerla del tutto, meglio avere la buona educazione di chiedere il permesso a chi è nello scatto.

C’è poi da tenere presente che, anche se non si usano tag o non si dichiara esplicitamente dove ci si trova, per un utente che vede i nostri status o le nostre foto condivise è comunque possibile risalire al luogo del soggiorno: per evitarlo basta disattivare le opzioni di geolocalizzazione di tablet, smartphone e anche quelle del social network utilizzato. A proposito di social network, controllate che le vostre bacheche siano chiuse e, se necessario, permettete soltanto agli amici di accedervi.

Attenzione al Wi-Fi

Uno dei rischi maggiori è legato ai Wi-fi poco sicuri, con cui magari ci colleghiamo tranquillamente sui social network (e qui il danno, ma non è detto, potrebbe essere minore) o effettuiamo operazioni di banking online (e in questo caso le conseguenze potrebbero essere disastrose). Per non correre rischi, oltre a limitare il più possibile la navigazione in siti sensibili quando sfruttiamo una connessione della cui sicurezza non siamo certi al 100%, una buona idea è quella di attivare per tutti i nostri servizi in cui è prevista l’autenticazione a due fattori.

Questa richiede il superamento di una doppia barriera all’accesso, di solito una con il dispositivo che stiamo usando in quel momento e l’altra con un altro scelto da noi (ad esempio inserendo al computer il codice che ci è stato mandato via SMS sullo smartphone, o cliccando su un link contenuto in una mail speditaci al nostro indirizzo personale e così via).

Naturalmente non sarebbe il caso di dirlo, ma attenzione a effettuare sempre il logout quando vi collegate da un luogo pubblico, come il PC di un Internet cafè (vale soprattutto per l’estero, dove spesso queste sono le uniche soluzioni per controllare la posta elettronica senza spendere cifre astronomiche). Valutate anche di cambiare tutte le vostre password prima di partire, scegliendole il più possibile lunghe, antintuitive e con la giusta combinazione di maiuscole, minuscole, lettere, numeri e altri simboli alfanumerici.

Luci accese in casa a distanza

Anche Naked Security, il sito di news di Sophos, uno dei giganti nel campo degli antivirus e della protezione della privacy, ha pubblicato il suo vademecum per la sicurezza, includendo anche qualche consiglio diverso dal solito. Ad esempio, per chi ha impianti di domotica in casa c’è la possibilità di accendere e spegnere le luci a distanza, anche se ci si trova a migliaia di chilometri: potrebbe essere un’idea, alla sera, per dare l’illusione che ci sia ancora qualcuno. Basta una mezz’oretta (con le luci a LED la spesa ormai è davvero irrisoria) e dormiremo sonni più tranquilli.

Naked Security ricorda anche le già citate Wi-Fi degli alberghi non sono praticamente mai sicure, per quanto i proprietari dell’hotel possano giurarci che non ci sono pericoli. Spesso, infatti, il servizio viene offerto da terze parti, e quindi non c’è il totale controllo da parte della struttura, peraltro di rado dotata delle competenze necessarie – con l’eccezione degli hotel più di lusso – per assicurare una sicurezza totale.

Meglio quindi fare affidamento sul proprio cellulare e creare un hotspot, sempre che il nostro provider lo supporti senza farci pagare un costo aggiuntivo (meglio chiedere, per evitare brutte soprese con le bollette una volta tornati) e che ci sia sufficiente campo.

In alternativa è possibile usare una VPN se si è obbligati a far riferimento alla connessione wireless dell’albergo, ma attenzione, nemmeno in questo caso si tratta di una soluzione che garantisce sicurezza assoluta. In ogni caso, vanno evitate a tutti i costi le transazioni finanziarie, a meno che non siano indispensabili: secondo uno studio del 2015, il 95% degli intervistati usava senza problemi le wireless libere, e ben il 27% non aveva alcuna remora a comprare online oppure controllare il proprio conto corrente.

Infine, qualche consiglio anche per quanto riguarda il nostro hardware: attivate tutte le protezioni e password possibili per smartphone e tablet, in modo che non ci siano conseguenze troppo gravi anche se dovessero finire in mani sbagliate; fate un backup prima di partire con i dati contenuti all’interno di questi apparecchi e non dimenticate di scaricare gli ultimi aggiornamenti per la sicurezza del vostro sistema operativo.

Fonti: 

http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/3240343

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