Sos Energia. La fine del mercato tutelato si allontana ma il mercato libero conviene ancora

di Davide Raia |

Con un emendamento al ddl Concorrenza il Governo punta a posticipare la fine del regime di Maggior Tutela al giugno del 2019 "per evitare l'aumento dei prezzi delle bollette". Ma al consumatore conviene di più il servizio di Maggior Tutela o il mercato libero? Ecco la risposta.

Rubrica settimanale Sos Energia, frutto della collaborazione fra Key4biz e SosTariffe. Una guida per il consumatore con la comparazione dei prezzi dell’elettricità, del gas e dell’acqua. Per consultare tutti gli articoli, clicca qui.

La fine del mercato tutelato dell’energia potrebbe slittare di un altro anno. Con un emendamento al ddl Concorrenza, infatti, il Governo punta a posticipare la fine del regime di Maggior Tutela al giugno del 2019. In caso di approvazione vi sarebbe, quindi, un nuovo spostamento per la fine del mercato tutelato e il debutto del mercato libero. Si tratta di una situazione abbastanza complicata che si basa sulla volontà del Governo italiano di evitare uno scenario in cui la fine del mercato tutelato comporti un incremento medio delle bollette dell’energia per i consumatori.

Come mostra il comparatore di SosTariffe.it per energia elettrica, il mercato libero, già oggi, propone una vasta gamma di soluzioni che possono permettere all’utente di ridurre, in modo sostanziale, la spesa per l’energia. Le offerte del mercato libero, infatti, presentano un alto livello di flessibilità che permette all’utente di poter scegliere la struttura tariffaria più adatta alle sue esigenze. Ad esempio, per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica, il mercato libero offre soluzioni che prevedono tariffe monorarie, dove il costo dell’energia elettrica è fisso per tutta la settimana, biorarie o addirittura triorarie che offrono maggiore flessibilità agli utenti che concentrano i loro consumi energetici in determinati momenti della settimana, in particolare la sera e nei giorni festivi.

Individuando la tariffa più vantaggiosa per le proprie esigenze, infatti, è possibile risparmiare sensibilmente sulla spesa. Da notare, inoltre, che la possibilità di poter contare su di un prezzo fisso per un anno garantisce un ulteriore vantaggio al cliente che, terminato il periodo promozionale, potrà decidere se continuare ad appoggiarsi al suo operatore o sfruttare una nuova tariffa più vantaggiosa offerta da un altro operatore. In alcuni casi, gli operatori del mercato libero offrono tariffe ancora più vantaggiose grazie a partnership con aziende di altri settori (è il caso di Fastweb e Enel Energia che offrono una tariffa combinata) o ancora bonus di benvenuto o incentivi, come sconti in bolletta, che permettono di risparmiare invitando altri amici. Analizzando con attenzione il mercato sarà semplice individuare le possibilità di risparmio.

Gli ultimi dati di monitoraggio dell’Autorità dell’Energia evidenziano come meno di una famiglia su tre ha effettuato il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero. Le motivazioni alla base di questo disinteresse verso le offerte della concorrenza sono diverse ma, in primo luogo, la difficoltà di interpretare le reali possibilità di risparmio offerte dalle tariffe del mercato libero rappresenta per molti utenti un ostacolo di difficile superamento. La situazione è differente per le piccole e medie imprese dove la necessità di risparmiare sui costi dell’energia comporta un’attenzione maggiore verso le offerte del mercato libero e, di conseguenza, un’adesione vicina al 50%.

E’ proprio il settore “business” ad oggi a trainare il mercato libero dell’energia. Le aziende, infatti, affrontano spese energetiche nettamente superiori a quelle degli utenti domestici e, quindi, non possono trascurare le possibilità di risparmio offerte dal mercato di libera concorrenza. Grazie soprattutto al settore delle PMI, infatti, gli operatori che si occupano della fornitura di energia elettrica e gas sono in costante aumento (nonostante gli utenti domestici continuano a seguire con poco interesse il mercato libero). Dal 2010 alla fine del 2015 si è, infatti, registrata una crescita superiore al 50% per quanto riguarda gli operatori impegnati nel mercato.