CONSUMI

Sos Energia. Elettricità e debranding: è lo stesso Enel che Enel Energia?

di Natalia Pezzone |

Venditore e distributore di energia possono avere lo stesso nome o marchio?

Un utente ha scritto al portale SosTariffe.it per chiedere qual è la differenza tra Enel ed Enel Energia, e se venditore e distributore di energia possono avere lo stesso nome o marchio.

Rubrica settimanale Sos Energia, frutto della collaborazione fra Key4biz e SosTariffe. Una guida per il consumatore con la comparazione dei prezzi dell’elettricità, del gas e dell’acqua. Per consultare tutti gli articoli clicca qui.

Proprio in questi giorni ci sono novità al riguardo, con l’introduzione dell’obbligo di debranding da parte dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEGSI, delibera 296/2015/R/COM), ovvero di separazione del marchio tra distributore e venditore della stessa società energetica, con una chiara distinzione dei canali di comunicazione e degli spazi commerciali di entrambe le sezioni.

In effetti è da anni che molti consumatori fanno confusione, ad esempio, tra Enel ed Enel Energia, ma non è l’unico caso. Per questo motivo l’Autorità per l’energia, dopo una lunga consultazione, ha stabilito gli obblighi di separazione funzionale (unbundling) per il settore dell’energia elettrica e il gas, ovvero il “debranding”.

Nel caso particolare dell’Enel, o “Ente nazionale per l’energia elettrica”, ricordiamo che è stato istituito come ente pubblico negli anni ’60, trasformato poi in società per azioni a inizi del ’90 è finalmente privatizzato nel 1999.

Il marchio Enel combina un sole e un albero, i cui 9 rami o raggi rappresentano la molteplicità dei servizi offerti da questa multinazionale, diversità che però confonde ai consumatori dato che Enel, Enel Energia, Enel Distribuzione, etc utilizzano sempre lo stesso marchio.

Enel in Italia. le società che ne fanno parte

Nel nostro Paese, Enel possiede le seguenti società attive nella produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica e gas naturale:

  1. Enel Produzione,che possiede circa la metà di Hydro Dolomiti Enel, SE Hydropower ed ENergy Hydro Piave;
  2. Enel Servizio Elettrico, per la vendita di energia elettrica sul mercato a maggior tutela;
  3. Enel Energia, per la vendita di energia elettrica sul mercato libero e di gas naturale alla clientela finale;
  4. si, che offre soluzioni di energia rinnovabile e gestisce i “Punto Enel Green Power” in franchising;
  5. Enel Green Power, per la produzione di energia pulita con diverse partecipate in Europa, Nord America e Sud America;
  6. Enel Distribuzione, che si occupa delle reti di distribuzione dell’energia elettrica;
  7. Enel Sole, per l’illuminazione pubblica e artistica;
  8. Enel Trade, peril trading sui mercati internazionali (Romania, Serbia, Croazia).

In conclusione, Enel Energia è solo una parte di Enel, impegnata specificamente nell’offrire all’utenza retail una vasta gamma di proposte commerciali relative alla fornitura elettrica e di gas (qui le proposte Enel Energia).

Obbligo di debranding su energia e gas

In ogni caso, come spiegavamo all’inizio di quest’articolo, ci sono delle novità in materia di tutela ai consumatori e debranding che risalgono alla settimana scorsa. In un comunicato stampa, l’Autorità per l’energia ha annunciato che “Per rimuovere ogni rischio di confusione, promuovendo trasparenza e concorrenza, il distributore e i venditori integrati in uno stesso gruppo societario – elettrico o gas – non potranno più utilizzare lo stesso marchio, dovranno separare le politiche di comunicazione ed utilizzare canali e spazi commerciali ben distinti; le stesse regole valgono anche per il venditore integrato che nell’elettricità opera sia nel mercato libero che nella tutela”.

Le società dovranno adeguarsi ai nuovi obblighi di debranding entro il 30 giugno 2016, in recepimento delle direttive europee del c.d. “terzo pacchetto energia” (decreto legislativo 93/11).

L’Autorità lascerà scegliere alle società quale tra l’attività di distribuzione o vendita dovrà modificare marchi, spazi commerciali e canali di comunicazione. Entro il 30 giugno 2016 quindi tutti gli elementi di tipo testuale o grafico dovranno essere chiaramente differenti, mentre l’obbligo di separazione degli spazi commerciali e dei canali di comunicazione potrà essere assolto entro il 1° gennaio 2017.

Infine, per maggiori informazioni sulle compagnie che attualmente operano nel mercato libero nella vendita di energia elettrica e gas rimandiamo al comparatore di SosTariffe.it reperibile a quest’indirizzo.