consumi

Sos Energia. Cile, un modello da seguire per il solare

di Mirko Zago |

La metropolitana della capitale Santiago funzionerà al 60% servendosi di energia pulita proveniente perlopiù da solare ed eolico dal 2018.

Rubrica settimanale Sos Energia, frutto della collaborazione fra Key4biz e SosTariffe. Una guida per il consumatore con la comparazione dei prezzi dell’elettricità, del gas e dell’acqua. Per consultare tutti gli articoli, clicca qui.

Michelle Bachelet, presidente del Cile, ha annunciato qualche giorno fa che la metropolitana della capitale Santiago funzionerà al 60% servendosi di energia pulita proveniente perlopiù da solare ed eolico dal 2018. Si tratta di un primato mondiale che porta il Paese tra i più sensibili in tema di rinnovabili. Si tratta per la verità della punta di diamante di un sistema in piena espansione. Specialmente l’industria solare mostra le maggiori potenzialità.

La testata giornalistica statunitense Bloomberg, riporta la notizia che per ben 113 giorni fino al mese di aprile il costo dell’energia è arrivato a costare zero. Non è la prima volta, anche lo scorso anno si erano raggiunti ben 192 giorni di energia a costo zero.

Qual è il potenziamento che sta portando avanti il Cile? La rete energetica cilena sta subendo, e ha già subito, una profonda ritrasformazione. Gli impianti solari attivi sono 29 ma vi sono in piano altri 15 impianti che andranno ad immettere in rete tanta energia pulita. Rimangono però alcune sfide ancora da vincere, la prima è rappresentata dal trasporto di quest’energia. Esistono infatti due “autostrade” energetiche, una settentrionale  e una centrale che vivono però indipendentemente. I problemi di questa mancanza di collegamento sono evidenti: nel momento in cui in una delle due reti dovesse esserci un picco di produzione l’energia prodotta in più non può essere trasferita alla seconda rete. La sovrabbondanza di energia in una delle due parti del Paese crea una caduta dei prezzi che danneggia le aziende coinvolte.  E’ per questo che il governo cileno ha già in piano di migliorare l’infrastruttura collegando le due reti entro il 2017.

La situazione in Italia e nel resto del mondo

Se il Cile sta rappresentando un modello da seguire, non da meno è l’Italia. Anzi. Nel nostro Paese ben l’8% dei consumi energetici deriva dall’energia solare. Di questo bene si può godere prediligendo l’energia verde proposta da numerosi  operatori energetici. Le migliori tariffe si possono trovare usufruendo del compratore SosTariffe.it.  La classifica è seguita da Paesi come la Grecia con il 7,4% e la Germania con il 7,1%. I dati sono affidabili e arrivano direttamente dal rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), un’organizzazione intergovernativa dell’Ocse che raccoglie 29 fra i paesi più industrializzati al mondo. L’Italia è quindi in una posizione di rilievo sul tema.

Secondo il rapporto Snapshot of Global PV Markets emerge che la capacità produttiva mondiale del fotovoltaico nel 2015 è cresciuta di 50 GW (gigawatt), arrivando così all’importante dato di almeno 227 GW prodotti. Tra i Paesi più in crescita al mondo c’è la Cina, con 15,3 GW in più nel 2015. Al secondo posto spicca il Giappone  con 11 GW,  seguono a ruota gli Usa con 7 GW, l’aggregato dell’ Ue con 7 GW e l’India con 2 GW. Da notare che la macroarea Asia-Pacifico da sola costituisce il 59% del mercato globale dell’energia solare. Attenzione però, infatti i dati che abbiamo presentato sono da considerare rapportandoli con l’esigenza energetica dei singoli Paesi. Dopo l’Italia, la Grecia e la Germania infatti i Paesi che coprono la percentuale maggiore del fabbisogno energetico sono il Belgio e il Giappone (circa il 4%), seguiti da Bulgaria, Repubblica ceca e Australia (circa mezzo punto in meno). La Cina si trova solo a 21esimo posto riuscendo a coprire solo l’1% di quanto avrebbe bisogno. Gli Usa sono solo al 25esimo posto, non arrivando a coprire nemmeno l’1% del fabbisogno.