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Sos Energia. Bolletta troppo bassa? Attenzione alle agevolazioni IMU

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Se i consumi di energia elettrica risultano troppo bassi, il Comune di residenza ha facoltà di cancellare le agevolazioni fiscali per l’abitazione principale. A stabilire questa possibilità è una recente sentenza della Corte di Cassazione.

Rubrica settimanale Sos Energia, frutto della collaborazione fra Key4biz e SosTariffe. Una guida per il consumatore con la comparazione dei prezzi dell’elettricità, del gas e dell’acqua. Per consultare tutti gli articoli, clicca qui.

Se i consumi di energia elettrica risultano troppo bassi, il Comune di residenza ha facoltà di cancellare le agevolazioni fiscali per l’abitazione principale. A stabilire questa possibilità è una recente sentenza della Corte di Cassazione che va, di fatto, a rendere la vita difficile a chi indica un luogo di residenza come prima casa, godendo di agevolazioni su Ici, Imu e Tari, senza però risiedere effettivamente nell’appartamento indicato come residenza principale.

Ricordiamo che per ridurre la bolletta dell’energia elettrica non è per forza necessario ridurre i consumi. In molti casi, l’elevato importo della bolletta è legato, più che ad un picco dei consumi, ad una tariffa non vantaggiosa. Scegliendo la migliore tariffa per l’energia elettrica del mercato libero, tramite il comparatore di SosTariffe.it per offerte luce, sarà possibile ridurre l’importo della bolletta senza andare a ridurre al minimo i consumi di energia elettrica.

Torniamo ora al caso legato ai consumi troppo bassi per una prima casa. Stando a quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, infatti, un consumo troppo basso di energia elettrica può essere considerata una prova per revocare le agevolazioni fiscali su Ici, Imu e Tar. Stando a quanto deliberato dai giudici, infatti, il mancato consumo di elettricità nell’abitazione indicata come residenza principale può essere considerato come “un elemento sintomatico di una presenza nell’abitazione oggetto d’imposizione non abituale”.

Il punto centrale di questa nuova sentenza della Cassazione è ben definito. Per poter godere delle agevolazioni fiscali sulla “prima casa” non è sufficiente indicare tale abitazione come “principale”. Per poter usufruire dell’agevolazione è, infatti, necessario utilizzare questa casa come effettiva residenza e, quindi, consumare energia elettrica in quantità sufficiente.

Una bolletta dell’energia elettrica in cui viene indicato un consumo di elettricità praticamente nullo per un lungo periodo di tempo può, quindi, essere considerata come una prova indicativa che in una determinata abitazione non vi abita nessuno e che, di conseguenza, tale abitazione non può essere utilizzata come “prima casa” per accedere alle relative agevolazioni fiscali. E’ importante tenere d’occhio anche quest’aspetto legato agli effettivi consumi energetici di un appartamento al fine di poter ottenere le relative agevolazioni fiscali.