FANTASCIENZA

Sopravvissuto – The Martian

a cura di cinematografo.it |

2015 – Usa

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Marte. Una violentissima tempesta di sabbia si scatena sul pianeta e l’equipaggio dell’Ares 3 è costretto a partire immediatamente per tornare sul pianeta Terra. Nell’allarmismo generale e nella furia con cui l’equipaggio si prepara alla partenza, l’astronauta Mark Watney (Matt Demon) si disperde dalla squadra, venendo tragicamente dato per morto.

Solo un attimo di silenzio separa la tragedia dall’improvviso violento respiro di Mark. Uno squarcio di vita nell’oblio della porta che segna la sopravvivenza dell’astronauta. Ma basterà questo solo respiro per poter sopravvivere alla sconfinatezza di un mondo immerso nell’Universo, senza un’apparente via di fuga e un mezzo per poter tornare sul pianeta Terra?

Sopravvissuto - The Martian

Ridley Scott, dopo il non del tutto digerito Exodus – Dei e Re, torna al cinema adattando l’opera letteraria di Andy Weir, L’uomo di Marte. Un ritorno al genere fantascienza, dopo Alien (1979), l’iconografico Blade Runner (1982) e il più recente e discusso Prometheus (2012), in grande stile. Sopravvissuto – The Martian, vuole essere un inno alla vita, una visione positiva del mondo e della società, globalmente unita per poter riportare sulla Terra un unico uomo.

In un periodo nel quale il cinema si avvale di pellicole molto negative che giudicano e puntano il dito contro una società troppo marcia e disinteressata, Sopravvissuto – The Martian sembra essere una boccata di aria fresca che supera di gran lunga le aspettative dello spettatore, scongiurando il pericolo di essere uno “spin-off” dello scorso Interstellar di Christopher Nolan, a causa sia del cast (vedi Matt Demon e Jessica Chastain) ma anche del tipo di storia vissuta dal protagonista.

Non curante nel dettaglio della sceneggiatura, Scott preferisce confidare nel talento di Drew Goddard (Cloverfield e le serie TV Lost e Daredevil) e resta coerente al libro, prestando fede sia alle intenzioni di Weir che a quelle della storia stessa. Scott fa suo quel pensiero e lo restituisce allo spettatore in forma di immagini che ben uniscono la Hollywood dei blockbuster con il mondo della scienza. Il sogno e l’uomo americano che tornano da vincitori sono protagonisti indubbi, eppure Sopravvissuto – The Martian si eleva ancora una volta a tutto questo, convergendo in un’idea di umanità quanto mai unita e concentrata su un unico uomo, a prescindere dalla sua provenienza.

Il concetto di angoscia e paura, solitudine e prigione, già affronti da Ridley Scott nel classico Alien o nel recente Prometheus, vengono totalmente superati da Sopravvissuto – The Martian, dando un aspetto più coraggioso e positivo, con qualche nota di humor che alleggerisce ancora di più la pellicola, lasciando scivolare lo spettatore nei suoi 130 minuti.

Il lavoro sulla sceneggiatura è tra i più convincenti, perché oltre a una perfetta dinamica delle azioni, e quindi di incatenamenti tra scene e sequenze che tengono altissima l’attenzione dello spettatore, c’è un’ottima cura del dialogo stesso, per nulla scontato e assolutamente avvincente. Momenti di ironia alternati a momenti più intensi, in cui un lieve pathos drammatico aleggia tra tutti i personaggi. Nulla è dato per scontato, nulla ripetuto o telefonato. Tutto esattamente misurato nelle giuste dosi. Lo stesso lavoro sul personaggio di Demon, attore assai controverso e spesso non tanto apprezzato dal pubblico, è magistrale.

Nonostante la grossa portata del cast, come la già citata Chastain, Kate Mara, Michal Peña, Chiwetel Ejiofor, Jeff Daniels, che tende un po’ a “soffocare” il personaggio di Demon, l’attore riesce a cavarsela benissimo trovando un suo respiro indipendente. Impossibile non amare Mark Watney, un ragazzone come tanti, appassionato e simpatico, un nerd senza pari, amante degli ABBA e di David Bowie, senza quella vena di avarizia e superbia che invece si poteva leggere nel personaggio dello stesso attore in Interstellar. Mark Watney è un combattente.

Un uomo che non può lasciarsi abbattere dall’evidenza dei fatti, ma che trova fin dall’inizio la speranza per sopravvivere sulla “terra rossa”. Coraggioso più di chi, a un raggio di distanza smisurato, lo osserva incredulo, ingegnandosi su come riportarlo indietro. E il personaggio di Watney ha ovviamente la sua controparte più odiosa, ed è quella di Mitch Henderson, interpretato da Sean Bean, polo negativo del film che tenta quasi di ostacolare la missione di salvataggio dell’astronauta.

Sopravvissuto – The Martian è un’opera genuina, che si fa apprezzare per la sua semplicità e per i suoi meccanismi che non confondono e non si perdono in grosse ipotesi metafisiche nelle quali si è, invece, incastrato Nolan. Ridley Scott autocita alcuni dei suoi film, come il già nominato Alien, nelle scene iniziali della pellicola, mostrando questo mondo vasto, estraneo, dal rosso intenso e spaventoso per l’essere umano. E alla fine, Marte diventa un escamotage di unione, portatore di premesse positive che vedono le potenze mondiali, quali USA e Cina, unire le loro forze per un bene superiore, come la vita di un singolo uomo.

Regia: Ridley Scott

Attori: Matt Damon (Mark Watney), Jessica Chastain (Melissa Lewis), Michael Peňa (Rick Martinez), Kristen Wilg (Annie Montrose), Kate Mara (Beth Johanssen), Mackenzie Davis (Mindy Park), Sean Bean (Mitch Henderson), Jeff Daniels (Teddy Sanders), Chiwetel Ejiofor (Venkat Kapoor)

Soggetto: dal romanzo L’uomo di Marte di Andy Weir

Sceneggiatura: Drew Goddard

Fotografia: Dariusz Wolski

Musiche: Harry Gregson-Williams

Montaggio: Pietro Scalia

Scenografia: Arthur Max

Costumi: Janty Yates

Durata: 130’

Genere: Fantascienza

Data di uscita in sala: 1 ottobre 2015

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