i numeri

Solo il 3,9% degli stranieri in Lombardia ha più di 65 anni

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Nel complesso parliamo di 1.181.096 persone con cittadinanza straniera. Il dato che colpisce è che solamente 45.524, ovvero il 3,9%, ha più di 65 anni. È un dato in netto contrasto con quello complessivo lombardo, che vede la popolazione composta per il 22,7% di anziani.

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La maggioranza ha tra 30 a 64 anni. Il reddito medio è di 18.500 euro a persona

La Lombardia è la regione d’Italia con più stranieri, non solo perché è la più popolosa, ma chiaramente anche perché si tratta della regione economicamente più avanzata, e attira più immigrati in cerca di lavoro. L’effetto dell’afflusso di stranieri in Lombradia che dura ormai da circa 30 anni non è tuttavia solo economico, ma anche e forse soprattutto demografico.

Quanti sono gli stranieri in Lombardia?

Analizzando i dati dell’Istat vediamo infatti che gli stranieri in Lombardia sono molto più giovani degli autoctoni. Ed è evidente dall’analisi del loro numero diviso per classi di età, possibili con la nostra infografica. Nel complesso parliamo di 1.181.096 persone con cittadinanza straniera. Un numero che non è aumentato molto negli ultimi anni. Erano già più di un milione e 120mila nel 2014. Ma il dato che colpisce è che solamente 45.524, ovvero il 3,9%, ha più di 65 anni. È un dato in netto contrasto con quello complessivo lombardo, che vede la popolazione composta per il 22,7% di anziani. Solo a Sondrio e Varese si arriva al 5,4%, ma si tratta comunque di percentuali bassissime. Inoltre, navigando il grafico in alto è possibile scoprire quanti sono per fasce di età gli stranieri nei Comuni della Lombardia. Si può scegliere il Comune di interesse selezionando prima la provincia.

Molti stranieri in Lombardia arrivano da bambini

La ragione è nota, la gran parte degli stranieri sono giunti in Italia e in Lombardia molto giovani, intorno ai 20-30 anni, per cercare lavoro, e spesso assieme a figli minorenni, immigrati con loro o fatti arrivare dopo qualche anno, cosa che ha ulteriormente abbassato l’età media. Inoltre le famiglie di immigrati fanno mediamente più figli, anche se anche per loro negli ultimi anni vi è stato un calo della fecondità, ma il numero di bambini per donna rimane superiore a quello presente tra gli italiani. E non è da sottovalutare un’altra dinamica, che è sempre più evidente soprattutto negli ultimi anni, quella che vede molti stranieri tornare a invecchiare in patria dopo avere lavorato e avere messo da parte dei risparmi.

Il tasso di natalità degli stranieri in Lombardia

Il risultato è che viceversa ben il 24,5% degli stranieri ha invece meno di 20 anni. E il 20% meno di 15, contro il 13,6% medio lombardo. In provincia di Bergamo in particolare sono il 22,2% gli immigrati tra 0 e 14 anni. In provincia di Lodi il 23,1%. La grande maggioranza è in realtà in età lavorativa. Considerando coloro che vanno dai 15 ai 65 anni si arriva al 72,7%. Ancora una volta una percentuale superiore a quella, del 63,7%, che si ritrova nella popolazione complessiva.

Anche volendo considerare solo chi va dai 25 ai 59 anni parliamo comunque del 62,3%. Anche da qui deriva l’importanza economica dell’immigrazione, soprattutto in una regione come la Lombardia in cui la gran parte degli stranieri lavora e pochissimi sono percettori di welfare tramite pensioni per esempio.

Ed è soprattutto nel capoluogo Milano che ci sono più gli stranieri in età lavorativa. Qui ben il 57,6% ha tra 30 e 59 anni e l’8% tra i 25 e i 29. Probabilmente anche e soprattutto tra gli stranieri vi è la tendenza a trasferirsi a Milano per cercare lavoro anche se si è nati altrove in Lombardia.

Quanti sono gli stranieri in ogni provincia

Come abbiamo visto, ci sono differenze a livello geografico. Come si è già detto è in provincia di Bergamo che vi sono proporzionalmente più bambini stranieri, con l’8% che ha meno di 5 anni, mentre in provincia di Varese sono il 6,6%. A Lodi troviamo il record di quanti ne hanno tra 5 e 10, sono il 9,4% del totale degli stranieri. Se invece la percentuale di adolescenti è molto simile ovunque, le cose cambiano per i 20enni. In provincia di Sondrio i 20-24enni arrivano all’8,8%, mentre sono solo il 5,7% in quella di Milano. Il fatto che invece in Valtellina poi siano il 50% i 30-59enni mentre nel milanese arrivano al 56,2% vuol dire che molto probabilmente vi è un abbandono delle montagne per i centri principali da parte dei giovani immigrati.

Ancora più marcate sono i cambiamenti temporali. Negli anni vi è stato un progressivo invecchiamento anche degli stranieri. Nel 2019 avevano più di 30 anni il 61,1% di essi, con il 7,1% che arrivava a più di 59. Nel 2014, era solo il 4,3%, e nel complesso gli over 30 erano il 56,5%. Anche gli immigrati riempiranno le case di riposo e avranno bisogno a loro volta di badanti. A quanto pare però ci vorranno ancora diversi anni.

Il reddito medio degli immigrati in Lombardia

Il reddito medio dei lavoratori immigrati residenti in Lombardia è un dato che merita di essere considerato con attenzione. Secondo i dati dell’Istat, infatti, questo reddito si aggira intorno ai 18.500 euro annui a persona. Si tratta di un dato che, a fronte di una popolazione immigrata in Lombardia di circa 1 milione e mezzo di persone, risulta di fondamentale importanza anche perché non è molto distante dal reddito medio italiano.

Ciò che è interessante notare è anche un altro fatto, e cioè che il reddito medio dei lavoratori immigrati in Lombardia è in costante aumento, a differenza di quello medio nazionale. Negli ultimi anni si è infatti osservato un incremento significativo, che ha permesso ai cittadini stranieri di vivere una vita più dignitosa e di avere maggiori possibilità di successo.

Ovviamente il reddito medio degli immigrati in Lombardia non è omogeneo. Si riscontrano, infatti, notevoli differenze fra le diverse fasce di lavoratori immigrati. Ad esempio, una ricerca condotta dall’Istat ha rilevato che i lavoratori immigrati con titolo di studio superiore, tendono ad avere un reddito più alto rispetto a chi possiede un titolo di studio inferiore. e questo è indice di un buon grado di integrazione e rappresenta una misura importante per valutare la qualità della vita dei cittadini stranieri.

I dati si riferiscono al 2014-2019
Fonte: Istat