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Soldi all’Ucraina, inviati 255 miliardi di euro dal 2022

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Di questi, 156 miliardi di euro provengono dai Paesi europei e da Bruxelles e 71,8 miliardi di euro dagli Stati Uniti. Nel grafico in apertura la top 10 dei Paesi per aiuti erogati all’Ucraina.

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L’amministrazione Biden ha meno di 5 miliardi di dollari nel portafoglio presidenziale per continuare a trasferire armi e soldi all’Ucraina e ha deciso di chiudere il portafoglio. Una doccia fredda per Volodymyr Zelensky che il 12 dicembre in visita a Washington DC ha incassato un colpo durissimo: il sostegno e l’invio di soldi all’Ucraina da parte degli alleati sta lentamente venendo meno e la principale ragione è il prolungarsi della guerra.

Ma gli aiuti all’Ucraina in quasi due anni di guerra non sono mancati. In totale l’Ucraina ha ricevuto assistenza economica e militare per 255 miliardi di euro da febbraio 2022. Di questi, 156 miliardi di euro provengono dai Paesi europei e da Bruxelles e 71,8 miliardi di euro dagli Stati Uniti. Nel grafico in apertura la top 10 dei Paesi per aiuti erogati all’Ucraina.

Quanti soldi all’Ucraina dagli alleati

L’Europa è la prima istituzione per soldi all’Ucraina: 77,1 miliardi erogati, altri 2,14 miliardi per aiuti umanitari e 5,6 miliardi in armamenti. In testa ai paesi europei c’è la Germania, che ha destinano i fondi all’Ucraina principalmente al sostegno bellico con 17,3 miliardi. Subito dopo c’è il Regno Unito con 6,57 miliardi in armi6,10 miliardi in aiuti finanziari e 600 milioni di euro in aiuti umanitari. Gli Stati Uniti sono il secondo Paese per aiuti economici all’Ucraina, il loro contributo maggiore è stato nell’invio di arsenale bellico.

Soldi all’Ucraina, dall’Italia 3,4 miliardi e il sistema Samp-T

Il nostro Paese ha contribuito dal 2022 con 390 milioni di euro alle misure di assistenza a favore dell’Ucraina previste dall’European Peace Facility, proseguendo nel 2023 per un totale di 3 miliardi di euro. Per quando riguarda l’invio di armi l’Italia ha fornito all’Ucraina il sistema di difesa aerea e antimissile “Samp-T” dal valore di 500 milioni di euro. Somma alla quale bisogna aggiungere il costo dei 32 missili Aster30 di cui è equipaggiato, i quali hanno un costo di 2 milioni l’uno.

Soldi all’Ucraina, anche l’Europa chiude: fermi 50 miliardi di euro

La decisione degli Stati Uniti di chiudere il rubinetto degli aiuti all’Ucraina non è isolata. Anche in Europa tira un brutto vento per Zelensky, infatti l’Ungheria di Viktor Orban ha posto il veto sia per l’avvio dei negoziati formali di adesione dell’Ucraina all’Ue sia per lo stanziamento di un pacchetto da 50 miliardi di euro. Zelensky ha anche incontrato Viktor Orban a Buenos Aires per l’insediamento del neo eletto presidente argentino Javier Milei ma, ciononostante, non è riuscito a guadagnare il sostegno del presidente ungherese.

Si studiano nuovi modi per sostenere le spese dell’Ucraina

A gennaio la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen aveva proposto di finanziare l’Ucraina utilizzando i fondi e le proprietà congelate in Europa appartenenti ai miliardari russi sostenitori di Putin. A fine ottobre questa proposta è arrivata a maturazione ma si è scoperto che buona parte del progetto è inattuabile: le proprietà sono sì congelate ma restano di proprietà privata e sequestrarle e addirittura ricavarci del denaro (da inviare all’Ucraina) appare molto complicato dal punto di vista legale. E’ possibile, invece, che la Commissione decida di utilizzare gli interessi dei 200 miliardi di euro congelati in Europa di proprietà della banca centrale russa.

Altri, come il Belgio, pensa invece di utilizzare le tasse che devono essere versate dai magnati russi per le proprietà che detengono in Belgio per finanziare la resistenza dell’Ucraina. Il Belgio prevede di incassare l’anno prossimo 1,7 miliardi di tasse. Ma, in questo caso, si tratterebbe sempre di soldi dei quali il Belgio decide di privarsi, non soldi “extra”.

La Germania tira dritto: ok a 1 miliardo

Il 10 ottobre la Germania ha però deciso di continuare a sostenere l’Ucraina varando, su proposta del ministro della Difesa, Boris Pistorius, un nuovo pacchetto di aiuti pari a 1 miliardo di euro. Il trasferimento avverrà sotto forma di nuove armi per la difesa aerea e nuovi veicoli terrestri.Non solo: Berlino ha deciso di fornire altri due sistemi di difesa aerea IRIS-T insieme a missili guidati. Il futuro pacchetto, promesso a inizio di novembre, comprende 10 carri armati Leopard A1, tre cannoni antiaerei semoventi Gepard e forniture di munizioni da 155 mm.

Guerra in Ucraina, lo scontro tra Zelensky e il capo dell’esercito

Volodymyr Zelensky non ha solo problemi con i suoi alleati esteri ma anche internamente. Il suo peggior nemico in patria è Valery Zaluzhny, il capo delle forze armate, secondo il quale è necessario iniziare a pensare a una risoluzione politica per evitare lo stallo e la guerra di trincea “il rischio più grande di una guerra di trincea è che possa trascinarsi per anni e logorare lo Stato ucraino”, ha dichiarato il comandante delle forze armate dell’Ucraina in un’intervista esclusiva all’Economist, concludendo “prima o poi scopriremo che semplicemente non abbiamo abbastanza persone con cui combattere, una lunga guerra favorisce la Russia”.

Ultimo aggiornamento: dicembre 2023

Fonte: US Department of Defence; Ukraine support tracker