Social lending. Arredamento, ristrutturazioni, elettrodomestici: le spese per la casa si fanno in vacanza

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In estate niente riposo: tempo di cura della casa.

In estate niente riposo: tempo di cura della casa.

A dirlo è Soisy, startup attiva nel settore dei prestiti tra privati (il cosiddetto social lending o P2P lending) autorizzata dalla Banca d’Italia e attiva dal 2015, che oggi ha pubblicato e reso disponibile sul proprio sito (goo.gl/7UFqqP) un report sulle abitudini degli utenti che scelgono il social lending.

Il report è stato realizzato elaborando in forma anonima e aggregata i dati di tutti i prestiti finanziati da Soisy dall’inizio del 2016 a oggi.

Ne è emerso che quasi il 40% dei prestiti finanziati dalla community di investitori che utilizzano la piattaforma di Soisy riguarda spese per la casa: ristrutturazione in primis, ma anche oggetti di arredamento ed elettrodomestici.

Di questi, circa il 70% ha richiesto e ottenuto nel giro di 24 ore il finanziamento nella stagione estiva. Non solo mare, spiaggia e divertimento, quindi, ma anche un occhio di riguardo alla cura della propria abitazione.

Le modalità di finanziamento del prestito  sono differenti: dalla rateizzazione dell’acquisto in negozi convenzionati, a quello tramite gli e-commerce partner (per i quali Soisy mette a disposizione API specifiche e presto anche dei plugin), fino al semplice accredito sul conto corrente delle somme richieste.

Al contrario di quanto verrebbe spontaneo pensare, dei prestiti per la cura della casa non usufruiscono solo i millennials.

Anzi: la maggior parte dei richiedenti appartiene alla fascia d’età 36-55 (quasi il 60% di tutte le richieste che ricadono in questa categoria) con richieste di importi in media pari ai 5.300€ (mentre la media per tutte le richieste di prestito è di 4.200€ circa).

Ciò non significa che la piattaforma non sia adatta ai più giovani. Al contrario: gli stessi dati rivelano anche che i giovanissimi (18-35) che chiedono un finanziamento o che investono i propri risparmi sono una fetta abbastanza consistente (il 26,4% dei richiedenti e il 35,5% degli investitori) di tutta la community iscritta a Soisy.

A scarseggiare, invece, sono gli appartenenti alla fascia d’età dei +56, probabilmente più affezionati agli istituti di credito tradizionali (il 18,2% dei richiedenti e l’11,2% degli investitori).

Nessuna differenza geografica, invece, tra chi dedica l’estate ai lavori in casa. Le richieste sono equamente distribuite tra Nord, Centro e Sud.

La ricerca sfata anche un altro falso mito del passato: oggi a spendere per la casa e l’arredamento sono soprattutto gli uomini, quasi l’86% dei richiedenti, mentre le donne ammontano al 14%.

Un business, quello del social lending, che oggi sta rapidamente crescendo anche in Italia – nonostante le iniziali diffidenze – perché consente di svincolarsi dall’intermediazione degli istituti di credito tradizionali che oggi non godono di grande fiducia.

«Grazie al web possiamo limitare le spese di gestione offrendo rate più basse ai richiedenti e interessi maggiori agli investitori. Eppure la maggior parte dei nostri clienti ci tiene a spiegare che i guadagni c’entrano fino a un certo punto: quello che importa loro è la possibilità di incidere concretamente sulla vita di persone reali aiutandole con i loro progetti di vita quotidiana. I dati di questo report dimostrano che i motivi per cui si sceglie il social lending sono spesso molto personali; la cura della propria casa, in questo senso, rappresenta l’esempio ideale», ha commentato Pietro Cesati, CEO e founder di Soisy.