L'iniziativa

SMR (nucleare di piccola taglia) per “sfamare” l’AI, la Commissione UE apre la consultazione. Scade il 4 dicembre

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La Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica di quattro settimane per definire la strategia sugli Small Modular Reactors (SMR), i reattori nucleari di piccola taglia considerati una possibile fonte energetica per sostenere la crescita dei data center e dell’intelligenza artificiale. Ad oggi, sono oltre 10 i Paesi europei (tra cui l'Italia) che hanno espresso parere favorevole alla diffusione sul proprio territorio.

La Commissione Europea ha avviato una consultazione di quattro settimane per definire la strategia comunitaria sugli Small Modular Reactors (SMR), i reattori nucleari di piccola taglia a cui gran parte dell’Europa e l’Italia stessa, vorrebbe affidare la produzione di energia elettrica.

In un momento storico in cui il nucleare viene considerato l’unica fonte di energia sostenibile capace di sostenere i consumi dei datacenter e quindi dell’AI, la call indetta dall’esecutivo europeo segna chiaramente la direzione politica ed energetica dei prossimi anni.

L’iniziativa si inserisce, infatti, in un contesto triplice, che ha dato mandato al Commissario per l’Energia e l’Edilizia, Dan Jørgensen sin dall’inizio del suo incarico. In particolare, la decisione va incontro agli obiettivi di neutralità climatica al 2050 dell’ UE, ma anche agli sforzi per differenziare gli approvvigionamenti dell’Unione e migliorarne la competitività. Tuttavia, senza un approccio comune a livello europeo, le iniziative dei singoli Paesi e dell’industria dell’UE rischiano di non essere sufficienti.  

SMR nei piani energetici nazionali

Attualmente, ad esprimere parere favorevole allo sviluppo degli SMR sul proprio territorio vi sono oltre dieci Stati membri, che hanno aggiornato i propri Piani nazionali per energia e clima in tal senso (PNEC). Fondamentalmente, i reattori modulari sono considerati una potenziale fonte di elettricità pulita per applicazioni residenziali e industriali, inclusa la produzione di idrogeno. Uno strumento per decarbonizzare creando resilienza quindi, come descritto anche dalla Commissione nel suo Programma Illustrativo Nucleare (PINC), presentato la scorsa primavera.

I termini per la consultazione

La consultazione pubblica, la cui pubblicazione è prevista per la prima metà del 2026, terminerà il 4 dicembre e servirà a delineare i pilastri su cui si reggerà il Piano europeo per il nucleare di piccola taglia.

Alleanza Industriale Europea sugli Small Modular Reactors

Nel dettaglio, la strategia sugli SMR si baserà sul lavoro dell’Alleanza Industriale Europea sugli Small Modular Reactors, lanciata proprio dalla Commissione nel 2024. L’obiettivo, come detto, è accelerare lo sviluppo dei progetti di SMR in Europa e consentire l’avvio dei primi progetti entro i primi anni 2030.

Con oltre 350 membri, i progetti dell’Alleanza beneficiano della competenza collettiva di una rete ampia e interdisciplinare di esperti e imprese del settore, che ha già individuato una prima selezione di progetti prioritari.

Già lo scorso settembre, l’Alleanza ha approvato il proprio piano d’azione strategico 2025-2029, che troverà sostegno in strumenti finanziari come il Net-Zero Industry Act, i Progetti Importanti di Comune Interesse Europeo (IPCEI) e le attività di ricerca finanziate dall’UE attraverso il programma di ricerca e formazione Euratom.

SMR, quali vantaggi?

Gli SMR e i reattori modulari avanzati (AMR) possono offrire diversi vantaggi, tra cui una progettazione più semplice, migliori caratteristiche di sicurezza e una maggiore economicità grazie alla produzione in fabbrica, riducendo così i costi di costruzione e operativi. Tali valore aggiunto era già stato riconosciuto nella Comunicazione della Commissione sul Target Climatico 2040, che sottolineava come tutte le soluzioni energetiche a zero o basse emissioni di carbonio – compreso il nucleare – siano necessarie per decarbonizzare il sistema energetico dell’UE. 

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