Lo studio

Smog, come si sposta l’inquinamento di città in città? In Italia il progetto ‘Emerge’

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Obiettivo dell’iniziativa europea, a cui ha partecipato il Cnr insieme ad altri Istituti di ricerca italiani, è capire in che modo gli agenti inquinanti urbani incidono sull’atmosfera e che impatto hanno sui territori.

Un aereo speciale con un carico di sensori molto sensibili consentirà ai ricercatori europei e italiani di misurare con esattezza i livelli di inquinamento urbano, la tipologia, la composizione e il modo in cui si propaga.

L’11 luglio 2017, ha annunciato il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), un Gulfstream (HALO) dell’agenzia spaziale tedesca (DLR) ha volato sulla val Padana, dirigendosi poi verso Roma e quindi l’Adriatico, per risalire e quindi riatterrare, dopo 6 ore, nella sua sede di Monaco di Baviera.

È l’inizio della campagna operativa del progetto “Emerge” (Effect of megacities on the transport and transformation of pollutants on the regional to global scales), coordinato dall’Università di Brema, e che in Italia vede la partecipazione del Cnr e di varie Università italiane.

L’inquinamento generato dalle grandi città non è fermo, ma si muove. L’iniziativa europea mira proprio a comprendere in che modo le polveri tossiche si spostano e che impatto possono avere sui territori extraurbani e rurali.

Il Cnr, infatti, ha potuto contare sul lavoro di Isac (Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima), Isafom (Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo) e Ibimet (Istituto di Biometeorologia), che si sono coordinati per l’impiego in simultanea delll’ultraleggero dotato di tecnologie molto sofisticate SkyArrow-ERA, che ha condotto due voli attorno alla città di Roma, arrampicandosi anche in spirali che hanno portato la sua strumentazione dal centinaio di metri di altezza alle quote minime di transito del Gulfstream (circa 1200 m).

Successivamente, all’Università ‘La Sapienza’ di Roma e alla ‘Bicocca’ di Milano, informa il Cnr, sono stati campionati traccianti gassosi che aiuteranno i ricercatori tedeschi ad individuare con precisione le rotte dell’aria proveniente dalle due città.

Sono state effettuate misure di composizione dell’atmosfera nei due siti universitari, anche in collaborazione con l’Iia, l’Istituto sull’inquinamento atmosferico di Montelibretti. Le osservazioni sono proseguite per tutto il mese di luglio.

Isac ha impiegato sistemi Lidar a Roma e Milano per tracciare il profilo in quota del particolato atmosferico, mentre da terra, presso il super sito osservativo di Tor Vergata, sono continuate le misurazioni dei principali inquinanti atmosferici e l’esame delle caratteristiche del particolato, sia al suolo che sulla intera colonna atmosferica.

Quella italiana è la prima delle diverse missioni aeree di “Emerge”, che andrà avanti portando HALO a sorvolare le principali città europee. I suoi risultati aiuteranno la Commissione europea e le Istituzioni locali a comprendere meglio origini e impatti ambientali di ciò che i grandi insediamenti urbani europei rilasciano in atmosfera.