L'indagine

Smartphone, il 50% dei consumer globali lo vede come carta d’identità e chiave per l’IoT nel 2025

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Il nostro smartphone milleusi potrebbe un giorno prendere il posto di documenti personali, o contenere applicazioni AI, o essere usato come banca digitale senza più recarsi fisicamente in filiale, quindi strumento di pagamento universale. Tutto entro il 2025.

L’ecosistema mobile si afferma e si amplia, integrando così tante funzioni in più, oltre la semplice voce e i messaggi, che il suo utilizzo abbraccia ormai diversi ambiti della nostra vita, da quello relazionale a quello lavorativo, dai pagamenti all’intrattenimento, fino alle nuove applicazioni per l’internet delle cose e l’amministrazione pubblica.

Da una nuova indagine Gemalto, la seconda edizione di “Connected living 2025. The Mobile Experience, condotta in Cina, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania e Brasile, quasi il 50% dei consumatori vede nello smartphone una chiave per accedere ad una moltitudine di servizi, con una crescente attenzione al trattamento dei dati personali e ai documenti d’identità degli utenti.

Il dispositivo mobile, secondo gli intervistati, potrebbe riunire in sé tutti gli strumenti che servono ad una persona per farsi riconoscere: dalla Pubblica Amministrazione al check-in in aeroporto/stazione dei treni, dall’accesso ai mezzi di trasporto pubblici ai sistemi di autenticazione per le transazioni bancari e al supermercato, fino al passaporto e la carta di identità elettronica.

Nello specifico, lo studio evidenzia che il 48% dei consumatori vorrebbe utilizzare il proprio smartphone al posto dei documenti personali, il 25% vorrebbe sfruttare le tecnologie biometriche per il riconoscimento e quindi l’autorizzazione all’uso di servizi elettronici su rete mobile, soprattutto per i pagamenti e il trasferimento di valori, il 60% avrebbe piacere ad utilizzare il proprio device mobile come passpartou per l’Internet of Things a casa e la smart home, con la possibilità di accedere a tutti i servizi di domotica (accensione/spegnimento/regolazione da remoto di impianto luce, riscaldamento, idraulico, per comunicare con altri elettrodomestici connessi in rete).

Tutto questo “possibile” non in un futuro lontano, ma in una manciata di anni, al massimo nel 2025. Un consumatore su tre (29%) si aspetta infatti che, tra qualche anno, non sia più necessario recarsi in banca per amministrare il proprio conto, ma che tutto sia accessibile (modulistica, comunicazioni, firma elettronica, autenticazione/riconoscimenti, pagamenti) semplicemente dal pc di casa o, in questo caso, dal proprio smartphone.

In aggiunta il 45% degli intervistati si attendono una qualche applicazione mobile dell’intelligenza artificiale, mentre il 50% si attende una velocità di trasmissione dati superiore ai 100Gbps.

Per quanto riguarda il trattamento dei dati personali e la gestione dei servizi, infine, c’è l’interessante dato del 74% degli intervistati che vorrebbe gestire i propri dati personali in maniera diretta ed indipendente, senza intermediazioni, altri invece si aspettano che come sempre a farlo saranno gli operatori di rete (22%) e i fornitori di servizi (24%).