Ok alle linee guida

Smart working in Pa, Brunetta non lo rottama: “Massima libertà di scelta e fino a fine marzo sarà modalità ordinaria”

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L’ok alle linee guida dalla Conferenza unificata. I punti chiave: rispetto dei diritti alla disconnessione, protezione dei dati personali, formazione e scelta individuale in accordo con la PA.

Lo smart working nella Pubblica amministrazione sarà la modalità ordinaria fino al 31 marzo, data fissata, al momento, per la fine dello stato d’emergenza e, una volta terminata la pandemia, il lavoro agile non sarà “rottamato” dal ministro per la Pubblica amministrazione. Le linee guida in materia di lavoro agile nella Pa, proposte da Renato Brunetta, hanno, infatti, ricevuto il parere favorevole di Regioni, Province e Comuni.

L’ok della Conferenza unificata alle linee guida sul lavoro agile nella PA

Smart working in Pa, i punti chiave delle linee guida

L’ok alle linee guida della Conferenza unificata significa il superamento dello smark working emergenziale nelle amministrazioni pubbliche a favore di un lavoro agile:

  • rispettoso dei diritti alla disconnessione 
  • alla formazione specifica
  • alla protezione dei dati personali
  • alle relazioni sindacali
  • al regime dei permessi e delle assenze 
  • e alla compatibilità con ogni altro istituto del rapporto di lavoro e previsione contrattuale.

Brunetta: “Massima libertà di scelta per il lavoro agile in accordo con l’amministrazione”

“In attesa della regolazione nei nuovi contratti dei dipendenti pubblici, a cominciare da quello per il comparto funzioni centrali prossimo alla chiusura, abbiamo costruito insieme ai sindacati, alle Regioni e agli enti locali uno strumento ‘ponte’ intelligente, flessibile e rispettoso dell’autonomia delle singole amministrazioni, nel segno di una nuova normalità”, ha commenta il ministro Brunetta. “Non ci saranno più decreti d’autorità sullo smart working”, ha aggiunto il ministro, “e l’utilizzo del lavoro agile avverrà sempre attraverso un accordo individuale tra l’amministrazione e il singolo dipendente che definirà, tra l’altro, gli obiettivi, le modalità di esecuzione e i criteri di misurazione della prestazione lavorativa”.

Sullo smart working “le amministrazioni hanno già la massima libertà”, ha concluso Brunetta, “senza alcun limite minimo o massimo che ne ingabbi la capacità organizzativa”.

Dal Brunetta che minacciava il ritorno di tutti i lavoratori della pubblica amministrazione in presenza siamo giunti al ministro della Pa che dà al lavoratore la massima libertà di scelta, in accordo con l’amministrazione, se preferire il lavoro agile o in presenza oppure il giusto mix.