I dati

Smart working e PA, l’ultima circolare e i dati regione per regione. In testa Sicilia e Lazio

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Nuova circolare della ministra Dadone: enti locali garantiscano il pieno utilizzo dello smart working, “accessibile in modo temporaneamente semplificato, così da ridurre al minimo gli spostamenti e la presenza dei dipendenti”. È già cosi per il 68,8% dei dipendenti. I dati regionali aggiornati.

A seguito dell’epidemia di coronavirus in Italia, il dipartimento di Funzione Pubblica ha emanato le direttive utili all’attuazione del decreto Cura Italia, che tra le altre cose prevede divere modalità di smart working, tra lavoro agile e telelavoro.

Ancora in una circolare di ieri, la ministra Fabiana Dadone invitava le amministrazioni locali ad uno sforzo organizzativo e gestionale “per garantire il pieno utilizzo dello smart working, accessibile in modo temporaneamente semplificato, così da ridurre al minimo gli spostamenti e la presenza dei dipendenti negli uffici”.

I dati regione per regione

Secondo i nuovi dati diffusi dal dipartimento, frutto di un primo monitoraggio sulle attivazioni regione per regione, i numeri sembrano essere molto incoraggianti, seppur parziali ed in rapido divenire.

Complessivamente, in Italia, a livello di Regioni, abbiamo una media di 68,8% di dipendenti in lavoro agile e telelavoro.

La regione che più di altre ha attuato questa modalità di lavoro è la Sicilia che, su 13 dipendenti complessivi, ha attivato lo smart working per 7.800 di loro, quindi per il 60% circa del personale.

Segue il Lazio che, su 4.493 dipendenti, ha attivato lo smart working per 4.370 di questi, cioè per il 96,6% dei casi. Terzo posto per la Provincia autonoma di Bolzano, che ha attivato questa modalità di lavoro per 2.800 dipendenti su 3.845, quindi nel 72,8% dei casi.

Al momento (posto che i dati cambiano di settimana in settimana), n termini di percentuale sul totale, però, al primo posto c’è l’Abruzzo, con il 100% di personale in smart working, seguito dal Lazio (96,6%), quindi la Lombardia con l’88,7% (2.987 dipendenti su 3.367) e le Marche con l’83,5% (10 in telelavoro, 1.726 in smart working su 2.079 complessivi).

Le guide

Alcune raccomandazioni utili per lavorare online in sicurezza sono disponibili nel Vademecum predisposto dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID).

Indicazioni più generali e facilmente adattabili sono fornite da amministrazioni o società in house, che hanno già fatto uso di tale modalità di lavoro e che possono validamente essere prese ad esempio.