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Smart working anti-Coronavirus, le soluzioni di Lepida e Liguria Digitale

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Liguria Digitale: “In questo momento tutti possono lavorare da casa, anche chi non ha mai fatto uso del lavoro da remoto”. Lepida: “Dal 25 febbraio smart working anche a chi non ce l'ha da contratto".

Continua il nostro racconto delle esperienze di smart working adottate da alcune aziende, soprattutto con sede al Nord, per contenere e gestire il COVID-19. Oggi ci concentriamo sulle in-house regionali di Liguria e Emilia-Romagna, Liguria Digitale e Lepida, perché il Governo anche per i lavoratori di queste due Regioni ha concesso il lavoro da remoto senza l’accordo con l’azienda fino al 15 marzo 2020, salvo eventuali proroghe.

Liguria Digitale: “In questo momento tutti possono lavorare da casa, anche chi non ha mai fatto uso del lavoro da remoto”

Liguria Digitale, ci fa sapere, che “In questo momento, data anche l’ordinanza emessa dalla Regione Liguria, tutti – anche chi non ha mai fatto uso di questi strumenti – possono lavorare da casa, inclusi i lavoratori somministrati e, per quanto possibile, anche chi è impegnato in esperienze formative, può proseguire da remoto”.

Liguria Digitale ha a cuore la tutela dell’ambiente, della salute e della sicurezza dei lavoratori, temi rispetto ai quali l’azienda è anche certificata ISO, e pone altrettanta attenzione all’equilibrio lavoro – vita privata.

Gli accordi sullo smart working in Liguria Digitali, racconta la in-house, risalgono al 2016 e si può svolgere sia in maniera strutturata, concordando con l’azienda giorni specifici, che in modalità “one shot”, ovvero quando necessario.

Circa il 70% dell’organico ha utilizzato, o comunque ottenuto di accedere, a modalità di lavoro agile. In particolare, tutti i 411 dipendenti hanno la possibilità di lavorare da remoto quando ci sono particolari condizioni: in caso di allerta meteo, sciopero dei mezzi di trasporto o altre impreviste esigenze personali. Ed in questo periodo con il coronavirus.

Lepida: “Dal 25 febbraio smart working anche a chi non ce l’ha da contratto

A seguito dell’ordinanza emessa dal Ministero della Salute e da Regione Emilia-Romagna relativa alle misure per contrastare la diffusione del Coronavirus, la direzione di Lepida ha tempestivamente adottato una serie di misure straordinarie volte a ridurre al minimo attività dei dipendenti presso soggetti terzi o presso luoghi altamente frequentati invitando a utilizzare gli strumenti di videoconferenza per dare continuità alle normali attività e per mantenere valide le pianificazioni.

È stata inoltre favorita, ci racconta la in-house, l’attivazione della modalità di lavoro in Smart Working (per tutti i dipendenti che lo hanno contrattualizzato, più del 20% del personale complessivo) aggiungendo ulteriori giorni rispetto alle giornate annuali pianificate. Lo Smart Working infatti è una modalità di lavoro prevista nel contratto integrativo aziendale di Lepida e già adottata a pieno regime da giugno 2019.

La direzione inoltre, dal 25 febbraio e per il solo periodo di emergenza definito dai decreti in corso di efficacia, ha concesso la stessa possibilità anche ai dipendenti che non hanno già contrattualizzato questa modalità di lavoro, ciò nel rispetto delle risorse minime che rappresentano il vincolo organizzativo per mantenere la società a un livello di funzionamento efficace senza costi ulteriori e a condizione che le risorse richiedenti abbiano a disposizione una connessione Internet, la dotazione necessaria per svolgere le proprie attività (PC e recapito telefonico) oltre che un proprio spazio idoneo all’attività lavorativa.

Restano escluse da questa possibilità le risorse legate ad una funzione che necessiti la presenza sul luogo di lavoro come per esempio il personale dedicato all’accesso ai servizi sanitari.