Il test

Smart mobility, Roma sperimenta piste ciclabili high-tech e ‘riciclate’

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La Capitale testa un nuovo tipo di pavimentazione per ciclovie ottenuta dal riciclo di materiale di scarto destinato alla discarica: più green, meno inquinante e che dura più a lungo

Al momento è solo un piccolo tratto sotto Lungotevere Oberdan, all’altezza di Ponte Risorgimento, ma presto la pavimentazione delle piste ciclabili potrebbe essere green, sostenibile e high-tech in tutta Roma. Grazie ad un accordo tra Ama e Iterchimica, si sta pensando di utilizzare nella Capitale uno speciale asfalto per ciclovie ottenuto dal riciclo di materiali di scarto.

L’obiettivo è testare la nuova soluzione integrandola con una miscela brevettata dalla stessa azienda addetta alla gestione integrata dei servizi ambientali. L’Ama, infatti, si legge in una nota, detiene il brevetto per la realizzazione di un prodotto derivato da rifiuti solidi urbani (MB: Mineralized Biomass’), che consente il recupero della Fos (Frazione organica stabilizzata) in uscita dagli impianti di Trattamento meccanico biologico (Tmb).

La miscela che si ottiene, senza trattamenti chimici o termici, attraverso una mescola a freddo, sembra ben adattarsi al risanamento ambientale e può essere utilizzata in siti idonei per il recupero sostenibile.

Un modo per togliere rifiuti dalla discarica, dunque, con la Fos che può essere riutilizzata e trasformata in una base ‘green’ per strade, piste ciclabili, parcheggi, scarpate delimitanti autostrade e binari di ferrovie, ecc.

Iterchimica, da parte sua, assicura di essere in grado di realizzare pavimentazioni stradali con percentuali altissime di asfalto riciclato (fino al 100%), abbassando le temperature di lavorazione, con conseguente risparmio di energia e riduzione dei vapori bituminosi (e di emissioni di CO2), aumentando di quasi il doppio la vita delle pavimentazioni grazie a speciali polimeri.