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Smart mobility, firmata a Roma lettera d’intenti per la mobilità connessa nell’Ue

Oggi sono iniziate le celebrazioni per i 60 anni dei trattati di Roma. La Capitale diventa temporaneamente la sede della Commissione europea, dove confrontarsi sui temi fondamentali che sottostanno alla digitalizzazione dell’industria e dei servizi.

Diversi paesi europei hanno firmato oggi una “lettera di intenti” sulla smart mobility comunitaria per istituire, insieme con la Commissione, un quadro giuridico per le prove transfrontaliere con veicoli connessi, sulla base di norme armonizzate sull’accesso ai dati, sulla responsabilità e sulla connettività.

In rappresentanza dell’Italia ha partecipato alla sessione dedicata alla mobilità connessa e automatizzata il viceministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini. Insieme a 17 Ministri europei il viceministro ha firmato la lettera d’intenti sulla smart mobility comunitaria, con lo scopo di istituire attraverso la Commissione un quadro giuridico per le prove transfrontaliere utilizzando veicoli connessi, sulla base di norme armonizzate sull’accesso ai dati, sulla responsabilità e sulla connettività.

Si portano così avanti i piani dell’UE annunciati nella strategia della Commissione europea per costruire una economia dei dati europea, annunciata a gennaio 2017, e nella strategia europea per la mobilità cooperativa, connessa e automatizzata, del novembre 2016.

La lettera è la prima iniziativa degli Stati membri di cooperazione transfrontaliera nella mobilità connessa e automatizzata. La Commissione sosterrà questi sforzi con misure concrete a favore dei corridoi transfrontalieri.

Per innovare il settore è necessaria una maggiore cooperazione tra gli attori dell’ICT e dell’automotive, mentre a livello regolatorio c’è la necessità urgente di un quadro regolatorio comunitario più semplice e chiaro.

Cinque i livelli su cui intervenire: big data, infrastrutture, reti, applicazioni e servizi.

Proprio il 5G e una collaborazione più stretta tra Governi, autorità regolatorie e industria automotive sono ulteriori leve su cui agire secondo Günther Oettinger, Commissario europeo per il bilancio e le risorse umane nella Commissione Juncker (dal 1° gennaio 2017), per dare il via alla rivoluzione dei trasporti e della mobilità in tutti i Paesi Ue.

Dati, infrastrutture e servizi salvano vite umane e rendono la mobilità più sostenibile e confortevole, gettando le premesse per lo sviluppo di un nuovo modello di business e di organizzazione della viabilità e della nostra quotidianità in città.

Basta dare un’occhiata ai dati per rendersi conto di quanto poco vantaggioso sia il nostro tradizionale modo di spostarci.

Il traffico e le emissioni novice ci costano 1 miliardo al giorno.

Più di 26 mila persone ogni anno muoiono sulle strade a causa di incidenti e 135 mila rimangono ferite.

Un quarto delle emissioni inquinanti dell’Ue è dovuto ai trasporti.

La Commissione europea ad inizio anno ha presentato un nuovo programma di sviluppo e promozione di sistemi di trasporto intelligente (ITS).

La tecnologia per supportare questa trasformazione del mondo dei trasporti e della mobilità già c’è, a partire da WiFi, 4G/5G, sensori, internet delle cose, auto connesse in rete.

A partire dal 2030 l’Ue attende in strada anche le prime auto a guida automatica.

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