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Smart home, energia wireless per alimentare l’internet delle cose domestica (Video)

Gli oggetti connessi tra loro e con la rete domestica sono in rapido aumento, anche nelle nostre case. Il livello di connettività domestica e il numero di dispositivi agganciati cresce di anno in anno. Televisioni, apparecchi per la diffusione della musica, elettrodomestici, contatori elettrici, sistemi per l’illuminazione ed il riscaldamento, la gestione del consumo idrico interno ed eventualmente esterno (se presente un giardino), gli stessi telefonini e tablet, sono tanti gli oggetti intelligenti dell’Internet delle cose che ormai sono facilmente riconoscibili nelle nostre case.

In Italia, secondo recenti stime IDC, la spesa complessiva i Internet of Things nel 2020 è attesa superare i 35 miliardi di dollari (1.300 miliardi a livello globale).

Tanti oggetti connessi che vanno alimentati con energia elettrica e che quindi creano ovunque grovigli di fili da sistemare e cercare di far scomparire. Quindi, oltre i soliti dispositivi elettronici, parliamo anche di lampade, televisori e tutto ciò necessita di essere attaccato alla presa della corrente per funzionare.

In un articolo pubblicato sulla rivista specialistica Plos One, il team di Disney Research ha annunciato di aver testato il nuovo sistema wireless free-roaming, cioè un modo efficace per fornire una connessione completa ad una camera di media dimensione sia in termini di rete, sia di alimentazione degli oggetti connessi, proprio sfruttando le onde wireless in grado di fornire circa 1900 watt di energia.

E’ il sogno di Nikola Telsa che si realizza.

In tal modo, se il risultato del test sarà confermato nel tempo, tutti i dispositivi che sono posizionati nella stanza saranno connessi/alimentati/ricaricati stabilmente tramite tecnologia wireless, con un rendimento che va dal 40 al 95% a seconda delle condizioni.

Il problema, infatti, è che per ottenere una copertura energetica omogenea è necessario che le pareti siano costituite di pannelli di alluminio e che al centro della stanza ci sia un tubo di rame che sale dal pavimento a soffitto (Quasistatic Cavity Resonance). Diciamo una cosa di non poco conto in termini di praticità e di desing d’interni per una stanza di casa o di un ufficio.

La presenza di questo palo di rame non è solo scenica, ma è indispensabile per raggiungere il risultato che si sono posti i ricercatori, perché al suo interno sono posizionati 15 condensatori utili ad impostare correttamente la frequenza di risonanza e per isolare i campi elettrici alimentati da un generatore a 1,32 MHz.

https://www.youtube.com/watch?v=pkMbZmwhpDc

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