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Smart grid, la metà delle aziende USA non investe in efficienza energetica

L’efficienza energetica a livello mondiale rimane un driver fondamentale per investire nuove risorse finanziarie e per facilitare la nascita di smart city. Secondo una recente indagine della Bloomberg New Energy Finance (BNEF), il mercato globale delle smart grid è cresciuto del 5% nel 2013 a 15 miliardi di dollari.

A puntare con maggiore decisione sulle reti di distribuzione intelligente dell’energia sono la Cina, mercato principale con 4,3 miliardi di dollari investiti, che ha di fatto superato gli Stati Uniti, fermi a 3,6 miliardi di dollari (-33% sul 2012), e l’Europa, soprattutto grazie a Regno Unito, Germania e Francia.

Per quanto riguarda il mercato americano delle tecnologie e dei servizi smart grid, un nuovo studio condotto da Zpryme e dal Municipal Smart Grid Summit (MSGS), su 91 utilities municipali attive nel settore dell’energia elettrica, ha mostrato che quasi il 50% delle aziende coinvolte dall’indagine ha dichiarato che le smart grid non sono una priorità per il Paese e che gli investimenti si ridurranno per il costo troppo elevato delle infrastrutture e delle tecnologie necessarie allo sviluppo di una rete efficiente.

Per il 44% i problemi principali legati alle reti intelligenti sono i budget troppo limitati di cui le imprese energetiche dispongono, mentre per il 47% tali spese non sono una priorità.

Per l’85% delle aziende, la spesa maggiore è comunque tutta rivolta agli smart meters, i contatori intelligenti.

Il 52% degli intervistati ha inoltre affermato di non aver preso formalmente nessuna decisione riguardo l’investimento di risorse economiche nel settore delle fonti energetiche rinnovabili, mentre Il 35%, infine, ha rimandato ogni decisione in proposito al 2017-2018.

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