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Smart grid: Favignana, Giglio e Lampedusa verso l’autonomia energetica

Le isole di Favignana, Lampedusa e del Giglio puntano ad un futuro di autonomia energetica ottenuta a partire dalle fonti rinnovabili e dai più avanzati sistemi di accumulo. La loro distanza dalla terra ferma, le limitate dimensioni del territorio e l’esposizione favorevole a sole, vento e moto del mare, fanno di queste isole dei laboratori unici per la sperimentazione di nuove tecnologie applicate al settore energetico.

Efficienza delle reti, microgenerazione, riduzione a zero degli sprechi, controllo dei consumi tramite smart metering e uso massiccio delle fonti rinnovabili, sono i fattori su cui si basa il nuovo progetto di LegambienteIsole Smart Energy”, presentato da Goletta Verde questa estate a Favignana e che vede tra i partner dell’iniziativa Enel e Fiamm, con il patrocinio dei comuni di Lampedusa, Favignana e Giglio, del Parco nazionale Arcipelago Toscano, dell’Area Marina Protetta Isole Egadi, dell’Area Marina Protetta Isole Pelagie, di Res4med, del Consiglio nazionale degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori e del Gse – Gestore servizi energetici.

Oggi questa prospettiva di innovazione è a portata di mano da un punto di vista tecnologico e può permettere di aprire opportunità inedite di risparmio per le famiglie e le imprese attraverso sistemi innovativi di autoproduzione e gestione energetica – ha spiegato all’Ansa Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – Manca solo il passaggio alla sperimentazione per capire come costruire nei diversi territori questo nuovo modello energetico“.

E la sperimentazione appena partita permetterà proprio di stabilire un percorso di transizione, affinchè queste isole possano valorizzare l’energia prodotta dal sole, dal vento, dalle maree, dall’acqua, dalla terra e investire sull’integrazione armoniosa tra innovazione tecnologica , risorse naturali e bellezze paesaggistiche, con importanti ricadute sull’economia delle isole.

I primi risultati del progetto “Isole Smart Energy” si avranno a settembre del 2015 e saranno ottenuti a partire da un confronto continuo con i cittadini delle isole, le aziende coinvolte, i centri di ricerca e le amministrazioni pubbliche locali.

Gli obiettivi sono molteplici:

Le piccole isole sono oggi in qualche modo il simbolo dei problemi energetici italiani: l’energia elettrica è prodotta con vecchie e inquinanti centrali a olio combustibile, le bollette per i cittadini sono più alte che nel resto della Penisola, malgrado esista una voce specifica destinata a queste spese.

Il progetto di Legambiente, lontano dalle grandi città e dai territori fortemente industrializzati, ci da oggi la possibilità di lavorare sulla realizzazione di un avanzato sistema energetico 100% rinnovabile per puntare dritto ad un modello di autonomia energetica che acquista valore politico, economico e culturale in relazione al panorama internazionale e Mediterraneo, a partire dall’instabilità politica ed economica del Nord Africa, del Medio Oriente e delle regioni che si trovano tra Europa e Russia, Ucraina in testa.

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