L’azione EssilorLuxottica vola sulle ali degli occhiali connessi di Ray-Ban Meta che spingono la trimestrale a livelli record. Ma è soltanto l’antipasto perché a inizio 2026 arriveranno sul mercato i Ray-Ban Meta Display, nuovi occhiali con uno schermo incorporato nella lente destra e un braccialetto neuronale che consentirà di navigare muovendo le mani senza bisogno di tastiere o tasti. Basterà simulare i movimenti della mano su un tastierino immaginario sulla gamba. Insomma, si potrà navigare su Internet con lo schermo direttamente nella lente, senza smartphone e senza mani. Un vero cambio di paradigma, come dicono gli esperti, secondo cui nel prossimo futuro tutti indosseranno degli occhiali intelligenti non necessariamente graduati. Le vetrine degli ottici sono piene di occhiali connessi, che funzionano da auricolari e da occhiali da sole. In attesa del dispaly integrato.
La rivoluzione dell’AI immersiva
La rivoluzione dell’AI è entrata negli occhiali e le Big Tech, non soltanto Meta – che peraltro è quella più avanti – si stanno organizzando per cavalcare l’onda. Entrare nella testa degli utenti dagli occhi, in soggettiva, vedere quello che vedono gli utenti finali per conoscerli per così dire da dentro. E’ questo quello che sta per succedere su ampia scala con la prossima, inevitabile, diffusione degli occhiali connessi potenziati con l’AI, disegnati per accompagnare gli utenti in ogni fase della loro vita dal momento che li indossano.
2 milioni di Ray-Ban Meta venduti: arriva anche la superintelligenza

Buoni risultati grazie agli occhiali connessi di Meta
La performance record di EssilorLuxottica si spiega in larga misura con il successo degli occhiali sviluppati in tandem con Meta. Da un lato il design, la fabbricazione e la distribuzione e dall’altro, in mano a Meta, lo sviluppo delle componenti tecnologiche. In particolare, della connettività e dell’intelligenza artificiale. Come detto, il prossimo step sarà il lancio dei Ray-Ban Meta Display, presentati negli Usa a settembre e in arrivo da noi a inizio 2026. E qui il grosso salto tecnologico riguarda appunto lo schermo embeddato nella lente destra e il braccialetto neuronale, che permette di gestire la navigazione con semplici gesti delle mani ma hand free, senza bisogno dello smartphone.

Smart glasses alternativi allo smartphone?
La wrist band, il braccialetto neuronale, permetterà quindi con dei semplici gesti in aria di interagire con il display nella lente degli occhiali come se si trattasse di un touch screen del telefono. Una comodità dal punto di vista della user experience che potrebbe avere grossi risvolti sul futuro degli smartphone, a seconda dell’accettazione che questo genere di experience avrà sui consumatori. L’interazione immediata visiva, uditiva e tattile avrà certamente il suo peso.
Interazione molto più spinta con l’AI a bordo
Un’altra disruption fra il primo e il secondo modello dei glasses di Meta è l’AI a bordo. Foto e Whatsapp entrano per così dire nell’occhio, nel campo visivo. La sensazione è parlare e avere una voce fuori campo che arriva da dietro di te e ti risponde, con una esperienza immersiva che fa un salto di qualità totale. La neural band permette in breve tempo di navigare con micro movimenti del polso o della mano per far salire e scendere lo scroll del display. In aggiunta, con i glasses ci parli e diventa un agente per qualunque richiesta creando una interazione molto più spinta di quella attuale.
Il dialogo con l’AI come valore aggiunto
Il mercato sembra oggi maturo per recepire dei wearable così immersivi perché i consumer sono ormai abituati a vivere con dispostivi indossabili tutti i giorni, a partire dagli smart watch. Oggi il consumatore medio ha già almeno un wearable e la possibilità di dialogare con l’AI ha permesso di far percepire i nuovi smart glasses come un valore aggiunto anche perché ti lasciano libere le mani.
Tutte le Big Tech investono sugli smart glasses
Le grandi Big Tech, da Meta a Google a Microsoft, stanno tutti investendo in modo massiccio sugli smart glasses. Perché? Perché controllando lo sguardo dell’utente finale fai bingo, catturando il 100% della sua attenzione. Le possibili conseguenze dal punto di vista del posizionamento sul mercato e del direct marketing hai fatto bingo, visto che tramite lo schermino nell’occhiale ti trovi sempre davanti agli occhi del consumatore, con il rovescio della medaglia del controllo e del retargeting costante in real time degli algoritmi, in sintesi advertising super customizzata in tempo reale. Materia incandescente per il regolatore.
Amazon doterà i suoi corrieri di smart glasses per ottimizzare le consegne
Parlando di applicazioni nel mondo reale e casi d’uso nell’industria, è di questi giorni l’annuncio che Amazon sta sviluppando occhiali intelligenti con realtà aumentata e intelligenza artificiale con cui dotare tutti suoi corrieri per identificare i pericoli, raggiungere agevolmente la porta di casa dei clienti e migliorare le consegne con una gestione del tutto automatizzata dei pacchi, della logistica, degli indirizzi di consegna e dei percorsi migliori durante il tragitto. Un vero plus per la gestione di codici, pacchetti taggati e sull’ottimizzazione della catena logistica e delle consegne.

Il sistema indossabile è stato progettato e ottimizzato con il contributo di centinaia di corrieri e autisti. I dispositivi implementano un’elaborazione avanzata della visione artificiale e l’integrazione dell’intelligenza artificiale per un’esperienza di guida fluida e soprattutto hands free.

Reti private 5G negli stabilimenti produttivi
In altri paesi più avanzati tecnologicamente, ad esempio in Cina, esistono interi stabilimenti dove i lavoratori si muovono fra gli scaffali e lungo l’intera catena produttiva indossando occhiali capaci di registrare dati dagli scaffali e dalle macchine, con un dialogo costante uomo-macchina che in real time rivoluziona interamente il ciclo produttivo in ambienti dotati di private network 5G standalone, tenendo conto che un domani con la crescente pervasività dell’AI il traffico di rete è destinato a cambiare con un crescente peso del flusso dati in uplink rispetto all’attuale dominio del download.
Casi d’uso in ambito Consumer
- Navigazione integrata.
- Contenuto informativo in tempo reale.
- Vedere un testo in un’altra lingua e vederlo immediatamente tradotto mentre leggo magari in cinese.
- Parlare con una persona che ti parla in cinese e sentire in tempo reale la traduzione in italiano. Tutto in real time.

Applicazioni industriali e Sanità: ma serve la connettività 5G standalone e edge computing
Le potenziali applicazioni in ambito industriale sono tanti: si va dalla manutenzione di intere catene produttive a mani libere, alla manutenzione assistita con dati e video che compaiono in real time nella lente dei glasses.
In ambito sanità, il proctoring a distanza, in ambito chirurgico la possibilità di operare con la vista disponibile per il chirurgo dell’organo del paziente in 3D nella lente durante l’intervento magari a cuore aperto.
Già avanti nell’adozione di smart glasses è Vodafone, che nel tempo grazie allo sviluppo di diverse reti private 5G in ambito universitario e sanitario ha già creato contesti dove la connettività 5G standalone consente di sfruttare al meglio le potenzialità dei glasses. E’ questo il caso del Progetto 5G CRESCA, realizzato da Politecnico di Milano con Vodafone Italia, Università degli Studi di Milano, MADE, Fondazione IRCCS Ca’ Granda e del Museo del Violino di Cremona, presentano il progetto 5G-CRESCA (5G Connected REplicable Services for Connected cAmpus), un’iniziativa che segna un importante passo avanti nello sviluppo di servizi digitali innovativi e connessi in ambito accademico grazie alla tecnologia 5G.
Un altro caso concreto è l’accordo siglato sempre da Vodafone con Snam, con la prima rete 5G in Italia nel settore Energia. Si tratta di un’infrastruttura di rete privata 5G ibrida, integrata nella rete Vodafone disponibile su tutto il territorio nazionale coperto avviata nel 2023.
Infine, l’accordo fra Vodafone Italia e Università degli Studi di Palermo per l’avvio del progetto “5G 4 A Smart Sicilian Academic Campus”, il progetto che porterà per la prima volta in Italia alla realizzazione di una rete privata 5G ibrida (Mobile Private Network, MPN) su un polo universitario con la possibilità di svilgere formazione a distanza dei chirurghi.


