Milano a piedi

Smart city: Milano a piedi, 150 totem per il tour multimediale

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Come a Londra, il wayfinding milanese punta alla mobilità sostenibile e pedonale per scoprire le bellezze, le attrattive e i punti di interesse della città, grazie a 150 totem multimediali da sfruttare durante e dopo l’Expo 2015.

Si chiama wayfinding e si tratta di un percorso di orientamento del cittadino/turista per scoprire camminando il territorio che si vuole esplorare. In vista di Expo 2015, il Comune di Milano ha deciso di realizzare, in collaborazione con Amat, l’Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio, una mappa ragionata della città attraverso cui muoversi a piedi per visitare punti di interesse storico, architettonico, economico, culturale.

Lungo i possibili tragitti immaginati saranno istallati 150 totem multimediali che, entro aprile 2015, presenteranno al city user  luoghi, monumenti, musei, servizi, parchi, teatri e tanto altro, raggiungibile in pochi minuti e rigorosamente a piedi.

L’annuncio è stato dato a Palazzo Marino dall’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran: “Con questo progetto offriamo al cittadino e al turista un servizio per orientarsi con tante informazioni utili, ma soprattutto proponiamo di scoprire la città valorizzando gli spostamenti pedonali, non solo in centro. Esperimenti simili hanno già dato ottimi risultati in metropoli come Parigi e New York, ma è al modello ‘Legible London’ di Londra quello a cui ci siamo ispirati“.

Un progetto di smart mobility teso a migliorare l’accessibilità ai diversi livelli urbani che, oltre a favorire gli spostamenti pedonali durante i 6 mesi dell’evento, resterà bene fruibile anche al termine dell’Esposizione universale.

Particolare attenzione sarà prestata al layout grafico dei totem, che sarà semplice e immediatamente fruibile. I pannelli offriranno numerose indicazioni utili: dall’anagrafica stradale ai nomi dei quartieri, dalle informazioni sul trasporto pubblico alle stazioni del bike/car sharing, dai musei ai cinema, dagli ospedali agli impianti sportivi. Senza dimenticare, naturalmente, i luoghi di maggiore richiamo culturale, storico e architettonico della città.

Una mobilità sostenibile pedonale che permetterà  ai visitatori di spingersi anche verso quelle assi di particolare interesse – ambientale, turistico o commerciale – più periferiche e meno visitate rispetto al centro storico cittadino.