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Smart city, in Italia 220 mila utilizzatori del car sharing

La mobilità sostenibile avanza in tutto il Paese e, in occasione della Settimana europea della smart mobility e della “Giornata europea del car sharing”, organizzata a Roma dal ministero dell’Ambiente e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, sono stati presentati i primi dati sull’utilizzo dei nuovi servizi di condivisione dei mezzi di trasporto privati.

In Italia sono oltre 220 mila gli iscritti alle piattaforme di car sharing attivate in 11 città dotate di una flotta complessiva di 3 mila veicoli. Il settore, ha dichiarato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile: “E’ quello più promettente e vitale della green economy. Usare il car sharing vuol dire inquinare meno, tornare a guadagnare spazio in città, da dedicare ai pedoni ed alle piste ciclabili, per garantire ai cittadini una migliore qualità della vita e far risparmiare alle famiglie italiane sui costi della proprietà dell’auto privata”.

Alla testa delle città più virtuose c’è RomaCon oltre 100.000 utenti registrati e circa 35.000 noleggi settimanali – ha affermato Guido Improta, Assessore alla Mobilità e ai Trasporti di Roma Capitale – la Capitale, dopo pochi mesi, ha già vinto la sfida sul car-sharing che avevamo lanciato proprio lo scorso anno in occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile”.

Dati confortanti, anche in una condizione di crisi economica perdurante, che per i prossimi anni lasciano sperare in un ulteriore diffusione del servizio. Come spiega la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, si prevede che entro il 2020 ci saranno dodici milioni di utenti e un giro d’affari di 6,2 miliardi di euro a livello globale.

In tutta Europa, oggi, ci sono oltre 500.000 iscritti al car sharing e 13.000 vetture a disposizione. In Francia il successo di Autolib nell’area parigina ha portato a una riduzione del parco auto privato pari a 22.500 macchine, equivalenti a 164 milioni di chilometri percorsi in un anno.

Con un numero medio di 620 auto ogni 1000 abitanti, con il record europeo di Roma con 74 auto ogni 100 abitanti, con spostamenti che interessano soprattutto l’area urbana (il 70% avviene nel raggio di 10 chilometri), con tempi di percorrenza che aumentano di mattina dell’ 84% a Roma e del 73% a Milano, le città, soprattutto quelle d’arte, sottolinea lo studio della Fondazione, rischiano di morire di traffico e smog.

Il car sharing è una valida soluzione a tali criticità perché riduce sensibilmente l’uso delle auto private, taglia di netto le emissioni di CO2, fa bene all’ambiente e alla nostra salute, rende le nostre città più smart city e il mercato dei servizi ai cittadini più aperto, fa risparmiare i cittadini sulle spese legate al possesso di un automobile privata (assicurazione, benzina, usura del mezzo) liberandoli da mille incombenze fiscali e di manutenzione: secondo le nuove stime, percorrendo in media 10.000 chilometri l’anno, si possono risparmiare più di 2.000 euro in minori spese di gestione.

In definitiva, ogni auto in car sharing può toglierne 13-14 private dalla strada, ma studi più recenti affermano che, in presenza di sistemi di auto condivise implementati su grande scala, si possa arrivare addirittura a 32 auto private in meno sul territorio urbano.

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