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Smart city, Dubai città dei droni

Una città che guarda al futuro investendo in tecnologia avanzata applicata all’economia, al rapporto tra Governo e cittadini, all’urbanistica e allo sviluppo sostenibile, Dubai  annuncia anche i droni per il suo progetto smart city. L’annuncio ufficiale lo ha dato qualche giorno fa il vice presidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti (UAE), Shaikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum.

Presentando le novità della National Innovation Strategy per attirare nuovi investitori ed aziende  ICT nelle future smart city mediorientali, il premier emiratino ha illustrato i diversi utilizzi dei droni nei settori della Pubblica Amministrazione, della logistica, dei trasporti, dell’ecommerce, dei servizi postali, in agricoltura, nell’industria dell’audiovisivo, nella sicurezza, per salvare vite umane in pericolo e nel settore immobiliare.

Quello dei droni, o UAV (unmanned aerial vehicle), è un mercato nuovo e potenzialmente ricco di opportunità di crescita, anche per sviluppatori di applicazioni e software, in grado di favorire la nascita di startup e nuovi posti di lavoro.

Dubai impiegherà tali apparecchi proprio per realizzare il suo progetto smart city, “stimolando la domanda di servizi e l’uso di applicazioni mobili”, ha spiegato Sameer Lakhani, managing director di Global Capital Partners (GCP), durante l’evento “Smart Drones for Smart Cities”.

Alla manifestazione ha anche partecipato Samy Kamkar, esperto di droni e sicurezza dell’americana Novatech (sempre del Gruppo GCP), che ha dichiarato: “I droni sono parte essenziale di ogni progetto smart city nel mondo”.

In attesa del via libera del Governo, anche la Polizia di Dubai utilizzerà presto droni dotati di telecamere super HD per la ricognizione del territorio e durante le azioni di prevenzione e repressione del crimine.

La scorsa primavera il governo dell’UAE ha premiato le migliori applicazioni di egovernment supportate da droni (“Drones for Good Award”) per oltre 1 milione di dollari. Il mercato UAV in tutto il Medio Oriente, per usi civili e commerciali, varrà non meno di 40 miliardi di dollari (260 milioni di dollari all’anno) entro il 2025.

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