Il punto

Smart city, come città e infrastrutture beneficeranno della tecnologia

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Quello delle “smart cities” è un tema caldo, di cui si è discusso molto negli ultimi anni a fronte della trasformazione digitale che ha invaso tutti i campi della nostra vita quotidiana.

In un futuro ormai prossimo – per non dire già oggi – le città potranno incorporare in modo organico la tecnologia, riuscendo a migliorare la qualità della vita e dei servizi urbani e diminuendo allo stesso tempo i costi e i consumi delle risorse.

Le smart city

Quello delle “smart city” è un tema caldo, di cui si è discusso molto negli ultimi anni a fronte della trasformazione digitale che ha invaso tutti i campi della nostra vita quotidiana. 

È proprio per questo che l’industria del Real Estate non solo cambierà sotto la spinta di questa trasformazione digitale, ma ne sarà una delle forze trainanti. Abbiamo già visto che ormai è quasi impossibile non pensare al Real Estate in connessione con la tecnologia: il PropTech è diventato un fenomeno che non si può più ignorare, e che va di pari passo con la crescita delle smart cities.

Le costruzioni

Ma allargando lo sguardo, uno dei principali settori che potrebbe beneficiare delle nuove tecnologie è sicuramente quello delle costruzioni.

La costruzione è una fase del ciclo di vita degli edifici o delle infrastrutture che è particolarmente matura per l’implementazione di innovazioni tecnologiche. Infatti, una maggiore digitalizzazione aiuterebbe a semplificare non solo la progettazione e la pianificazione degli interventi, ma ne accelererebbe l’esecuzione incoraggiando trasparenza su costi e prestazioni.

In Italia, Milano si conferma da cinque anni a questa parte la prima smart city d’Italia, come suggellato dalla ricerca ICity Rate 2018 di FPA, che indica al secondo e terzo posto Firenze e Bologna come livello di “smartness” di una città. Milano, infatti, grazie soprattutto alle sue infrastrutture di trasporto pubblico e alle sue piattaforme digitali, è in grado di confrontarsi alla pari con le città metropolitane delle altre regioni industriali europee.

Recentemente ho partecipato ad un convegno a Dubai, il Proptech Middle East, ed ho avuto l’occasione di confrontarmi con alcuni colleghi sul tema delle smart cities.

Uno dei sei obiettivi che la città araba si è posta di raggiungere entro il 2021 è quello di incorporare le nuove tecnologie all’interno delle infrastrutture per l’acqua e per l’elettricità, così da renderle più efficienti e ridurre gli sprechi.

Le tecnologie

Inoltre, la pubblica amministrazione vuole dire addio alla carta e sostituirla con un sistema d’identità pubblica digitale che consentirebbe l’accesso a quasi 700 tipologie di servizi pubblici direttamente dal web o dallo smartphone, senza che il cittadino debba compilare moduli. Non a caso, nel 2018, Dubai è stata incoronata al primo posto al mondo per capacità di attrarre finanziamenti stranieri nel campo della Robotica e dell’Intelligenza Artificiale dal Financial Times.

Nonostante stiamo andando verso la direzione giusta è chiaro che sono ancora molte le misure che potrebbero essere adottate dalle città italiane per diventare più smart. Perché non iniziare proprio dal PropTech per rendere la vita quotidiana di ognuno di noi un po’ più facile, magari facilitando i servizi per la gestione degli edifici o sviluppando infrastrutture più “intelligenti”?