Scenari

Sky-Mediaset. Schiaffo a Vivendi, assist a Ei Towers e Premium

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L’accordo fra Sky e Mediaset rilancia il digitale terrestre e il satellite e fa tramontare, per ora, il sogno di Vincent Bollorè di un grande polo sud europeo anti-Netflix con il Biscione.

La grande alleanza siglata venerdì scorso fra Sky e Mediaset per lo scambio di contenuti tra satellite e digitale, con la pay tv di Rupert Murdoch guidata in Italia da Andrea Zappia, che trasmetterà alcuni pacchetti anche in digitale e viceversa Mediaset Premium che mette a disposizione dei clienti Sky i suoi canali di cinema e serie tv sul satellite, sembra mettere la parola fine al sogno cullato da Vincent Bollorè di creare, insieme a Mediaset, una grande piattaforma sud europea di contenuti originali anti-Netflix & Co. Ovviamente, mai dire mai, un colpo di coda del finanziere bretone potrebbe ancora cambiare le carte in tavola, ma molto dipenderà dall’esito dell’assemblea generale di Tim, in programma il 4 maggio, dove Vivendi dovrà rintuzzare l’offensiva del fondo Elliott per la governance.

L’accordo Sky-Mediaset rompe inoltre le uova nel paniere a Mediapro, il detentore dei diritti della Serie A 208-2021, costretta a rimandare la pubblicazione dei pacchetti prevista per oggi.

Sky-Mediaset, alleanza tecnologica fra digitale e satellite

Inoltre, l’accordo fra Sky e Mediaset rappresenta anche una nuova, inedita alleanza tecnologica, visto che promuove sia il digitale terrestre sia il satellite. Due tecnologie che nel mercato della pay tv non saranno quindi più concorrenti in Italia, ma complementari, spalleggiandosi contro la comune, grande minaccia da limitare.

Quale?

Gli OTT come Netflix, Google, Amazon che con lo streaming online rappresentano in prospettiva la minaccia maggiore per il business di entrambi i player tradizionali. C’è da dire, in realtà, che Sky di fatto ha già, quanto meno in parte, neutralizzato la potenziale minaccia di Netflix, siglando un accordo con la piattaforma streaming per il suo approdo su Sky Q a partire dall’estate 2019.

Detto questo, Sky e Mediaset proseguono rispettivamente con Now Tv e Infinity (che non rientrano nell’accordo di Venerdì Santo) l’allargamento del business verso la Rete.

Conseguenze per Vivendi

E’ questa la prima conseguenza dell’accordo venerdì scorso siglato fra i due grandi concorrenti della pay tv, Sky Italia e Mediaset Premium, che unendo le forze creano di fatto una barriera difficilmente valicabile per le ambizioni di Vivendi nel mercato italiano dei media.

Costa cara, quindi, al gruppo francese la mancata acquisizione di Mediaset Premium a luglio 2016, per la quale procede ora lo scontro in Tribunale (prossima udienza a ottobre) con Mediaset e Fininvest che chiedono a Vivendi un risarcimento danni complessivo di 3 miliardi di euro per la mancata acquisizione di Premium e la successiva scalata definita “ostile” al capitale di Mediaset.

Il 21 di aprile, inoltre, scadono i termini entro i quali Agcom chiuderà l’istruttoria aperta un anno fa sulla posizione dominante di Vivendi nel mercato italiano dei media per la doppia partecipazione in  Mediaset (dove è il secondo azionista con una quota del 29%) e in Tim (dove detiene una quota del 24%). Vivendi dovrà decidere di limitare la sua partecipazione in uno dei due player. Peraltro il gruppo francese è alle prese con l’attacco alla sua governance in Tim da parte del fondo americano attivista Elliott. Il tutto alla vigilia dell’assemblea generale di Tim, fissata per il 4 maggio, che si annuncia come un vero duello per la governance della compagnia italiana di Tlc.

Canali Mediaset tornano in chiaro su Sky

Ma l’accordo fra Sky e Mediaset porta con sé anche diverse altre conseguenze dirette per gli utenti. In primo luogo, i canali Mediaset (Canale 5, Italia 1 e Rete 4) torneranno in chiaro su Sky, con ogni probabilità in posizione privilegiata sul telecomando Sky (tasti 104, 105, 106 come in passato). I canali generalisti free sono stati criptati da Mediaset nel bouquet satellitare a settembre 2015 (per la querelle sui diritti di ‘ritrasmissione’ chiesti dal Biscione ma rifiutati dalla tv di Murdoch), pur essendo rimasti visibili attraverso la ‘digital key’.

Sky sul digitale, nuova linfa per Ei Towers. Riparte il risiko delle torri?

L’approdo del pacchetto Sky sul digitale terrestre rappresenta inoltre nuova linfa per Ei Towers, la società delle torri controllata da Mediaset. Il tutto, ovviamente, Antitrust Agcom permettendo, come scrive Marco Mele. Dal primo giugno la piattaforma satellitare creerà un suo bouquet a pagamento sul Dtt che proporrà quattro canali (Sky Uno, Fox, Nat Geo e un altro da definire) più i 9 canali Premium che contemporaneamente andranno ad arricchire l’offerta via satellite. A questo pacchetto base si potrà aggiungere un’offerta sportiva ad hoc, con una selezione di grandi eventi Sky, anche in HD.

I canali saranno veicolati attraverso la capacità trasmissiva messa a disposizione dal gruppo Mediaset – tramite Ei Towers appunto – che consentirà a Sky di creare una sua offerta televisiva a pagamento in digitale terrestre.